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RAGUSA – La Polizia di Stato di Ragusa ha fermato cinque cittadini rumeni per reati connessi al fenomeno del “caporalato”, associazione a delinquere, traffico di esseri umani e sfruttamento pluriaggravato della prostituzione, anche minorile. Il provvedimento è stato emesso a seguito delle indagini svolte dagli uomini della Squadra Mobile di Ragusa a seguito delle dichiarazioni rese da un cittadino romeno che, prostrato da una situazione di grave sfruttamento lavorativo, si era recato presso la Questura di Ragusa, offrendo un agghiacciante narrato sulle modalità del suo trasferimento in Italia e sull´attività lavorativa in cui era impegnato. Da tali dichiarazioni partiva l´indagine con cui veniva accertata l´esistenza di una associazione criminale finalizzata al traffico di esseri umani a fini dello sfruttamento lavorativo.
La prassi criminale
Le vittime venivano attirate con l´inganno e la falsa promessa di un´occupazione lavorativa, di una sistemazione abitativa dignitosa e, poi, invece, venivano private di ogni facoltà di negoziare condizioni di lavoro e di vita. All´arrivo in Italia tutte le vittime venivano costrette ad abitare in immobili privi di riscaldamento, a vestirsi con indumenti prelevati dai rifiuti, a cibarsi di alimenti scaduti o di pessima qualità ed erano condotte nei vari terreni dai sodali e lì controllate al fine di mantenerne alta la produttività, usando a tale scopo una violenza inaudita. L´attività permetteva di identificare numerose vittime del traffico di esseri umani gestito dagli indagati. Tutte le vittime presenti sul territorio sono ora presso un´associazione anti-tratta specializzata nell´ambito della tratta di persone a scopo di sfruttamento lavorativo.
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