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ZAGAROLO, SCUOLA ILARIA RASCHIATORE: CONTINUA LO SHOW

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Tempo di lettura 9 minuti Continua il silenzio istituzionale sulla scuola che doveva essere dedicata ad Ilaria Raschiatore, vittima di malasicurezza nelle scuole, i genitori stanchi hanno detto basta.

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Il 21 ottobre 2014 hanno protocollato la richiesta affinché sia indetta un’assemblea straordinaria con tutta la cittadina.  Contemporaneamente hanno indirizzato una lettera a tutte le istituzioni nazionali e regionali facendoli partecipi della reiterata mancanza di serietà e competenza nei loro riguardi perpetrata ad esclusivo danno della loro dignità e rispetto, producendo una dettagliata cronologia.

di Cinzia Marchegiani

Zagarolo (RM) – Sembra un pietoso film, eppure la realtà anche in questo caso ha superato ogni fervida immaginazione. Liliana e Corrado, i genitori della piccola Ilaria, nonostante era stata resa esplicita la loro partecipazione alle tappe del progetto dell’edificazione dell’istituto scolastico che doveva portare il nome della propria figlia, morta nel 2004 (allora il primo cittadino era Daniele Leodori) sotto il peso del cancello della scuola Colle dei Frati, ancora ad oggi, non conoscono i reali motivi ostativi che non permettono l’inizio dei lavori. Sono state fatte tante promesse ufficiose, personali ed esternate solo verbalmente, che stridono più che mai anche con la pomposa cerimonia della posa della prima pietra nel lontano ottobre 2012. E allora quale operazione trasparenza stanno difendendo sia il sindaco Giovanni Paniccia, Daniele Leodori (non solo consigliere comunale ma addirittura Presidente del Consiglio Regionale del Lazio), l’Assessore ai Lavori Pubblici Antonella Bonamonta e lo stesso Francesco Melis, Responsabile Area V, Lavori Pubblici e Patrimonio?


Giace senza risposta anche la richiesta di accesso agli atti fatta del 1° settembre 2014 protocollata dall’Osservatore d’Italia. Anche su questa richiesta è caduto il gelo, ad oggi non è stato permesso alcun accesso, e soprattutto non vi è stata alcuna risposta. La famiglia Raschiatore, bizzarria della storia controversa, non ha potuto conoscere il mistero che avvolge l’edificazione della scuola e anche tutta la comunità che proprio il 10 ottobre 2014 ha voluto testimoniare la loro vicinanza partecipando alla fiaccolata al centro di Zagraolo. La commemorazione di Ilaria è servita a mantenere accesa e lucida la sua memoria, quest’anno ricorreva il decimo anniversario dalla sua morte.

Ora i genitori hanno segnato un confine all’incertezza e dicono "basta". Due giorni fa hanno protocollato al Comune di Zagarolo La richiesta affinché sia indetta un’assemblea straordinaria con tutta la cittadinanza presso il Palazzo Rospigliosi riguardante situazione scuola Palazzola, e lo rendono pubblico tramite l’Osservatore d’Italia che su tale vicenda ha già pubblicato due inchieste:

"I sottoscritti Pantanella Liliana e Raschiatore Corrado, genitori di Ilaria Raschiatore stanchi della mancanza di rispetto dimostrata in memoria della nostra bambina con la presente
C H I E D O N O
che il Sindaco Giovanni Paniccia convochi una riunione straordinaria c/o la sala di Palazzo Rospigliosi con tutta la cittadinanza di Zagarolo e le varie istituzioni comunali (sperando che questa volta siano presenti), per chiarire la situazione attuale riguardo il continuo ritardo della consegna del progetto da parte della ditta vincitrice dell’appalto con conseguente mancato inizio lavori. La necessità di coinvolgere l’intera cittadinanza è dovuta alla forte sensibilizzazione dimostrata a seguito della petizione fatta dalla famiglia appunto contro la lenta burocrazia riguardante la nuova scuola di Colle Palazzola. Inoltre si sottolinea con rammarico incoerenza, superficialità e poco rispetto e quindi non siamo più disposti ad ulteriori incontri privati tra noi genitori e l’istituzioni comunali e regionali, visto che purtroppo in passato non sono serviti a fornire informazioni chiare ma solo inutili illusioni e perdite di tempo.
Confidiamo in una celere risposta ed in attesa inviamo i ns. saluti."

