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Redazione
Non trova pace il Cocoricò di Riccione dopo che il Questore di Rimini ne ha ordinato la chiusura per 4 mesi. Un’estate ormai saltata, progetti e serate annullati e tanta tanta amarezza. E’ stata la morte di un minorenne a far sì che il locale fosse chiuso. Oggi però, il Tar dell'Emilia Romagna ha rigettato il ricorso presentato dal Cocorico' contro la decisione del Questore di Rimini. Lo rende noto il Codacons, che si era costituito in giudizio difendendo il provvedimento della Questura.
L'ordinanza del Tar. Nel rigettare il ricorso il Tar scrive nel testo dell'ordinanza: "Considerato che ai sensi dell'invocato art. 41 della Costituzione l'iniziativa economica privata e' libera ma non puo' svolgersi in contrasto con l'utilita' sociale, e quindi non deve provocare 'danni sproporzionati all'ambiente e alla salute' (Corte Cost. 116/06) e alla sicurezza pubblica; che tale principio si impone in sede di bilanciamento degli interessi in gioco, assegnando prevalenza a quest'ultimo; che l'esercizio del potere ex art. 100 TULPS e' connotato da amplissima discrezionalita', nella fattispecie immune da censure di manifesta irragionevolezza o errori di fatto, esercitato in base ad un principio e per un fine di 'precauzione', cioe' allo scopo di provocare disaggregazione di criminalita' gravitante nel luogo considerato (e non certo di sanzionare responsabilita', coinvolgimenti o inerzie del gestore); che la durata della sospensione e' stata parametrata a tale esigenza, e che quindi non appaiono violati i principi di proporzionalita' e adeguatezza al fine". "Ci auguriamo – commenta il Codacons – che, dopo questa decisione del Tar, il Cocorico' sappia prendere adeguati provvedimenti contro lo spaccio di sostanze stupefacenti e a tutela della salute dei giovani, per i quali la discoteca rappresenta un importante punto di riferimento".
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