FIRENZE, OMICIDIO ASHLEY OLSEN: L'AUTOPSIA CONFERMA LO STRANGOLAMENTO

di Angelo Barraco
 
Firenze – E’ stata eseguito l’autopsia sul corpo di Ashley Olsen, 35 statunitense, e dall’autopsia emerge che la donna è stata uccisa con un laccio o una corda. Non sono emersi segni di colluttazione, segno che la donna non avrebbe lottato con il killer. Nei prossimi giorni verranno eseguiti delle analisi chimico-tossicologici per stabilire se la donna avesse assunto sostante o avesse avuto rapporti sessuali. Al momento non ci sono iscritti nel registro degli indagati e non è stato dato il via libera alla sepoltura del corpo. Gli inquirenti stanno analizzando alcuni video ed emerge che Ashley, la notte fra giovedì e venerdì è uscita dalla discoteca Montecarla di Via de’ Bardi intorno alle 3-4 di mattino. Il rinvenimento invece è avvenuto intorno alle 14 del pomeriggio di sabato. Gli inquirenti starebbero incentrando le indagini su questo locale e sull’ultimo avvistamento della ragazza che è avvenuto proprio lì. 

Il 9 gennaio viene rinvenuto in un piccolo appartamento del quartiere Santo Spirito, in Via Santa Monia, precisamente vicino Piazza del Carmine, il corpo senza vita di  Ashley Olsen. La 35enne di origine statunitense è stata strangolata. A dar credito a tale tesi sono stati i segni sul collo della vittima, gli accertamenti del medico legale hanno confermato i segni dello strangolamento e la Procura di Firenze ha aperto un’inchiesta per omicidio. Tutte le ipotesi restano aperte, uno dei primi scenari al vaglio degli inquirenti è che la giovane possa essere stata uccisa da qualcuno incontrato occasionalmente. Sulla porta di casa della vittima non sono presenti segni di scasso o forzature, segno che la vittima ha aperto la porta al suo assassino e lo conosceva, ciò esclude l’ipotesi rapina. A ritrovare il corpo è stato il fidanzato che non la sentiva da tre giorni, a seguito di una lite. Aveva provato a chiamarla ma lei non rispondeva così, preoccupato, ha rintracciato la proprietaria dell’appartamento, hanno aperto l’appartamento e hanno rinvenuto il cadavere. Secondo gli inquirenti la morte della giovane non sarebbe avvenuta il giorno del ritrovamento. 
 
Il fidanzato è un pittore fiorentino di 42 anni ma non è sospettato del delitto. Il racconto fatto dall’uomo agli inquirenti risulta chiaro e senza falle, testimoni hanno inoltre confermato l’alibi fornito dall’uomo poiché ha dichiarato che in quell’arco di tempo  in cui la giovane non dava più notizie di se, si trovava altrove.  Ma su questo caso iniziano a farsi strada i misteri. Dov’è il cellulare di Ashley? Il cellulare della giovane non è stato trovato all’interno della sua abitazione. Il telefono risultava staccato da venerdì mattina. Emerge inoltre che la donna è stata vista l’ultima volta nella notte tra giovedì e venerdì, in un locale di Firenze con delle amiche che però sono andate via prima. Gli inquirenti hanno repertato un reggiseno di pizzo nero che si trovava abbandonato sul sellino di una bicicletta che si trovava a pochi metro dall’abitazione. E’ stato un omicidio d’impeto e non premeditato, sicuramente la vittima aveva discusso con il killer prima che avvenisse il brutale omicidio. La dinamica è al vaglio degli inquirenti, ma una risposta la si potrebbe avere dalla tecnologia e precisamente dalle telecamere di sorveglianza che si trovano nelle zone limitrofe.
 
La Toscana si avvolge di ombre e misteri poiché è avvolta da una fitta cortina di mistero la morte di Beata Balon, 45 anni di Varsavia (Polonia), trovata cadavere in data 11/01/2016 all’interno del suo appartamento nel quartiere Ponzano ad Empoli (Firenze). La donna lavorava in una ditta di pulizie. Il cadavere è stato scoperto intorno alle 8 del mattino dal compagno, Guardia Giurata, che ha prontamente chiamato il 112. La donna indossava un pigiama, era riversa sul letto e in testa aveva un sacchetto di plastica. Il sacchetto di plastica fa ipotizzare ad un decesso per soffocamento e/o strangolamento, ma sarà l’autopsia a dare ulteriori risposte. La donna aveva due figli in Polonia, ma da una precedente relazione, dall’attuale compagno non aveva avuto figli. L’uomo è stato interrogato e ha riferito agli inquirenti di aver dormito con la donna ma non si sarebbe accorto di nulla. Sono stati interrogati inoltre parenti e amici della coppia. I due vivevano in quella casa da circa due anni ma, raccontano i vicini, non erano molto socievoli. La donna aveva sofferto di crisi depressive in passato e anche di alcolismo. Tali momenti della sua vita li aveva descritti apertamente sulla sua pagina facebook, avrebbe tentato di togliersi anche la vita in passato. Nell’appartamento non sono stati trovati segni di scasso o forzatura. Si attende l’autopsia che darà maggiori risposte a questo misterioso delitto.
 
Firenze e le donne uccise in casa: Firenze ha una storia di omicidi compiuti all’interno di abitazioni che iniziano negli anni 70, delitti analoghi a questo. I delitti sono tanti ma noi vi elenchiamo quelli che riteniam abbiano delle analogie con questo omicidio. Questi delitti sono rimasti senza un colpevole.
22 maggio 1972: Via Bolognese, nel quartiere San Jacopino, viene rinvenuto il cadavere di Miriam Ana Escobar di 19 anni, nata a El Salvador e risiedente in Italia da 3 mesi. La giovane viene strangolata con un foulard. Viene trovata senza scarpe, sul suo corpo nessun tipo di violenza. Il 14 dicembre del 1983 viene uccida Clelia Cuscito, una prostituta. Prima viene strangolata e poi viene colpita ripetutamente con 15 coltellate. L’omicidio si consuma in Via Gian Paolo Orsi. Il 2 marzo del 1984, a Firenze in Via Bolognese viene trovato tra gli ulivi e l’erba il cadavere di Gabriella Caltabellotta, studentessa di 18 anni residente nel quartiere San Jacopino. La giovane è stata strangolata e colpita con dieci coltellate alla schiena. Vi è poi l’omicidio di Giuseppina Bassi, 55 anni, avvenuto in via di Benedetta. L’assassino l’ha strangolata e poi è andato via senza prendere via nulla.