PENSIONI: 22 MESI DI LAVORO IN PIÙ PER LE DONNE

E. F.

 

Roma – L’argomento pensioni è un tasto dolente nel nostro paese, poiché ogni anno ci sono cambiamenti sull’età pensionabile e gli italiani che vorrebbero godersi il “meritato riposo”, non possono fare altro che posticipare. Nel 2016 ci saranno delle novità in merito alla questione pensioni, soprattutto per le donne. Precisamente per le donne dipendenti nel settore privato, l’età di uscita passa da 63 anni e 9 mesi del 2015 a 65 anni e 7 mesi , le autonome invece potranno accedere alla pensione soltanto dopo aver compiuto 66 anni e un mese. Inoltre la legge di stabilità prevede che le donne che compiono 57 anni e 3 mesi entro il 2015 e hanno accumulato 35 anni di contributi, possono accedere alla pensione. Per le autonome invece devono avere 58 anni. Le donne nate nel 1953 dovranno affrontare degli ostacoli enormi quando (e se) prenderanno la pensione, poiché la prenderanno le 2020, ma nel 2018 –quando avranno raggiunto la soglia dei 65 anni- scatterà un ulteriore aumento e nel 2019 ce ne sarà un altro. Per tutte le donne nate nel 1952 invece è prevista la possibilità di accedere alla pensione con 20 anni di contributi. Dal 2016 ci sarà un aumento di 4 mesi dell’età pensionabile e gli uomini potranno andare in pensione a 66 anni e 7 mesi, fino al 2015 invece a 66 anni e 3 mesi. Per poter accedere alla pensione anticipata sono necessari 42 anni e 10 mesi di contributi. Le donne potranno accedere anticipatamente alla pensione con 41 anni e 10 mesi di contributi. Il nuovo adeguamento sulla speranza di vita verrà deciso per il 2019. Nel 2018 le donne avranno un nuovo scalino per l'età di vecchiaia e potranno andare in pensione alla stessa età degli uomini, cioè a 66 anni e 7 mesi. Scatteranno anche i nuovi coefficienti di trasformazione del montante contributivo. Per gli uomini la riduzione del coefficiente per la quota contributiva è dello 0,99% e per le donne del settore privato la quota aumenta del 4,09%.