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È stato recentemente pubblicato,dal Governo finlandese, un rapporto denominato “Processo di verità e riconciliazione riguardante le questioni Sámi”.
Redattrice del rapporto è Anni-Kristiina Juuso, una nota esponente Sámi della provincia di Inari, attrice e giornalista e qui nella veste di consigliere speciale del Primo Ministro.
Il rapporto contiene una sintesi dei risultati delle audizioni svolte nell’ambito dei preparativi per il processo di verità e riconciliazione riguardante il popolo Sámi. La serie di audizioni, rivolte in particolare ai membri della comunità indigena Sámi, si è svolta dal 2 maggio al 29 giugno 2018.
Il processo di verità e riconciliazione attualmente in preparazione in Finlandia si basa sull’istituzione internazionale di commissioni di verità e riconciliazione emerse negli anni ’70.
Commissioni per la verità o commissioni per la verità e la riconciliazione si riferiscono a processi di investigazione delle ingiustizie che hanno avuto luogo nel corso della storia e alla scoperta della verità (cioè cosa è successo) al fine di evitare che tali ingiustizie si ripetano. Una caratteristica centrale delle commissioni che indagano le ingiustizie contro le popolazioni indigene è quella di mirare principalmente a mettere in evidenza le ingiustizie collettive piuttosto che a indagare sulle ingiustizie affrontate dagli individui. Queste ingiustizie collettive hanno avuto e continuano ad avere vari effetti sulle singole persone.
Il rapporto discute di argomenti che includono le riflessioni del popolo Sámi riguardo al processo di riconciliazione in preparazione in Finlandia, che decide quali tematiche la commissione, se stabilita, debba indagare e quali tipi di commissari o direttori di commissioni potrebbero godere della fiducia degli indigeni Sámi. Il rapporto elabora inoltre particolari caratteristiche emerse nelle audizioni in diverse aree e / o con diversi gruppi.
Il popolo indigeno Sámi ritiene che la verità e il processo di riconciliazione siano generalmente una buona idea. Tuttavia è stata espressa una certa sfiducia riguardo all’idea che la Finlandia stia indagando sulle ingiustizie affrontate dal popolo indigeno Sámi in buona fede.
La fase successiva del processo – se davvero ci sarà anche un’altra fase – dovrebbe dipendere da una decisione congiunta del Ministero della Giustizia, del Parlamento Sámi e dell’ufficio del Primo Ministro. Non vi è scadenza per il processo anche se sembra che ci sia volontà da tutte le parti di progredire.
Le rivendicazioni del popolo lappone o Sámi, probabilmente l’unico popolo autoctono d’Europa, sono di lunga data.
Sparsi in poche migliaia tra Svezia, Finlandia, Norvegia con tracce in Russia, i Sámi han subito nel corso dei secoli vessazioni e tentativi di assimilazione forzata che ne hanno messo in pericolo cultura, lingua e tradizioni. Ma negli ultimi trenta anni si è fatta strada un significativa consapevolezza delle proprie caratteristiche etniche, culturali e sociali, che ne hanno promosso il risveglio ed un rinnovato desiderio di valorizzazione di usanze, tradizioni e diritti, con particolare riguardo alla proprietà delle terre ed all’allevamento delle renne. Da qui l’esigenza di conformare le legislazioni degli Stati ove i Sámi sono distribuiti per meglio tutelare tali diritti ed anche sostenere insegnamento ed uso delle tre lingue Sámi.
Il rapporto, pubblicato nelle tre lingue Sámi, finlandese e svedese, è disponibile in inglese al link
http://julkaisut.valtioneuvosto.fi/bitstream/handle/10024/161203/15_18_Saamelaisten%20asioita%20koskeva%20sovintoprosessi_EN.pdf?sequence=1&isAllowed=y
Gianfranco Nitti
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