DECESSI DA VACCINI ANTINFLUENZALI: I MEDICI CHIEDONO TUTELE DA EVENTUALI DENUNCE

di Cinzia Marchegiani


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I medici si preparano ad affrontare la prossima stagione influenzale 2015/2016 e lo fanno con la consapevolezza dei colpi di scena accaduti in quella appena passata, tra decessi e vaccinI inefficacI, vogliono tutelare la loro deontologia ma soprattutto eventuali denunce partite da famiglie che hanno avuto decessi dei propri cari dopo la somministrazione di medicinali letali..

Il fatto. La scorsa stagione influenzale ha insegnato che i vaccini pubblicizzati anche nella rete ammiraglia RaiUno con il “Fluad Show” a Porta a Porta erano inefficaci, ma che dopo dei decessi avvenuti in concomitanza alla profilassi vaccinale è stato sempre consigliato, ma a fine stagione, ed esattamente il 5 giugno 2015, l’agenzia del Farmaco Italiana lascia testimonianza ufficiale indelebile dell’efficacia, o meglio inefficacia del vaccino antinfluenzale che era raccomandato per la stagione 2014-2015 a tutti i cittadini, compresi i bambini: “Durante la stagione si sono diffusi i virus dell'influenza A(H1N1) pdm09, A (H3N2) e di tipo B virus, con il ceppo dominante A (H3N2) che ha rappresentato oltre il 50% di tutti i rilevamenti di virus. Dei virus H3N2 che sono stati ulteriormente analizzati, a causa di una deriva antigenica, il 71% era dissimile al ceppo del vaccino. Ciò ha causato l'efficacia limitata della componente H3N2 dei vaccini contro l'influenza della scorsa stagione. Le componenti A (H1N1) pdm09 e B del vaccino hanno offerto protezione contro i virus circolanti.

 

Lo scenario diventa ancora più grottesco se si pensa che il CDC (Centro di Controllo e Prevenzione Malattie) americano aveva specificato, con un comunicato risalente addirittura il 4 dicembre 2014, che il vaccino antinfluenzale non era più efficace ma nonostante tutto anche in America è stato comunque consigliato, ma tant’è che questo vaccino non avendo fatto il proprio lavoro, e cioè immunizzare dal virus predominante e proteggere dall’influenza, solo a stagione influenzale terminata veniva ritirato dagli scaffali, infatti negli USA la GlaxoSmithKline il 16 aprile 2015 aveva notificato con dicitura “URGENTE DOSI DA RITIRARE” al CDC e la FDA il richiamando volontariamente tutti i lotti rimanenti del vaccino antinfluenzale 2014-2015 del FLULAVAL® quadrivalente Thimerosal-Free (Siringhe preriempite). Il richiamo non riguardava problemi legati alla sicurezza del farmaco, ma perché i prodotti FLULAVAL potevano aver subito una ridotta efficacia a causa di una diminuzione della potenza rilevata attraverso i test di routine. Insomma anche in America si ritirano le dosi di vaccino dal mercato ma a stagione critica superata, mentre sono state vendute e somministrate durante la stagione influenzale pur sapendo appunto già a dicembre che era inefficace. Una politica sanitaria sospetta che ha messo in dubbio e in contrasto le priorità della salute delle persone da quella del portafoglio delle case farmaceutiche, in fondo quei lotti sarebbero andati al macero.

SNAMI e la presa di posizione  e il documento. La presa di posizione del sindacato dei medici Snami sul vaccinare in sicurezza “in netto anticipo” rispetto all’autunno in cui verrà proposta la campagna di vaccinazione antiinfluenzale 2015-16. Gianfranco Breccia, segretario nazionale dello Snami in largo anticipo alla prossima campagna vaccinale che investirà anche i medici prende posizione e informa che il loro sindacato lancia la sfida “vaccinazione antiinfluenzale sicura per Medici e Pazienti” perché ci sono troppe criticità che devono essere sanate per un compito che per i medici di famiglia è obbligatorio, in presenza di un piano concordato, come previsto dall’acn. Il professor Breccia spiega la situazione: “Mi ha colpito molto, ma è solo l’ultima vicenda in ordine cronologico, il fatto di Ivrea dove, dieci giorni fa, sette medici di nefrologia sono stati indagati dalla procura per omicidio colposo, per il decesso di un uomo di 65 anni, in seguito all'esposto presentato dai familiari. Al paziente, in trattamento dialitico, era stato somministrato un vaccino antinfluenzale, come previsto dalle linee guida. La famiglia chiede ora alla procura di capire se le cause della morte possono essere riconducibili alla sindrome di Guillain–Barrè, post vaccinale, non diagnosticata adeguatamente”.

