TOMMASO ONOFRI: PERMESSI PREMIO PER MARIO ALESSI

di Angelo Barraco

Parma – Il 2 marzo 2006 tutta l’Italia ha pianto per la tragica morte del piccolo Tommaso Onofri, bimbo di soli 18 mesi che fu rapito e ucciso senza pietà da Mario Alessi. Sono passati 10 anni da quel terribile delitto e adesso  l’ex muratore che lavorava in casa Onofri potrebbe uscire dal carcere ed usufruire di permessi premio per lavorare, probabilmente lo stesso lavoro che faceva quando ha deciso di porre fine alla vita di un bimbo di soli 18 mesi. La notizia scuote il mondo dell’opinione pubblica, della politica e ovviamente la famiglia Onofri. Paola Pellinghelli, mamma del piccolo Tommy, ha dichiarato: “Se dovesse succedere, urlerei così tanto che qualcuno, prima o poi, mi ascolterebbe. Vorrei ricordare che fra me e lui sono io che sto scontando l'ergastolo: la mia condanna è non avere più Tommy. Spero che davanti a un'eventuale richiesta per il permesso-premio il giudice valuti con responsabilità tutta la storia di questo mostro, tutte le sue bugie”. Ha aggiunto inoltre che nel 2006 “me lo sono ritrovato in casa come muratore perché qualche giudice aveva deciso che potesse stare in libertà dopo la condanna per stupro e rapina. Di quelle condanne io non sapevo assolutamente nulla. Non vorrei che qualche altro giudice gli desse nuovamente credito”. In merito alla questione Alessi, si è espresso anche Matteo Salvini: “Pazzesco. Sono passati 10 anni e chi ha ucciso il piccolo Tommy uscirà per dei permessi-premio. La bestia che ha massacrato un bimbo di 18 mesi, condannata all'ergastolo, potrà lavorare fuori dal carcere. Io sono contro la pena di morte ma il mio impegno quando sarò al governo è che l'ergastolo sia ergastolo, meglio se ai lavori forzati!”. 
 
Il rapimento, l’omicidio. La sera del 2 marzo del 2006 due sconosciuti, intorno alle 21.00m entrano a casa Onofri ed immobilizzano con il nastro isolante i coniugi Onofri e il figlio maggiore della coppia. Il figlio più piccolo, Tommaso, lo prendono dal seggiolone e lo portano via. Il piccolo era febbricitante e soffriva di epilessia, l’Italia si commuove e le ricerche partono da ogni regione e con qualsiasi mezzo, ma non viene trovata traccia. Successivamente vengono ascoltati alcuni operai che avevano lavorato nella casa della famiglia Onofri. Il 10 marzo, in seguito ad una perquisizione da parte delle forze dell’ordine viene scoperto del materiale pedopornografico nel computer del papà di Tommy e viene iscritto nel registro degli indagati per il possesso di tale materiale. Il 26 marzo comparve vicino la casa degli Onofri la scritta “ne hai abbastanza?” interpretata come messaggio dei malviventi rivolto alla famiglia. Il 28 marzo le indagini si concentrano su una traccia lasciata dai rapitori nel nastro adesivo. Accertamenti portano ad un muratore, Mario Alessi, un pluripregiudicato che ha ristrutturato la casa degli Onofri. L’uomo era stato ascoltato in procura ma aveva un alibi che però era stato smentito. Il 1 aprile viene effettuata una vastissima operazione che coninvolge Polizia e Carabinieri che porta alla perquisizione di casolari e campagne alla ricerca del piccolo Tommy. Vengono ascoltate circa 40 persone e posti a fermo Mario Alessi, Antonella Conserva (la compagna) e Salvatore Raimondi, l’uomo a cui apparteneva l’impronta digitale sul nastro adesivo. Alessi dopo l’interrogatorio confessa il tragico delitto e confessa di averlo ucciso poco dopo il rapimento. Il 2 aprile gli inquirenti vengono condotti nel luogo in cui si trova occultato il corpo del piccolo Tommy.
 
La città di Parma è vicina alla famiglia Onofri e per ricordare il piccolo Tommy è stato inaugurato, il 3 maggio 2015, un parco intitolato al piccolo. All’inaugurazione c’era il  Sindaco di Parma Federico Pizzarotti e i rappresentanti di diverse associazioni, c’era anche la mamma del piccolo Tommy, Paola Pellinghelli. La mamma del piccolo Tommy ha raccontato così l’iniziativa: “Un'iniziativa che mi fa piacere. A Tommy sono dedicati asili e parchi in tutt'Italia. Mancava Parma ma da oggi possiamo dire che anche Parma lo ha ricordato”.