Roma
ZAGAROLO, PALAZZO ROSPIGLIOSI: VANNO IN SCENA STORIE DI RIFIUTI, INQUINAMENTO E POSSIBILI SOLUZIONI
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10 anni faon
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ggiardino
Questo venerdì 27 giugno 2014, alle ore 21:00 sono invitati i cittadini a partecipare a questo evento territoriale, che già nel titolo racchiude il suo impegno a tutela dell’ambiente e della salute pubblica continuamente depredati da scelte di gestione dei rifiuti che purtroppo restituiscono solo dolore.
di Cinzia Marchegiani
Zagarolo (RM) – Un Incontro importante che affronta il grave danno ambientale della Valle del Sacco e non solo, ma anche per parlare di rifiuti, di inquinamento e strategie migliori che si possono attuare per ottenere risorsa dallo stesso rifiuto urbano.
Venerdì prossimo 27 giugno, alle ore 21:00 tutti possono partecipare a questo evento che già nel titolo racchiude il suo impegno in questi territori dove la tutela dell’ambiente e della salute pubblica sono stati continuamente depredate da scelte di gestione dei rifiuti che purtroppo restituisce solo dolore.
A Palazzo Rospigliosi il Comitato di Difesa del Territorio Colli Prenestini Castelli Romani e l’Associazione Retuvasa “Rete per la Tutela della Valle del Sacco” hanno organizzato questo importante incontro aperto al pubblico sull'inquinamento da rifiuti, tema che sta entrando di forza nelle problematiche amministrative dei comuni limitrofi, si partirà dalla cattiva gestione ad alcuni esempi di buone pratiche applicate. L’evento racconterà e spiegherà un viaggio attraverso il Lazio, dal frusinate al viterbese passando per la capitale che scarica la sua immondizia nei paesi laziali, e alla scoperta di come vengono gestiti i rifiuti: quali i danni ambientali, economici ed i rischi per la salute dei cittadini che da anni vivono tra fumi, discariche e incenerimenti e quali invece le possibili alternative.
Importante la partecipazione attiva dei cittadini che per dovere e senso civico dovrebbero cominciare ad alzare la testa e verificare di persona cosa sta accadendo in questi territori, poiché il tempo di demandare sempre nelle mani degli amministratori locali è terminato. I cittadini sono diventati gli occhi vigili e attenti di un territorio che si vuole vivere appieno nella sua bellezza, difendendolo e proponendo alternative più che valide spesso ignorate o bypassate.
L’evento propositivo punta proprio su questo assioma: “Le tappe intermedie siamo noi, i nostri Comuni, da quelli che continuano a sversare nella discarica di Colle Fagiolara a Colleferro, a quelli che invece si uniscono per muovere delle istanze ben precise, in una direzione che sembra andare incontro ad una gestione più oculata del rifiuto che salvaguardi l’ambiente e la salute pubblica.” L’incontro si svilupperà tra i racconti di Carlo Ruggiero, autore del libro “Cattive Acque Storie della Valle del Sacco” e di Alberto Valleriani, presidente di Retuvasa “Rete per la Tutela della Valle del Sacco.” L’introduzione e il moderatore dell’evento è condotta dal Comitato di Difesa del Territorio e Colli Prenestini, saranno proiettate anche le video interviste realizzate dallo stesso Comitato di Difesa del Territorio, che spiegano e indicano altre strade percorribili che gli stessi Comuni potrebbero scegliere per risparmiare risorse economiche e traffico veicolare, tutelando anche la salute dei cittadini.