Focus Sindrome di Guillain-Barrè: La sindrome di Guillain-Barré (SGB) definisce un gruppo di neuropatie post-infettive rare, che di solito si manifestano in pazienti in buona salute. Nella maggior parte dei casi, la comparsa di debolezza agli arti a seguito di una infezione da Campylobacter jejuni (il segno più frequentemente identificato all'esordio) è preceduta da una malattia infettiva. Inoltre, è stato osservato che la sindrome SGB si manifesta dopo vaccinazione o interventi chirurgici. Il trattamento consiste nella somministrazione di immunoglobuline (IVIg) per via endovenosa o plasmaferesi. Sono importanti la fisioterapia e la riabilitazione. La prognosi varia a seconda delle forme della SGB: alcuni pazienti si ristabiliscono completamente, altri non sono in grado di camminare 6 mesi dopo l'esordio della malattia, altri ancora non sopravvivono.

Angelo Testa Presidente Nazionale dello Snami rincara: “L’influenza costituisce un importante problema di Sanità Pubblica a causa del numero di casi che si verificano in ogni stagione continua e siamo consci che ogni anno questa epidemia determina elevati costi a carico della comunità, sia in termini di spesa sanitaria (farmaceutica e ospedaliera) che di costi sociali, per le assenze dal lavoro per cure proprie e dei familiari. Inoltre il ricorso all’ospedalizzazione per il trattamento di forme influenzali, anche non complicate, soprattutto in persone anziane, comporta serie ripercussioni sulla ricettività dei reparti ospedalieri con possibili disfunzioni operative. E’ il contesto attuale di vaccinazione antiinfluenzale praticata dai Medici di Medicina Generale che non ci piace, e che necessita di una nostra netta presa di posizione”.

La “Presa di posizione nei confronti delle Asl, a favore dei Colleghi” conclude Gianfranco Breccia: “Innanzi tutto ‘pretendere’ dalla parte pubblica una polizza assicurativa che ci tuteli da rischi legali e professionali, inerenti all’attività di vaccinazione. Informazione ai Colleghi perché espongano nella sala d’aspetto degli ambulatori,in buona evidenza, la scheda tecnica del vaccino da inoculare e raccolgano la firma del consenso informato in cui siano ben chiari gli effetti collaterali del farmaco. Inoltre andare a vaccinare negli ambulatori pubblici quando non si è dotati di frigorifero con doppio termostato,di frigo portatile per il trasporto dei vaccini e strumentazione per la rianimazione. Ovviamente accertarsi che le strutture Asl ne siano dotate. In sintesi un imperativo ‘Vaccinare SI, in sicurezza non solo per i pazienti,ma anche per NOI!’” conclude il segretario nazionale di Snami.

Consigliato un vaccino inefficace, mentre sono aumentati i ricoveri epr inlfuenza. Chi valuterà i danni legati alla salute e alla profilassi vaccinale se l’Aifa stessa ha dichiarato che parallelamente all’aumento dell’attività dell’influenza stagione 2014/2015 e vista la concomitante predominanza del ceppo A(H3N2), è stato osservato un eccesso di mortalità per tutte le cause tra le persone di età superiore ai 65 anni, tra le categorie più a rischio per le complicanze dell’influenza? Negli otto paesi dell'UE che hanno riportato i dati degli ospedali, si sono verificati in questa stagione 6.023 casi di ospedalizzazione per influenza, oltre la metà dei quali ricoverati nei reparti di terapia intensiva. Insomma è’ stato consigliato un vaccino inefficace, che non ha protetto mentre si sono verificati eccesso di mortalità dovuta all’influenza stessa, un controsenso che dovrebbe essere analizzato seriamente, anche perché i disastri sanitari servono, seppur con molte vittime, a lanciare moniti severi ai professionisti del settore affinché quello che è accaduto possa essere evitato con intelligenza e lungimiranza nell’immediato futuro. La presa di posizione del sindacato dei medici Snami è il sintomo di un malessere profondo che le stesse istituzioni sanitarie e governative ne devono prendere atto, anche perché ormai le persone diffidano dei spot pubblicitari e la stagione passata è un esempio eclatante e tangibile di quello che il mondo intero è riuscito a partorire, ma sembra che nessuno pagherà per le vite umane perse.

Ma soprattutto ora più che mai, ci si chiede il motivo per il quale la campagna vaccinale non informa seriamente sui pro e i conto della profilassi, minimizzare i danni da vaccino sembra sia diventato uno sport nazionale, eppure una delle conseguenze è la Sindrome di Guillain-Barrè, che come riporta il sito di Orphanet, è stato osservato che la SGB si manifesta dopo vaccinazione o interventi chirurgici, in seguito a questa neuropatie alcuni pazienti si ristabiliscono completamente, altri non sono in grado di camminare 6 mesi dopo l'esordio della malattia, altri ancora non sopravvivono. La serietà di un sistema sanitario si evince da come attiva tutti i canali per una corretta informazione, oltre la tutela della salute della stessa comunità.