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Roma

ZAGAROLO, SFRATTO PER UNA FAMIGLIA DI 10 PERSONE: LO SCANDALO CONTINUA. UN CASO TUTTO DA CHIARIRE

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Oggi 18 settembre 2015 presso il tribunale di Tivoli si discute il ricorso costituzionale presentato dalla signora Olga seguita legalmente dal GruppoLibra. I magistrati del Tribunale di Tivoli sono stati segnalati dagli avvocati del gratuito patrocinio al CSM, dopo la denuncia penale senza risposta alla Procura di Perugia

24/07/2015 ZAGAROLO: FAMIGLIA DI ITALIANI SFRATTATA. DENUNCIANO IL RAGGIRO TROPPO TARDI

di Cinzia Marchegiani

Zagarolo (RM) – A Zagarolo si è consumato un caso inquietante e a tratti imbarazzante per le stesse istituzioni che forse potevano monitorare meglio una storia complicata di notai, avvocati e una spirale catastrofica senza fine di un immobile venduto all’asta con annessi terreni alla modica cifra solo di 8.000 euro. L’Osservatore d’Italia che era stato contattato dalla signora Olga Amato, ha seguito da vicino lo sfratto esecutivo dello scorso 22 luglio 2015, il quale purtroppo ha segnato anche a livello penale il compagno di Olga, infatti lo stesso è stato processato in direttissima il giorno successivo.

La vicenda. E’ una storia di cittadini comuni, che comincia quando, quindici anni fa, iniziò il pignoramento della casa dove Olga Amato vive da oltre trent’anni, con l’anziana madre settantenne, il compagno di 64 anni invalido e le figlie con relative famiglie, fra cui tre bambini, di cui uno appena nato.

E’ anche una storia di crisi, banche e presunta malagiustizia per la quale i magistrati del Tribunale di Tivoli sono stati recentemente segnalati dagli avvocati del gratuito patrocinio al CSM, dopo la denuncia penale senza risposta alla Procura di Perugia.

Il caso nel dettaglio. Sulla casa di Olga pesa uno sfratto esecutivo che lo scorso 22 luglio 2015 era stato eseguito dall’ufficiale giudiziario e dalle forze dell’ordine, nonostante fosse stata presentata formalmente una denuncia per accertare il presunto illecito di rilevanza penale degli attori che hanno partecipato alla vendita del terreno con sito sopra l’immobile al prezzo di soli 8.000 euro. 

L’Osservatore d’Italia testimonia con un servizio esclusivo lo sfratto nel Comune di Zagarolo. L’escalation di una giornata febbrile è stato lo sfratto eseguito il 22 luglio 2015, dove l’Osservatore d’Italia presente sul posto ha registrato l’intera giornata. Lo sfratto, causa barricamento della stessa famiglia e la mala organizzazione dell’ufficiale giudiziario (che non aveva tempestivamente informato le forze dell’ordine, vigili del fuoco, veterinario e assistente ai servizi sociali) non è stato portato a compimento e rimandato il prossimo 21 ottobre 2015. Lo stesso servizio giornalistico però fa emergere altre situazioni imbarazzanti che gli stessi avvocati stanno valutando le azioni future e che potrebbero essere resi pubblici presto. 

Il Gruppo Libra e il ricorso costituzionale, per rimediare ad una storie piena di ombre. Per rimediare ad una storie piena di ombre e per accertare i responsabili che avrebbero leso i diritti inalienabili di questa famiglia, Olga aveva presentato il ricorso costituzionale grazie all’intermediazione del gruppo Libra il 17 luglio 2015 con il quale si chiedeva la sospensione immediata dell’esecuzione del rilascio forzoso dell’immobile calendarizzato per la settimana successiva, il 22 Luglio 2015. Il ricorso faceva leva sulla nullità dell’atto di compravendita avvenuto il 20 Ottobre 2005 e probabilmente anche dell’acquisto tramite asta del terreno oggetto dell’esecuzione, poiché la presenza di quattro dei vincoli ambientali e paesaggistici, ne privano del requisito di commerciabilità, ai sensi dell’art. 46, comma 5, del DPR 380/01.

Gruppo Libra spiega i motivi dell’istanza di ricorso costituzionale. Nel caso di Olga sarebbero violati principi basilari, quali il dovere di assicurare pari dignità sociale e diritti umani fondamentali ai cittadini, contenuto agli tabella 2, 3 e 10 Costituzione ed il principio di prevalenza dei diritti inviolabili, anche sociali, sugli interessi privati, agli art. 41, 42 e 47. La legale del Gruppo Libra spiega, anche, che: “Sul piano internazionale hanno rilievo superiore perché ratificati dall’Italia, in base all’art. 10, comma secondo della Carta, la Dichiarazione ONU sui diritti dell’uomo ed i Patti di New York del 1967. Quello sui diritti sociali, economici e culturali, impone agli Stati di assicurare ad ognuno “un livello di vita adeguato per sé e per la propria famiglia, che includa abitazione, alimentazione e vestiario adeguati” ed il “miglioramento continuo delle proprie condizioni di vita”. E’ stata denunciata anche la violazione dei doveri di ascolto e di agire secondo il preminente interesse dei minori, così come altri imposti dalla Convenzione di New York, nonché del diritto all’autonomia abitativa delle persone con disabilità, contenuta nella più recente Convenzione ONU ad essi dedicata.