Tutti nel Sacco! Storie di rifiuti, inquinamento e possibili soluzioni, venerdì viene aperta la porta ai cittadini, ognuno nel piccolo certamente fa la differenza, un impegno che dobbiamo sicuramente per le nostre future generazioni.….e la Valle del Sacco come tante altre realtà gridano inquinamento ambientale, e lo chiarisce senza ombra di dubbio la “Valutazione Epidemiologica dello Stato di Salute della Popolazione Residente nei pressi dei Termovalorizzatori” di ERAS LAZIO:”La presenza decennale di questi ed altri stabilimenti di produzione ha esposto il territorio di Colleferro e della Valle del Sacco a sostanze inquinanti altamente dannose per l’ambiente, causando una contaminazione delle falde acquifere e dei terreni. Nel 1990 furono individuate e sottoposte a sequestro, all’interno dello stabilimento BPD, tre aree adibite a discariche incontrollate di rifiuti industriali per circa 5 ettari di terreno. Nel 2005, nel corso di un’indagine campionaria sul latte di massa prevista dal Piano Nazionale Residui, fu rilevata una massiccia presenza di Beta-esaclorocicloesano (β-HCH), circa 30 volte superiore ai livelli ammessi dalla legge. Successive indagini hanno appurato che il Beta-HCH proveniente dalle discariche dei rifiuti tossici ha contaminato il fiume Sacco e i terreni attigui. Il β-HCH è una sostanza organica derivante dalla sintesi chimica dell’insetticida Lindano (γ-HCH), il cui uso in campo agricolo è stato particolarmente diffuso nel territorio per il trattamento del terreno prima della semina e per la disinfestazione dei cereali e delle sementi nei magazzini. Nel 1975 ne è stato limitato l’impiego, e nel 2001 è stato definitivamente vietato. Nel determinare i rischi di ospedalizzazione connessi all’ attivazione dei termovalorizzatori, nel modello è stato inserito il PM10 di background come termine lineare, per verificare se, a parità di un inquinamento di fondo presente sul territorio, l’inquinamento prodotto dai termovalorizzatori ha rappresentato un ulteriore fattore di rischio per la popolazione in studio. Questa procedura ha anche consentito di valutare il rischio di ospedalizzazione associato all’inquinamento di background, a parità di esposizione ai termovalorizzatori ed alle altre caratteristiche del territorio. I risultati dello studio indicano che l’esposizione all’inquinamento atmosferico di background è associata ad un incremento delle ospedalizzazioni per disturbi cardiovascolari e respiratori. La frequenza di ricoveri per cause respiratorie, tra gli uomini residenti nella aree ad alta esposizione, è ulteriormente aumentata a seguito dell’attivazione dei termovalorizzatori. L’eccesso di malattie dell’apparato respiratorio tra gli adulti e l’eccesso di asma bronchiale nei bambini è stata osservata in un recente studio condotto nell’area17. Gli autori attribuiscono gli eccessi osservati ad una esposizione cronica ad inquinamento ambientale. A tal proposito, anche una indagine nazionale sui disturbi respiratori nell’infanzia aveva rilevato una elevata prevalenza di asma bronchiale tra i bambini residenti a Colleferro area 20. In una situazione già complessa dal punto di vista della qualità dell’aria, l’attivazione dei termovalorizzatori sembra aver comportato un aumento del rischio di ricovero per problemi dell’apparato respiratorio del 26% (eccesso che raggiunge l’86% se si considerano le malattie polmonari cronico ostruttive) tra gli uomini residenti a Colleferro nelle zone ad alta concentrazione degli inquinanti emessi dagli impianti. Il PM10, scelto in questo studio come tracciante dell’inceneritore è stato utilizzato come marcatore per surrogati di esposizione a miscele complesse di sostanze inquinanti prodotte dai processi di combustione: particelle (PM10 ma anche frazioni di particolato più piccole), gas, metalli e composti organici.
Spesso siamo abituati a guardare a distanza queste realtà…ma sono più vicine di quanto possiamo immaginare…il momento è maturo per cominciare ad aprire gli occhi…venerdì Zagarolo, un momento da dedicare al futuro delle nostre terre e della salute pubblica. E allora “Tutti nel Sacco!”
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