Per informare anche le istituzioni nazionali, gli stessi genitori hanno inviato un importante lettera portando a conoscenza il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi, il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, il Presidente del Consiglio Regionale del Lazio Daniele Leodori e l’Assessore ai Lavori pubblici oltre della Regione Lazio anche del Comune di Zagarolo, Antonerlla Bonamoneta, nonché il consigliere regionale Piero Petrassi, il Sindaco di Zagarolo Giovanni Paniccia e il Comando dei Carabinieri di Zagarolo del loro percorso doloroso reso ancora più difficile da un atteggiamento improvvido dei preposti comunali. L’intento dei Raschiatore è di aggiornare lo stato dei fatti che riguardano non solo il finanziamento per la costruzione della scuola Colle Palazzola, autorizzato con la delibera n. 11593 del 06/07/2007 della Giunta Regionale che ammontava a 4.600.000,00 di euro, ma soprattutto per chiarire le azioni attuate nei loro confronti. L’Osservatore d’Italia lascia al lettore la possibilità di provare solo a comprendere lo stato cui sono stati abbandonati i genitori, dove il silenzio e le promesse sono rimaste ancora ad oggi disattese.

 

Liliana e Corrado, producono una cronologia dei fatti:

“Io sottoscritta, Pantanella Liliana mamma di Ilaria Raschiatore deceduta a causa di un incidente nel giardino della scuola che frequentava a causa della caduta di un cancello non in sicurezza, con rammarico visto il susseguirsi delle vicende allego alla presente nel dettaglio alcuni passaggi che mi hanno spinto a scrivere la presente.Confidando nella Vs. sensibilità nel leggere con attenzione l’intero testo per capire bene di cosa sto’ parlando, resto in attesa di un riscontro sperando che nella trasparenza più totale e nel rispetto di tutte le norme di sicurezza si riesca a portare avanti questo progetto.
Penso che non ci sia nient’altro da aggiungere (se non altre promesse e dettagli telefonici che per decenza e celerità ho evitato…) e credo sia una vergogna tutta Italiana (da denunciare alla Comunità Europea anche rischiando una multa…) perché questo dimostra purtroppo la nostra incapacità ed incompetenza nel gestire le risorse stanziate dando sempre colpa alla “Burocrazia":
• 06 OTTOBRE 2004 incidente nel giardino della Scuola Colle dei Frati di Zagarolo e morte di Ilaria Raschiatore;

• 16 giugno 2006 inoltrata da parte dei genitori richiesta alla Regione Lazio (idea suggerita dal sindaco di allora Daniele Leodori), per concessione finanziamento per la costruzione nuova scuola visto che nel Comune di Zagarolo siamo carenti di spazi e addirittura la scuola materna è ospitata dalle suore Canossiane (non so’ se pagando addirittura un affitto…);

• 09 luglio 2007 Delibera n. 11593 del 06/07/2007 la Giunta Regionale disponeva finanziamento triennale di € 4.600.000,00;

• Il Sindaco di allora Daniele Leodori dichiara sul Messaggero che il 28 marzo 2009 ci sarà la posa della prima pietra;

• 23 febbraio 2010 Roma Metropoli inserto del Messaggero Leodori dichiara di essersi rivolto al Consiglio Superiore del Lavori Pubblici per garantire la massima trasparenza riguardo l’accostamento Anemone/Balducci protagonisti dell’inchiesta sul sistema gelatinoso, ricorso al Tar e smentiti collegamenti tutto regolare;

• 06 ottobre 2012 "Posa della Prima Pietra" proprio nella ricorrenza della sua morte;

• Dalla posa della pietra nonostante lettere protocollate, e-mail e telefonate al Comune e in Regione nessuna risposta ed aggiornamenti… ;

• Nel dicembre 2012 richiesta dagli Uffici Regionali documentazione integrativa al comune di Zagarolo;

• 04 febbraio 2013 protocollata con N. Prot. 003801/E richiesta dalla famiglia per aggiornamento e sollecito lavori della nuova scuola di Colle Palazzola;

