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Cronaca

ROSA TIROTTA E IL MISTERO DELLA SUA SCOMPARSA. L'APPELLO DOPO QUATTRO ANNI

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Tempo di lettura 4 minutiRipercorriamo questa storia ancora avvolta dal mistero attraverso le parole di Concetta Tirotta

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di Angelo Barraco

Crotone – Sono passati quattro anni dalla scomparsa di Rosa Tirotta, 49 anni, di cui non si sa più nulla dal 6 aprile del 2012. Una scomparsa che ha lasciato un dolore senza tempo negli animi dei familiari, un vuoto difficile da colmare e una moltitudine di domande che ancora oggi si pongono amici e parenti: Dov’è Rosa?
Noi de L’Osservatore D’Italia rinnoviamo l’appello per Rosa Tirotta e Chiediamo alla signora di Cutro che in data 6 aprile 2012 si trovava sull’autobus delle ore 10:00 che da Cutro va a Crotone di farsi viva, anche in forma anonima, con gli inquirenti, con il parroco del paese e anche con noi de L'Osservatore D'Italia se vuole. Questa signora è stata l’ultima persona a parlare con Rosa e potrebbe fornire informazioni utili sulla destinazione, sulle scelte e sugli obiettivi che avrebbero poi portato Rosa a sparire in questo lungo silenzio che l'ha inghiottita. Ripercorriamo questa storia ancora avvolta dal mistero attraverso le parole di Concetta Tirotta, sorella di Rosa, che ci ha concesso un’intervista il 4 gennaio scorso e ci ha raccontato in dettaglio quei giorni.

– Quando e dove scompare Rosa Tirotta?

Rosa viveva a Firenze, ha finito il liceo a Catanzaro ed è venuta a studiare a Firenze. Finita l’Università ha trovato lavoro presso il Tribunale di Firenze dove per dieci anni ha lavorato lì, era impiegata li. Nell’ultimo periodo aveva lasciato il lavoro, non stava bene, era un po’ depressa. Noi pensiamo per via della cicatrice, perché lei aveva questa cicatrice al volto sin da quando era piccola, causata da una caduta. Noi pensiamo che questo problema estetico l’abbia un po’ distrutta psicologicamente e lei non abbia fatto capire niente a nessuno. Il 5 aprile 2012 una delle mie sorelle che lavora e vive giù è venuta a Calenzano a trovare mia mamma qui a Calenzano, e Rosa gli disse “Maria quasi quasi scendo giù per le feste di Pasqua”. Rosa era molto credente.

 – Quindi Rosa decide di spostarsi…

Si, insieme a Maria, e Maria le ha detto “Vai a Firenze e vai a vedere se ci sono due posti, prenoti, così andiamo via”. La telefonata che Rosa fece da Firenze a mia sorella è stata individuata dagli investigatori. Il 5 aprile parte con la sorella con l’autobus, il 6 arriva a Cutro, Rosa lascia subito le valigie e va subito a messa, nella mattinata, è tornata a casa poi, si è fatta la doccia, si è lavata i panni, le scarpe, ha steso i panni e ha detto a mio fratello, che vive pure giù,  “quasi quasi vado a fare una giratina veloce a Crotone”, e poi non è più tornata a casa.

 – Quindi l’ultima persona che ha visto Rosa è stato suo fratello?

E’ stato Alfonso, poi l’autista di romano –noi abbiamo questi pulman giù- questo autobus si ferma a Cutro, hanno visto a Rosa che è salita e si è seduta dietro l’autista e parlava con una signora di Cutro per tutto il viaggio, da Cutro a Crotone. L’autista l’ha dichiarata questa cosa.

 – E’ risaputo intorno a che ora è stata vista…

Rosa ha preso l’autobus alle 10:00, anche perché noi non abbiamo gli autobus come nelle città che sono ogni 20 minuti o mezz’ora, se perdiamo quello dobbiamo adattarci con i nostri mezzi. Lei ha preso quell’autobus. Rosa era seduta con una signora di Cutro, però questa signora nonostante tanti appelli, anche dal prete del paese, dal Sindaco del paese, se poteva anche in forma anonima dire quello che Rosa gli raccontava perché hanno parlato per tutto il viaggio. Questa signora non si è mai fatta viva, mai.

 – Lei pensa che Rosa potesse conoscere questa persona?

Non credo, perché Rosa non aveva contatti giù con qualcuno, con nessuno, non scendeva neanche in paese.

 – Rosa si sarebbe potuta allontanare da sola e lasciare la sua famiglia?

Noi pensiamo che lei si sia rifugiata in qualche convento e nessuno vuole dire nulla, perché lei andava sempre a messa. Anche tempo fa un giornalista di Cosenza diceva di averla vista sul treno, per lui era proprio Rosa, aveva la cicatrice e gli disse che andava a Paola, lo hanno intervistato anche a “Chi l’ha visto?”.

 – Pensa che qualcuno abbia contribuito alla sparizione di Rosa?

Sa, non sappiamo dire se qualcuno gli abbia fatto del male.

 – A quali risultati hanno portato le indagini sulla scomparsa?

Secondo lei? Noi non ne abbiamo saputo più nulla, ma ancora crediamo nella giustizia

 – Era sposata o frequentava qualcuno?

Sposata no, poi noi non abbiamo mai saputo che lei ha frequentato qualcuno. Lei era una persona molto riservata. Noi, quando lei è andata giù, abbiamo trovato 6 mila euro in contanti nel cassettino del comodino di mia mamma, erano soldi suo lasciati da lei. Non siamo mai riusciti a sapere dove lei aveva il conto, niente.

 – E’ dato sapere l’abbigliamento che indossava al momento della scomparsa?

Rosa aveva un paio di jeans, un soprabito nero, uno zainetto marrone. Porta gli occhiali e ha questa cicatrice lungo la parte destra del viso.

 – Vuole lanciare un appello?

Noi abbiamo scritto anche a Papa Francesco 6 lettere ma non ha risposto. Sinceramente ho perso la fiducia e non credo più a niente ma vorrei fortemente aggrapparmi ad una speranza. Mia mamma ha 87 ed è una donna distrutta, Rosa viveva con lei. Il mio appello è rivolto ai conventi delle suore di clausura: chiunque sappia qualcosa, anche in forma anonima, per favore parli perché così non viviamo.

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