A parere del Gruppo tecnico-popolare Libra è anche una questione di rilievo costituzionale, perché incide su diritti fondamentali dell’uomo e di categorie particolarmente protette come bambini, anziani ed invalidi. Per tali motivi era stato promosso il ricorso costituzionale, ma il giudice non aveva bloccato lo sfratto e ha fissato l’udienza per questo venerdì, 18 settembre al Tribunale di Tivoli (RM).

Il Comune di Zagarolo avrebbe propsto una stanza per otto pesone,  l'anziano in strada. Il Gruppo Libra difende questa famiglia caso emblematico di tante ingiustizie italiane e spiega: “Queste le ‘rassicurazioni del Comune di Zagarolo’, padre e figlio divisi, centro d’accoglienza per otto in una stanza ed invalido in strada”.

Olga Amato una leonessa mai arresa. “La nostra casa non si tocca – dice Olga Amato– è scritto nella Costituzione: non si calpestano i diritti dell'uomo! Nessuno ci ha mai regalato niente. Dopo il fallimento dell’azienda di materiali edili di famiglia, è tutto più difficile, con la crisi, la disoccupazione, l’età e le malattie. Viviamo di pochissimo, meno di mille euro in dieci al mese, ma almeno siamo tutti assieme a casa nostra. Che senso ha sfrattare dieci persone, per separarle e mandare donne e bambini in un centro d’accoglienza, che costa mille volte più del valore della casa, che,secondo le stime del Tribunale all’asta giudiziaria, varrebbe 8.000 euro.” Così spiega Olga, che è proprietaria in buona fede della casa e dei due terreni da trent’anni. Ha anche pagato le proprie irregolarità edilizie e riteneva di essere ormai in regola, fino a dieci anni fa, quando le è stato notificata la vendita all’asta. Il Tribunale di Tivoli aveva comunicato il pignoramento solo all’ex proprietario. Quest’ultimo, non solo non aveva trascritto, come promesso, la vendita di uno dei due terreni, ed anzi aveva ipotecato il terreno per debiti bancari, ma era anche deceduto da anni. Da questa assurda vicenda è scaturito più di decennio di battaglie legali di Olga Amato ed i suoi avvocati per fermare l’esecuzione. Da ultimo Olga si è rivolta anche al Gruppo tecnico-popolare Libra, che da due anni s’impegna nel fornire strumenti collettivi comunicativi e legali ai cittadini in difficoltà a causa della crisi, della carenza di democrazia e conseguente dilagare della corruzione.

Prossima tappa annunciata, la Corte Europea. Luca Rossi, che cura la comunicazione nel Gruppo Libra annuncia:“Abbiamo già pronti i successivi passi, in caso di rigetto dell’istanza, molto probabile dopo dieci anni di ripetuti tentativi ed irregolarità – dice per prima cosa ricorreremo alla Corte europea. Proseguirà la campagna #fermiamoladittatura e relativo Appello ai magistrati. Ci saranno anche altri ricorsi individuali per diversi diritti umani, sempre che esistano persone fiere ed in gamba, come Olga e i suoi familiari, che alla crisi generata da altri rispondono da sempre con un chiaro, pacifico, legale, ma deciso: no! Grazie alle capacità di ‘fare rete’ della famiglia ed ai social Libra, già una cinquantina di persone del luogo e non hanno deciso di sostenerli venerdì al tribunale. E’ questo il vero attivismo, quello intelligente.”

Atti nulli? La signora Olga, che non si è mai arresa a questa storia pazzesca, tiene a dimostrare, che entrambi gli atti pubblici, sono ritenuti nulli dalla stessa e che sono stati redatti dal notaio in questione il quale – dichiara Olga Amato: “ha dichiarato durante l’asta giudiziaria nel ‘Provvedimento di determinazione del valore degli immobili pignorati’ datato 11 Ottobre 2004, che il terreno era sottoposto a vincoli e conteneva una costruzione abusiva. Solo un anno dopo, lo stesso notaio nell’atto di compravendita datato 20 Ottobre 2005, certifica la veridicità delle dichiarazioni della Sig.ra V. – dichiarando l’esatto contrario di quanto certificato durante la liquidazione giudiziale del terreno oggetto del procedimento de quo, che il fabbricato è regolare ed il terreno non è sottoposto a vincoli, in presenza dei quali la compravendita registrata non sarebbe potuta regolarmente avvenire”. Nella mattina di venerdì 18 settembre 2105, presso il Tribunale di Tivoli il giudice che ha esaminato l’istanza di ricorso costituzionale presentata a fine luglio, ascolterà le parti in udienza per decidere sul ricorso.

Oggi appuntamento anche per i sostenitori di Olga e la sua famiglia. Già una trentina di persone, anche da fuori Roma, sono pronte a sostenere Olga la mattina di oggi venerdì, 18 settembre al Tribunale di Tivoli in occasione dell'udienza. Il Gruppo Libra può essere contattato tramite e-mail ufficio stampa: gruppotecnicolibra@gmail.com e/o direttamente contattando Luca Rossi Gruppo tecnico Libra: 329 89 73 193 (Blog: www.libranorimbergaitaliana.wordpress.com) e invita la cittadinanza a svegliarsi da questa folle situazione.