• Nel frattempo presentato il progetto una prima volta e bocciato dalla Commissione speciale incaricata di controllarlo, si sono dimessi i tecnici responsabili delle infrastrutture incaricati e da lì non ho mai saputo il nome del nuovo responsabile (comunque fa’ parte della ditta stessa che ha vinto l’appalto…), è decaduta la Commissione abbiamo dovuto aspettare che si ricomponesse, rinsediasse e diventasse esecutiva e quindi ripresentato di nuovo il progetto ma ritirato prima di essere valutato, questi passaggi non mi sono stati mai comunicati con chiarezza nonostante le ripetute richieste;

• 13 febbraio 2014 portato altro materiale della scuola in Regione da parte del Comune;

• Primavera 2014 incontro con Sindaco attuale Giovanni Paniccia, Assessore Lavori pubblici del nostro Comune Antonella Bonamoneta in Regione Lazio per sollecito e ipotizzata come data inizio lavori proprio la data del compleanno di Ilaria 1° luglio;

• 5 luglio Bonamoneta a seguito del mio sollecito mi riferisce che non manca nulla, la ditta sta finendo di sistemare il computo e le relazioni da allegare al progetto già finito la ditta è molto efficiente e lo sta dimostrando e poi sanno perfettamente cosa devono fare, ignorata la mia richiesta di conoscere il nome dei tecnici, ci sentiremo tra una settimana;

• 11 luglio (dopo una settimana come d’accordo) a seguito sempre del mio sollecito Bonamoneta mi risponde che hanno iniziato la valutazione complessiva del progetto, mi farà avere notizie al più presto;

• 15 luglio Bonamoneta mi conferma che chiamerà domani per aggiornarmi su cosa fare nei prossimi giorni;

• 16 luglio a seguito di tanti solleciti Bonamoneta mi risponde che ha già fatto un sacco di cose… tra un po’ scuola (???);

• Fine luglio partenza “Petizione contro la burocrazia” (come da scusa fornitaci da anni);

• In estate il nostro Sindaco non sa’ darmi informazioni e neanche Francesco Melis dall’ufficio tecnico, l’ex Sindaco Leodori è in vacanza ma appena torna ci farà sapere, comunicazioni con l’Assessore Bonamoneta interrotte (sorvolare i contenuti… per decenza);

• 04 agosto dal Comune mi confermano di aver ricevuto l’ultima lettera dalla Sovrintendenza. Archeologica e mi viene detto dal responsabile dei lavori Pubblici del mio Comune Bonamoneta che questo è tra le cause dei ritardi (parere della S.A. favorevole espresso già prima della posa ???);

• 26 agosto incontro con Bonamoneta e tizio (misterioso progettista ???);

• 28 agosto Bonamoneta al telefono riferisce che IL PROGETTO ESECUTIVO E’ PRONTO prepareranno il cronoprogramma , ci vedremo il 1° settembre al Comune per aggiornamenti;

• 1° settembre ricevuti in Comune con una giornalista dell’Osservatore di Italia Cinzia Marchegiani, assenti Antonella Bonamoneta Assessore ai Lavori Pubblici di Zagarolo e Daniele Leodori ex Sindaco del Comune di Zagarolo solo Sindaco attuale Giovanni Paniccia nessuna novità solo che la petizione è arrivata al sottosegretario di Renzi, e alle nostre richieste di aggiornamenti chiamati i responsabili dell’ufficio tecnico e personale degli uffici addetti ma nessuno ha saputo darci spiegazioni….., nello stesso giorno protocollata a nome della giornalista Cinzia Marchegiani la richiesta di accesso agli atti Prot. N. 00021719;

• 4 settembre Leodori afferma " il progetto esecutivo è pronto tra 7/10 gg. ci farà sapere;

• 12 settembre 2014 inviata l’ultima istanza da parte della famiglia al Comune di Zagarolo e Regione Lazio;

• 15 settembre l’ex sindaco Leodori dice al sindaco Paniccia di riceverci col progettista;

• 17 braccato Daniele Leodori (ex sindaco) fuori scuola e mi riferisce che oggi Giovanni Paniccia (sindaco attuale) va in Regione e telefonicamente Leodori afferma che il progetto DOVREBBE ESSERE PRONTO da quello che gli dicono in Regione… Di ritorno dalla Regione Lazio Paniccia passa da noi con Eleonora Varone (attuale segretaria) e ci informa che finalmente ha ottenuto l’incarico di occuparsi personalmente di fissare un appuntamento per il 19 con noi e il misterioso progettista ed in quell’occasione ci darà il crono programma;

