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di A.B.
Bergamo – Prosegue il processo per l’omicidio della piccola Yara Gambirasio, in aula viene ascoltato Ilario Scotti, colui che ha rinvenuto il corpo il 26 febbraio del 2011 a Chignolo d’Isola. L’uomo ha ribadito quanto dichiarato durante la fase investigativa ma ha detto anche altro. L’uomo ha raccontato che mentre quel 26 febbraio attendeva l’arrivo delle forze dell’ordine, c’era un uomo rimasto a guardarlo ai bordi del campo per circa un quarto d’ora ed è andato via quando ha udito le sirene: “Quando andai a recuperare l'aereo mi sembro' di vedere un mucchio di stracci, poi capii che era un cadavere e chiamai il 113. Mentre aspettavo vidi un uomo calvo, di 50-55 anni, al volante di un'utilitaria: ha posteggiato all'inizio della stradina, e' sceso dall'auto e poi e' salito con i piedi sui dei blocchetti di cemento da dove e' rimasto a guardarmi per 10-15 minuti, poi si e' allontanato quando si sono sentite le sirene”.
Prima dell’uomo è stata interrogata la sorella di Yara, Keba Gambirasio, che ha parlato della sorella riferendo in aula: “Non mi ha mai parlato di ragazzi più grandi o di avere confidenza con alcuni di loro. Non aveva rapporti con persone più grandi, me lo avrebbe detto o lo avrei saputo: io conoscevo tutte le sue frequentazioni, i compagni e gli amici del Centro estivo. Lei non mi mostrava mai il suo cellulare, ma so che nei contatti aveva solo numeri di parenti e compagni di scuola. Quando andavamo in vacanza stavamo dai parenti e frequentavamo solamente loro, e per uscire di casa chiedevamo sempre il permesso ai nostri genitori. La sera in cui è scomparsa avevamo discusso per portare lo stereo in palestra, ma poi avevamo deciso che lo avrebbe portato lei”. Chi è l’uomo misterioso che si trovava sul luogo del delitto?
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