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Roma

ZAGAROLO: FABIO RAMPELLI PRESENTA IL DISEGNO DI LEGGE PER LE ZONE PRIVE DI ACQUA POTABILE

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L’On. Rampelli spiega come non sia una coincidenza che il Gruppo Parlamentare di FdI-An sia sceso in campo a sostegno di tutti i candidati della lista “Uniti per Zagarolo” che partecipa alle amministrative ormai alle porte, e in modo particolare di Stefano Novelli

 

di Alessandro Rosa

Zagarolo (RM) – L’onorevole Rampelli come un ciclone sembra voler dare definitivamente una spallata alla gestione allegra del Comune di Zagarolo che per anni ha dettato legge e imposto impegni non indifferenti a molte famiglie che in alcune zone di questo comune si ritrovano nel 2015 ancora senza acqua potabile. Il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei Deputati era venuto in occasione di un incontro con la cittadinanza di alcune zone organizzato dal portavoce di FdI-An di Zagarolo, Stefano Novelli candidato consigliere nella lista “Uniti per Zagarolo” e da Barbara Mereu anch’essa candidata consigliera in quota rosa insieme a Novelli che supportano il candidato sindaco Aniello Nunziata alle prossime elezioni amministrative del 31 maggio 2015. Durante il confronto e la spiegazione di alcune problematiche con i cittadini, l’Onorevole Rampelli ha scoperto che molte famiglie di una cospicua parte del comune di Zagarolo vivono ancora senza acqua potabile.

Solo pochi giorni dopo la sua visita a Zagarolo, l’Onorevole ha mantenuto la promessa fatta ai presenti della riunione avvenuta lo scorso 16 maggio e ha presentato un Disegno di Legge “Disposizioni in materia di imponibilità dei tributi locali”.
L’Osservatore d’Italia intervista l’On. Rampelli, in merito a questo ddl d’iniziativa dei deputati Rampelli, Giorgia Meloni, Cirielli, La Russa, Maietta, Nastri, Taglialatela, Totaro.
Sembra un’assurdità, ma ancora esistono zone in cui le famiglie non hanno accesso al sistema idrico. Nel ddl presentato si fa proprio riferimento ai dati ISTAT raccolti durante il censimento 2011, che riporta come il 2-3% delle case degli Italiani, non riceve acqua da un acquedotto, vale a dire più di un italiano su trenta.

L’On. Rampelli, poche chiacchiere ma solo sostanza, in tre giorni dalla sua promessa fatta ai Zagarolesi, ha presentato questo Disegno di Legge, facendo leva soprattutto come la mancanza di una fonte adeguata e sicura di acqua costituisca una grave menomazione in termini di qualità della vita, costringendo i cittadini interessati a sobbarcarsi ingenti spese per procurarsela e a compiere notevoli fatiche per disporre di un bene che dovrebbe essere garantito a tutti i cittadini: “ Il diritto all’acqua è anzi un diritto fondamentale che dovrebbe essere garantito a ogni persona umana”– si legge. Ma non solo. Il DDL svela anche come la carenza dell’acqua costituisce peraltro quasi sempre la spia di altre situazioni di disagio: “Dove manca l’acqua normalmente difetta anche l’impianto fognario, il servizio di illuminazione pubblica è assente o ancora più deficitario del solito, le strade sono sterrate o più fatiscenti del consueto. I servizi pubblici di trasporto sovente mancano del tutto. La mancanza d’acqua pubblica marca una marginalità evidente di famiglie e comunità che non vengono tenute nella dovuta considerazione dalle autorità comunali competenti”.