• 19 settembre saltato appuntamento col progettista e Paniccia ma Leodori telefonicamente dice a Corrado che deve occuparsi di tutto Paniccia in qualità di sindaco. Contemporaneamente Festa PD dei vari Comuni in Valle del Formale presente On. BOSCHI ed ASTORRE festa che durerà fino al 21 con la presenza di ZINGARETTI;

• 21 settembre domenica Festa PD assente Zingaretti noi familiari abbiamo protestato davanti a tutti i sindaci dei paesi limitrofi e Daniele Leodori presente Massimo Sbardella un giornalista del Messaggero che su Roma Metropoli del Messaggero scrive tutt’altro anzi elogia Leodori e ditta Anemone. Tutti sono scesi dal palco ignorandoci ci hanno chiamato i carabinieri che assistendo alle contestazioni non hanno fatto niente. Unico a salire sul palco il sindaco Paniccia che purtroppo alle nostre domande non sa’ dare risposte certe…

• 23 settembre il Sottosegretario della Segreteria della Regione Lazio Dott. Catania chiama mio marito al cellulare Corrado dicendo che ci avrebbe dato notizie a giorni;

• 25 settembre rinviamo l’ultima delle tante e-mail inviate alla Segreteria il 4 agosto e lo stesso giorno ci confermano stanno acquisendo tramite l’Assessorato competente la documentazione utile per fornirci delle risposte;

• 5 ottobre il sindaco Paniccia ci dice di aspettare il 15/20 ottobre per ricevere aggiornamenti;

• 6 ottobre Corrado richiama la Segreteria della Presidenza della Regione Lazio per sollecitare le risposte ma risponde una segretaria della Presidenza e dice che riferirà al Dott. Catania;

• 7 ottobre il Dott. Catania dalla Segreteria della Regione Lazio ci conferma che ci avrebbe fatto sapere….;

• 20 ottobre ultimo tempo utile per acquisire informazioni sicure (come confermatoci il 5 ottobre), ma telefonicamente Daniele Leodori non sa’ dirmi niente in quanto l’argomento è competenza del sindaco attuale e lui non sapeva neanche che tra noi ed il nostro Comune non ci fossero interlocuzioni. Intanto sentito telefonicamente anche il sindaco Paniccia ed incontrato al volo nei pressi di San Cesareo e ci dice che a seguito del cambiamento delle norme antisismiche il progetto ancora non è pronto e si devono attendere altri 15/20 giorni per dare tempo alla ditta… Abbiamo richiesto un appuntamento come promessoci con i tecnici e in quell’occasione io ho proposto di portare con noi (per mia ignoranza personale) un giornalista esterno che potesse documentare il tutto ma purtroppo non è sicuro che il pull di tecnici misteriosi accetti questa proposta.

• Oggi 21 ottobre mio marito Corrado Raschiatore ha provato a contattare nuovamente il Dott. Catania dalla Presidenza della Regione Lazio ma una segretaria ha detto che avrebbe riferito il messaggio ed in attesa di risposta io personalmente ho protocollato c/o il Comune di Zagarolo e recapitata ai relativi mittenti la seguente. richiedendo a mio nome Pantanella Liliana di nuovo l’accesso agli atti e quindi “tutta” la documentazione inerente il progetto Scuola “ILARIA RASCHIATORE”, oltre a tutte le fasi fino ad ora ottenute e le relative comunicazioni intercorse tra ditta appaltatrice, Regione Lazio, Comune di Zagarolo, Sovrintendenza e ogni documento sensibile fino ad ora in Vs. possesso.”

Una storia non solo amara ma di una crudezza unica. Ora sono gli  amici, i parenti e la stessa comunità che si stringono ancora più forte attorno alla famiglia Raschiatore che nel silenzio ha dimostrato di aver combattuto questa indecorosa battaglia. Il tempo delle non risposte è finito, è giunto anche al termine delle affermazioni di facciata, lo stesso Sindaco dichiarerà che per il suo operato ha la coscienza pulita (cit. ultimo Consiglio Comunale). Non servono parole per descrivere il profondo dolore e la mancanza di rispetto alla stessa sacralità della famiglia Raschiatore.

