Roma
ZAGAROLO, GESTIONE DISTRIBUTORI ACQUA POTABILE: BUFERA SUL COMUNE
Tempo di lettura 4 minutiCodici Onlus accende i riflettori sulla gestione di "Acqua Si"
Tempo di lettura 4 minutiCodici Onlus accende i riflettori sulla gestione di "Acqua Si"
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10 anni faon
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cmarchegiani
di Cinzia Marchegiani
Zagarolo (RM)
Nonostante sia stata protocollata la richiesta di ripristino di tale gettoneria lo scorso 3 ottobre 2014, tale disservizio continua ancora a persistere. In tal senso Codici due giorni fa, esattamente il14 ottobre ritorna sul problema e ha diffidato lo stesso Comune ad adempiere al ripristino del servizio corretto del distributore Acquasi entro 15 giorni, altrimenti saranno assunti atti a tutela del consumatore. Nella diffida ovviamente non viene indicato esclusivamente il problema dell’accettazione dei 5 centesimi che sono solo l’apice del famoso icerberg. Ogni litro e mezzo di acqua viene erogato al costo dei cinque centesimi, ma sui distributori l’informativa riporta che solo le monete da 1 e 2 centesimi non sono accettate, ma nulla al riguardo dei 5 centesimi e per lo stesso prelievo viene addebitato il costo di 5 centesimi per la gestione della fornitura. La diffida quindi, come si legge dal documento protocollato chiede il rispetto delle indicazioni date all’utente consumatore, poiché il comune omette il controllo del corretto e regolare funzionamento del distributore.
STORIA E INDAGINE
Il progetto dell’acqua alla spina era nato nella direzione di abbattere l’impatto dell’inquinamento rappresentato in questo caso dalle bottiglie di plastica. Ma in tal senso i consumatori sono realmente tutelati dalle informazioni delle analisi chimiche eseguite sull’acqua distribuita e anche dal costo? Ma soprattutto sono stati informati, con una semplice campagna sui distributori che per maggiore tutela della salute è meglio evitare il riutilizzo delle bottiglie di plastica? Il BPA o meglio il bisfenoloA, è un composto chimico utilizzato nei materiali a contatto con gli alimenti come gli imballi alimentari e altri prodotti di largo consumo e l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha concluso la propria valutazione del rischio completa del BPA nel 2006 e ha fissato per questa sostanza una dose giornaliera tollerabile (DGT o TDI) di 0,05 milligrammi/chilogrammo di peso corporeo/giorno (mg/kg pc/die). L’EFSA ha esaminato oltre 450 studi concernenti i potenziali pericoli per la salute associati al BPA e ha individuato probabili effetti avversi sul fegato e il rene nonché effetti sulla ghiandola mammaria collegati all’esposizione alla sostanza chimica, raccomandando di conseguenza che l’attuale dose giornaliera tollerabile (DGT) venga abbassata. L’Autorità ha inoltre osservato che permangono incertezze su una serie di altri pericoli per la salute ritenuti meno probabili. Come dire, meno ne usiamo e più si è sicuri che non si superi quella dose giornaliera indicata, poiché a concorrere al superamento dello stesso vi sono, oltre alle bottiglie di plastica, molti altri alimenti conservati.
PREVENZIONE E TUTELA AMBIENTALE E SALUTE PUBBLICA
Se i distributori dell’acqua alla spina servono per l’abbattimento dell’inquinamento della plastica sia anche un modo per fare corretta informazione anche sulla salute pubblica, poiché anche sul riutilizzo delle bottiglie di plastica si stanno continuando importanti studi di ricerca che comunque avvertono, meglio l’uso del vetro. Un problema cui molti non pensano è la sterilizzazione delle stesse bottiglie con cui si preleva l’acqua dai distributori, va ricordato infatti che le bottiglie se non sono correttamente deterse, possono trascinare nel tempo cariche batteriche al loro interno non controllate da alcun dispositivo sanitario, e produrre problemi alla salute anche se l’acqua in esse caricata è di ottima qualità.
Diffida di Codici Onlus
In merito ai distributori di Acquasi, il presidente di Codici Onlus ricorda che attuare la gestione del pagamento tramite una chiavetta elettronica che costa 6 euro è procedimento poco trasparente. Oltre il costo intrinseco della chiavetta, di cui il comune ne preleva 1 euro (?)occorre poi caricarla con un plafond per poterla usare nei distributori:”nelle casse del comune andrebbe un portafoglio non indifferente per un servizio ancora non erogato, dato che l’utente, solo al prelievo dell’acqua sarà detratto l’esatto corrispondente.”
Ad oggi solo interrogativi e le risposte istituzionali tardano ad arrivare. Per quanto riguarda le analisi chimiche dell’acqua prodotta dai distributori, ci sono state anche lì disattenzione da parte del gestore, visto che il display dei filtri notificavano che andavano cambiati…ma anche lì basta documentarsi con le analisi della acque pubblicate sul sito istituzionale e verificare se oltre ad essere effettuate a cadenza regolare, sono state eseguite anche dopo il cambio del filtro, ma soprattutto, quanto tempo il distributore aveva il display con la notifica del filtro da cambiare, non erogando il servizio per cui è stato attivato?
E la domanda sorge spontanea, perché il consumatore deve pagare 6 euro a fondo perduto per avere una chiavetta su cui deve caricare un plafond che gli servirà per prelevare l’acqua? Il problema dei 5 centesimi serve come deterrente per facilitare l’acquisto della stessa chiavetta? E poi, quanto tempo occorre attendere affinché il filtro sia sostituito, il cittadino che si serve con quotidianità è tutelato da tale disservizio?
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