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Roma

ZAGAROLO, VALLE MARTELLA: SOSPESA PER 15 GIORNI LA LICENZA DEL BAR DOVE AVVENNE UN TENTATO OMICIDIO

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Tempo di lettura 2 minuti Un pregiudicato aveva esploso dei colpi di arma da fuoco all’indirizzo di altro pregiudicato, lì presente, non curante della presenza, a pochi metri, di altre persone e bambini

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Redazione

Zagarolo (RM) – Stamattina i Carabinieri della Stazione di Colonna hanno notificato al proprietario di un noto Bar di Valle Martella, il provvedimento del Questore, emesso ai sensi dell’art.100 TULPS, che decreta da sospensione, per la durata di 15 giorni, delle licenze rilasciate al citato esercizio pubblico.
Il provvedimento è stato irrogato a seguito di richiesta inoltrata dai Carabinieri della Stazione di Colonna, avviata per i gravi fatti verificatisi all’interno del Bar il pomeriggio dello scorso 16 Aprile, quando un pregiudicato della zona, armato di pistola e a bordo della propria autovettura, aveva esploso dei colpi di arma da fuoco all’indirizzo di altro pregiudicato, lì presente, non curante della presenza, a pochi metri, di altre persone e bambini.
In particolare, a seguito di una banale lite scaturita in quel bar per futili motivi, il pregiudicato, residente in zona, si era allontanato rapidamente ed era ritornato dopo poco armato di una pistola cal. 7,65, illegalmente detenuta, e aveva esploso alcuni colpi di arma da fuoco contro il 24enne pregiudicato con il quale aveva avuto poco prima la discussione.
Grazie all’immediata attività investigativa esperita, con le varie escussioni dei testimoni e con l’analisi dei filmati del sistema di video sorveglianza che aveva immortalato la scena, i Carabinieri hanno raccolto tutti gli elementi di riscontro che hanno permesso di blindare le responsabilità del sospettato – vista anche la reticenza mostrata dal ferito e dai suoi familiari – e di giungere al suo arresto per tentato omicidio e porto illegale di armi da fuoco. La cattura è avvenuta dopo sole 48 ore di fuga, quando il responsabile è stato rintracciato in zona Cinecittà da alcuni parenti dove aveva cercato di nascondersi.
Sin dalle prime indagini, sono poi emerse responsabilità penali a carico del titolare del bar, che aveva deliberatamente omesso di chiamare i carabinieri appena avvenuta la sparatoria – che invece erano stati chiamati dai sanitari appena il ferito era giunto all’ospedale di Palestrina – cercando poi di cancellare le tracce presenti sulla scena del crimine prima dell’arrivo della pattuglia, in particolare lavando subito il pavimento sporco di sangue, e ostacolando quindi gli investigatori nella ricerca della verità.
A seguito di tale antefatto, l’attività commerciale è stata sottoposta per alcuni mesi ad accurata opera di monitoraggio, grazie alla quale si è accertato che il locale era effettivamente ed assiduamente frequentato da persone controindicate, in particolare pregiudicati del posto e della periferia capitolina. Per tali motivi, è stata inoltrata alla Questura di Roma – Divisione Polizia Anticrimine la richiesta di chiusura temporanea dell’attività commerciale in questione, in tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica della piccola località interessata ai fatti di cronaca. La richiesta, ai sensi dell’art. 100 del Tulps, è stata accolta dall’Autorità Amministrativa, che ne ha condiviso pienamente i presupposti, e si è così provveduto alla chiusura per la durata di 15 giorni.

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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