NEMI, CENTRO CANOE: TI COSTRUISCO, TI DEMOLISCO E… TI RICOSTRUISCO CON UN MUTUO!


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Servirebbe anche un piccolo sforzo in più: far rispettare le regole ai privati, far tornare il demanio pubblico (l’arenile) fruibile al pubblico con la riapertura dei sentieri che portano al lago e che ora sono ciechi.

 

di Ivan Galea

Nemi (RM) – Il giallo del centro canoe, l’unico sul lago di Nemi, sembra avere una storia tormentata e sicuramente degna di essere commentata. Dopo 4 anni di maldipancia e misfatti, frutti di dispetti politici, arriva la notizia che il Comune di Nemi ha approvato l'elaborato tecnico relativo all'intervento per la ristrutturazione del Centro Canoe per un importo di circa 150mila euro.

L'Amministrazione comunale presenterà quindi la richiesta di contributo per l’abbattimento totale degli interessi su un mutuo a tasso fisso dell'importo massimo di € 150.000,00 da contrarre con l’Istituto per il Credito Sportivo per una durata di 15 anni. I contributi potranno infatti essere richiesti anche dai Comuni che abbiano la proprietà degli impianti delle aree su cui dovranno sorgere le strutture sportive e attualmente a Nemi il Centro Canoe esistente non risulta essere certamente adeguato ad espletare tali funzioni.

In pratica col centro canoe di Nemi si è giocato al Lego: costruisco, poi distruggo e poi ricostruisco ancora. E ti credo ora del “fu” centro canoe non è rimasto davvero nulla: l’area è stata depredata di tutto, accessibile a chiunque e priva ormai delle strutture ritenute “abusive”.

Adesso si resetta tutto e ci si indebita per creare qualcosa che già c’era e funzionava benissimo: uno spazio fruibile a tutti dove fare sport, prendere il sole e trascorrere qualche ora lieta con tanto di punto ristoro.

Perché si è distrutto il centro canoe? Perché i manufatti erano abusivi. Ma spieghiamoci meglio nella valle degli abusi si è pensato di abbattere gli unici tre “abusi pubblici” di cui fruiva la collettività tutta e si lascia che sorgano come funghi e che permangano innumerevoli casette abusive, pontili, attracchi, muretti, grotte, palafitte e chi più ne ha più ne metta.

Fatto ancora più sconvolgente è che ormai l’arenile demaniale è stato completamente recintato dai privati che oltre al terreno si sono guadagnati le spiaggette e calate al lago chiudendo i viottoli che permettevano a tutti di poter accedere allo specchio d’acqua. Insomma il lago di Nemi è diventato privato e chiunque voglia farsi un bagno senza affollarsi vicino l’ex Fiocina deve necessariamente acquistare a prezzi stellari un fazzoletto di terra in riva al lago e recintare. E’ normale tutto questo?

La vicenda del centro canoe di Nemi. Dunque tornando al centro canoe e alla sua travagliatissima vicenda è d’obbligo ricordare che fino a qualche anno fa a Nemi esisteva questo Centro Canoe che offriva ai visitatori la possibilità di stare "comodi" in riva al lago era una struttura dove i turisti trovavano un servizio sdraie e ombrelloni, c'era un pontile dove poter fare qualche tuffo e un’organizzazione davvero impeccabile sebbene “fatta in casa”. Ma poi l’incantesimo si è interrotto perché quel centro idilliaco in mezzo a tante proprietà private ha dato fastidio a qualcuno.

Facciamo qualche passo indietro. La gestione del Centro Canoa di Nemi era stata affidata dal 2000 al 2009 all’Associazione “Nipoti di Caligola" e successivamente, dal mese di aprile 2010, all’Associazione "Nemorensis Lacus".

L'esposto del 2011. A seguito di un esposto del 22 marzo 2011, da parte di un ipotetica "Associazione per Nemi", per accertare abusi edilizi nell’area denominata “Centro Canoa”, furono effettuati dei sopralluoghi, da parte dell’Ufficio Tecnico del Comune di Nemi, dal quale emerse che erano stati realizzati all'interno del centro alcuni manufatti, tra cui un servizio igienico, privi di permesso a costruire o di autorizzazione alcuna. Fu così che venne disposta con ordinanza del 17 Giugno 2011, la demolizione dei manufatti abusivi.

La demolizione dei manufatti venne poi effettuata nel Giugno del 2013 da parte della gettonatissima ditta Euroscavi Cilia Srl, su incarico del Comune di Nemi al corrispettivo iva inclusa di 6.050,00 euro. Il Comune determinò la restituzione della somma a carico dei responsabili dell'abuso, ovvero a carico dei legali rappresentanti delle due associazioni “Nipoti di Caligola" e "Nemorensis Lacus". Hanno restituito le somme al Comune le due associazioni? 

Poi il nulla, lo scenario che abbiamo già descritto: tutto finito niente centro canoe e adesso la corsa per poterlo rimettere in vita con un mutuo. Ma non sarebbe stato meglio cercare di sistemare e regolarizzare e mettere a norma le strutture che c’erano? In nessun modo poteva essere salvato senza sprecare migliaia di euro dei cittadini per poi tornare al punto di partenza?

E come sarà il futuro centro canoe? Una struttura in riva al lago in grado di accogliere quei turisti in cerca di una spiaggetta attrezzata (come di fatto era prima) o uno spazio che verrà utilizzato saltuariamente per le gare di nuoto e per le competizioni sportive? Buona l’iniziativa dell’amministrazione comunale di ridare vita a qualcosa che è letteralmente morta e che aveva contribuito a “demolire” ma allora servirebbe anche un piccolo sforzo in più: far rispettare le regole ai privati, far tornare il demanio pubblico (l’arenile) fruibile al pubblico con la riapertura dei sentieri che portano al lago e che ora sono ciechi.

Combattere l’abusivismo che prolifera e far tornare la valle del lago ordinata e accessibile alla collettività: senza abusi di nessun colore. Il lago di Nemi è un gioiello e chissà che con un giro di vite maggiore non torni ad esserlo pienamente.