Ricordiamo che Cinzia Marchegiani giornalista de L’osservatore d’Italia si è recata all’ufficio lavori pubblici, per chiedere chiarimenti a Francesco Melis, Area V – Lavori Pubblici e Patrimonio, della mancata risposta alla richiesta del nostro accesso agli atti..Lui non sapeva, ed ora son passate altre tre settimane da quell’incontro dove sono stati lasciati, per la seconda volta, i  riferimenti telefonici e indirizzo di posta elettronica, poiché come Melis ha affermato, esiste il diritto agli accessi agli atti che sono pubblici, anche se prima deve conferire….con chi di sua grazia? A Zagarolo tutto tace, tranne le coscienze e le speranze malriposte! 

Roma

Omicidio a Roma, venti anni a chi uccise e lasciò Michelle in un carrello

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“Ho commesso un reato gravissimo e voglio pagare per quello che ho fatto”.

Una lettera, poche righe, prima che il giudice del tribunale per i minori si ritirasse in camera di consiglio, prima che gli venissero inflitti 20 anni di carcere. E’ quanto ha letto in collegamento video dal carcere di Treviso l’imputato, il giovane di origini cingalesi che nel giugno dello scorso anno ha ucciso a coltellate Michelle Causo a Roma per poi lasciare il cadavere, chiuso in una busta di plastica, in strada abbandonato in un carrello a poca distanza da un cassonetto per l’immondizia nel quartiere Primavalle.

“L’ho uccisa ma non ho premeditato l’omicidio”, ha aggiunto l’imputato, all’epoca dei fatti 17enne come Michelle, che aveva scelto di essere giudicato con il rito abbreviato che consente uno sconto di pena. I genitori della ragazza erano presenti in aula al momento della lettura del dispositivo.

Con questa sentenza – ha detto la madre – riusciamo un pochino a dare giustizia a Michelle. È la prima volta che un minore prende 20 anni, ma se li merita tutti. Adesso andiamo avanti, ho un altro figlio e mi dovrò dedicare completamente a lui”. Il tribunale ha, di fatto, recepito l’impianto accusatorio della Procura.

Le aggravanti sono legate al tentativo di sbarazzarsi del cadavere, infilandolo in una sacca nera dell’immondizia. L’aggressione avvenne in un appartamento di via Dusmet. Il minore, nel tentativo di sbarazzarsi del corpo, non si preoccupò di ripulire la scena del crimine, tracce di sangue furono trovate ovunque a cominciare dall’androne del palazzo. L’esame autoptico svolto sul corpo della ragazzina confermò il drammatico quadro emerso subito dopo il ritrovamento del cadavere.

Tra i ragazzi si consumò una prima discussione accesa con urla, percepite distintamente anche dai vicini, e poi l’aggressione. Dalle ferite riscontrate nel corso dell’esame è emerso che il giovane colpì la ragazza utilizzando un coltello da cucina. Un’azione omicida che forse era iniziata con un fendente alla schiena per poi proseguire con almeno altri cinque colpi sul resto del corpo della minorenne. Un vero e proprio massacro che si sarebbe consumato in pochi minuti.

Altra certezza è che dopo il delitto, messo in atto dal ragazzo in uno stato di alterazione dovuto all’assunzione di alcol e droga, ci fu il drammatico e velleitario tentativo di lasciare il corpo lontano dal luogo dell’aggressione, la casa dove il ragazzo viveva. La madre, infermiera di origini cingalesi, era fuori mentre il padre era in Sri Lanka.

Madre e figlio si erano trasferiti da poco nell’immobile dove nel corso di una perquisizione venne trovata della droga, sostanze utilizzate per produrre mix di stupefacenti sintetici. Nel corso dell’udienza del 29 maggio scorso l’imputato aveva fornito la sua versione di quanto accaduto in quella tragica giornata. Il giovane ha affermato di avere aggredito la ragazza con una prima coltellata perché si era sentito offeso da alcune affermazioni fatte da lei.

In merito alla ricerca su internet, effettuata il giorno prima dell’omicidio, su “come sferrare colpi letali”, l’imputato ha sostenuto di averla fatta perché doveva recarsi in una zona isolata e voleva capire come comportarsi in caso di eventuali attacchi. In base ad una perizia psichiatrica disposta dal tribunale l’imputato era, comunque, capace di intendere e di volere al momento del fatto.

