ROMA, MOBILITA': LUCI ED OMBRE SUL BIGLIETTO NOTTURNO

di Simonetta D'Onofrio

Roma – Un biglietto ridotto, una facilitazione che può contribuire a frenare le stragi del sabato sera, un piccolo contributo per stimolare i ragazzi capitolini ad abbandonare auto e moto, per tornare da locali e discoteche.
Un esempio che è stato già adottato in altre realtà, con risultati a volte incoraggianti. Una modalità di spostamento verso le discoteche già utilizzato nelle più caratteristiche località del divertimento europeo, da Ibiza alla Riviera Romagnola, una facilitazione già realizzata nella capitale, in particolare nel litorale romano, durante l’estate, che viene oggi estesa su tutta la rete notturna, per tutto l’anno.

Il biglietto notturno, dal costo di tre euro, sarà valido dalle 20 fino alle 5 del mattino, su tutta la rete urbana. Un contributo per limitare il numero di ragazzi che, dopo una serata di musica, col rischio di aver bevuto un po’ troppo, si mettono alla guida dei loro mezzi col rischio di non essere abbastanza lucidi per garantire il ritorno a casa in tutta sicurezza. Un contributo che da solo, però, non può dare la soluzione al problema.

Non è certo solo il prezzo del biglietto che scoraggia i giovani dal raggiungere i luoghi del divertimento cittadino con i mezzi pubblici. Rispetto alle altre capitali europee, che hanno linee metropolitane che funzionano anche la notte, la rete di trasporto notturno romana appare estremamente carente. I passeggeri delle linee notturne lamentano frequenti soppressioni di corse, mezzi vetusti, un servizio generalmente scadente.

Quindi, buona l’istituzione di un biglietto facilitato per i viaggi notturni, ma per far si che questo strumento possa essere efficace, bisogna necessariamente affiancargli una rete di trasporto pubblico efficiente, un certo numero di bus aggiuntivi, una modalità più flessibile di fruizione della rete.