Milano: stringe i genitali ad un uomo per derubarlo

 

di Roberto Ragone


MILANO – Aggredito in via Vincenzo Monti, a Milano, un uomo di 63 anni da una ragazza rom, la quale gli ha stretto i genitali, sussurrandogli nell’orecchio l’offerta di un rapporto sessuale. Il tutto per sfilare il costoso orologio da polso al malcapitato impegnato in una conversazione telefonica, un Rolex del valore di diecimila euro. Intervenuti immediatamente alcuni agenti di polizia, richiamati dalle urla del derubato, hanno fermato la ladra dopo un inseguimento di pochi metri, in piazza Virgilio. A seguito di una che potremmo definire spiritosamente – data la delicatezza del bersaglio – un’aggressione ‘a mano armata’,  la donna è stata arrestata e portata a processo, imputata di rapina e violenza sessuale.
 
Tuttavia il GUP di Milano, Stefania Donadeo, ha inteso condannarla solo per la prima imputazione, sostenendo che l’azione era stata  “solo un atto finalizzato a stordire” la vittima, al solo scopo di derubarlo, e non un’invasione della sua sfera sessuale. Nell’imputazione la Procura aveva contestato alla donna, una romena di 28 anni, di aver violentemente palpeggiato i genitali dell’uomo, costringendolo a subire ‘atti sessuali’. Per il Gup, invece, lungi dal voler invadere la sfera sessuale dell’uomo, l’atto è stato compiuto solo per distrarre violentemente il derubato, al fine di mettere a segno la rapina. Condannata a un anno e 8 mesi di reclusione, la donna, considerate le attenuanti generiche, è stata scarcerata dal penitenziario di S. Vittore, dove era in trattenuta in custodia cautelare, dopo aver risarcito con 500 euro la vittima dell’aggressione.
 
Speriamo che questa notizia non sfugga alla presidenta della Camera dei deputati Laura Boldrini: sarebbe un bell’esempio di come insegnare la cultura rom a noi Italiani. In questo caso la donna è stata bloccata: in altri casi, e sono la maggioranza, questo non succede, e le vittime diventano una risorsa economica per chi non lavora: quindi per la condizione a cui questo governo ci sta portando, dopo Monti, con una austerity che disapprova solo a parole, e con provvedimenti-fuffa. La realtà, per chi ha vicino casa una mensa della Caritas, appare molto diversa.