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Castelli Romani

Ciampino, episodio di bullismo: la denuncia di una madre su Facebook scatena polemiche

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Un episodio di bullismo avvenuto a Ciampino ha suscitato forti reazioni e polemiche dopo che una madre ha condiviso la sua drammatica testimonianza su Facebook. La signora, madre di un ragazzo di 13 anni, ha raccontato l’incubo vissuto da suo figlio, vittima di un gruppo di coetanei.

Il post, che ha rapidamente raccolto molte reazioni e condivisioni, ha portato alla luce una realtà inquietante e ha acceso un acceso dibattito tra i residenti.

Secondo quanto riportato dalla madre del ragazzo, l’episodio è avvenuto nel parco comunale di Ciampino, dove suo figlio Alessandro stava giocando con alcuni amici. Improvvisamente, un gruppo di ragazzi più grandi si è avvicinato e ha iniziato a insultarlo e a deriderlo. La situazione è degenerata quando uno dei bulli ha spinto Alessandro a terra, facendogli perdere l’equilibrio e ferendolo al ginocchio. Il ragazzo, visibilmente scosso, è tornato a casa in lacrime e con un grande spavento.

Nel suo post, la madre ha scritto: “Mio figlio è tornato a casa oggi con il cuore spezzato e il corpo ferito. Non posso tollerare che i bambini debbano subire tali atrocità. Questo bullismo deve finire!”. Il suo appello ha ricevuto immediato sostegno da parte di molti residenti, che hanno espresso la loro solidarietà nei commenti.

Giovanna, una residente di Ciampino, ha commentato: “È inaccettabile che i nostri ragazzi non possano sentirsi al sicuro nemmeno nei parchi pubblici. Le autorità devono intervenire e prendere provvedimenti immediati”. Un altro commento, di Marco De Santis, aggiunge: “Questi atti di violenza sono vergognosi. I bulli devono essere identificati e puniti, e le scuole devono fare di più per educare i ragazzi al rispetto reciproco”.

Tuttavia, il post ha anche suscitato polemiche e divisioni. Alcuni hanno criticato i genitori dei ragazzi coinvolti, accusandoli di non educare adeguatamente i propri figli. “Dove sono i genitori di questi bulli? Perché non insegnano loro il rispetto e la compassione?”, ha scritto Francesca.

Le autorità locali non hanno tardato a intervenire condannando il gesto.

L’episodio, sebbene doloroso, ha anche sollevato un’importante consapevolezza sulla necessità di promuovere la cultura del rispetto e della solidarietà tra i giovani.

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Castelli Romani

Frascati, Libri in Osteria: appuntamento giovedì 18 luglio con Antonella Prenner

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Cosa lega Tullia, figlia di Cicerone, Servilia, madre del cesaricida Bruto, e Messalina?

Al di là di essere tre figure della Storia antica di Roma sono le protagoniste di alcuni romanzi della filologa e scrittrice Antonella Prenner, docente di Lingua e letteratura latina all’università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.

la scrittrice Antonella Prenner

Antonella Prenner ed i suoi romanzi saranno i protagonisti giovedì 18 luglio in piazza dell’Olmo a Frascati, a partire dalle ore 18, del salotto letterario di Emanuela Bruni, Libri in Osteria assieme allo scrittore e giornalista Pino Donghi.
Le loro vite, le loro esperienze e i loro rapporti, spiega Emanuela Bruni “offrono un punto di vista non ufficiale, emotivo, disvelando pieghe e zone d’ombra di una storia sempre scritta dagli uomini e per gli uomini”.
Quindi si avrà la possibilità di cambiare la prospettiva di lettura di una storia che vede queste figure troppo spesso relegate al ruolo di comprimarie pur essendone protagoniste ed attrici principali.
Non mancherà un breve approfondimento sull’ultima fatica di Antonella Prenner “Lucano. Nostalgie di libertà” ove l’autrice descrive l’età di Nerone e di una generazione infelice, che assiste all’esercizio di un potere politico iniquo e impossibile da contrastare perché assoluto, e che vagheggia di tornare a un tempo irripetibile, quando “res publica” romana significava “libertà”.

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