On. Rampelli, leggendo la presentazione del DDL, sembra vedere le zone di Colle Mozzo e Colle Pallavicini. Lei si è immediatamente attivato affinché venga ripristinata dignità per queste persone. Questo DDL svela molte altri diritti negati per quei cittadini che vivono e sentono forte questo disagio che non è temporaneo, ma quotidiano e impegnativo per tutti i giorni dell’anno.
Nel ddl viene spiegata quale deve essere la funzione primaria delle Istituzioni, quella di realizzare pienamente la persona umana, secondo il disegno della nostra costituzione. La presente proposta di legge non ha quindi esclusivamente una finalità equitativa. Essa ha soprattutto una finalità propulsiva, essendo esplicitamente volta ad incentivare i comuni a operare inclusivamente, con riferimento all’intero territorio comunale. Non possono esistere zone franche, in cui l’ente locale opera esclusivamente come esattore, senza restituire ai cittadini quanto prelevato attraverso servizi adeguati ed efficienti.

Nella Proposta di Legge si parla di come da troppi anni lo sviluppo civile del Paese si è arrestato, mentre si moltiplicano segnali inquietanti di involuzione e di degrado. Cosa vuole ottenere con questo ddl?
La presente proposta di legge punta a spingere le amministrazioni locali, specie le più inefficienti, a rimettere i propri cittadini al centro dell’impegno amministrativo, e data l’importanza della questione, trattata confidiamo in un sollecito e vasto sostegno da parte di tutti i gruppi politici.

L’articolo 1 della proposta di legge appena pubblicata recita: “Dopo il comma 639 dell’articolo 1 della legge 27 dicembre 2013, n. 147, recante «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2014)» aggiungere il seguente: “639-bis. A decorrere dal 1° gennaio 2016, le abitazioni che non possano attingere acqua da una rete di distribuzione affidata ad un gestore del servizio idrico integrato, così come definito dall'articolo 2, comma 1, lettera o-bis) del decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152, e successive modificazioni, non possono costituire presupposto impositivo ai sensi del comma 639 della presente legge. Relativamente ad esse, i possessori sono totalmente esentati dall’Imposta Unica Comunale in ogni sua componente (IMU, TASI e TARI)”. Per i cittadini è automatico l’esenzione dalle imposte comunali o devono fare una domanda?
Se questa proposta sarà approvata saranno poi i comuni a stabilire la modalità operativa. Certo occorrerà certificare la condizione prevista dalla norma, a evitare che qualcuno faccia il furbo e dichiari di non ricevere l’acqua dalla distribuzione pubblica solo per non pagare le imposte.

Cosa si dovranno attendere i cittadini dopo questa proposta di legge, cucita per le loro esigenze?
L’acqua è un bene primario e insostituibile. Se l’amministrazione pubblica non è in condizione di provvedere alla sua distribuzione deve ristorare le famiglie. Ci deve essere un rapporto diverso tra istituzioni e cittadini, con tasse pagate solo in cambio di servizi efficienti.

In pochi giorni ha conosciuto le molteplici emergenze che gravano pesantemente su questo comune. Un debito importante, oltre 10 milioni di euro, molte opere pubbliche iniziate e mai finite con uno sperpero di denaro pubblico della Regione Lazio, oltre quello delle stesse casse del comune e ovviamente i disservizi che gli stessi cittadini devono subire ogni giorno. E’ possibile poter assistere inermi a questo tipo di amministrazione? Non esiste un controllo anche Regionale che verifichi lo stato di avanzamento delle opere che mangiano soldi provenienti dai finanziamenti regionali, che invece potrebbero finire in comuni più virtuosi?
La legge Bassanini ha smontato le già scarse capacità di controllo sui conti pubblici, oggi siamo allo sbando. Anche sulle opere pubbliche vengono sperperati i soldi, opere lasciate su tutto il territorio “incompiute” che danno l’idea dell’incuria e dello scarso attaccamento al proprio territorio.

Una fotografia inquietante emerge osservando questo gioiello che un tempo fu Zagarolo. Si può fare molto, soprattutto perché questo territorio rappresenta la meta di molte famiglie che si sono trasferite dalla metropoli per potere regalare ai propri figli una qualità di vita migliore. Zagarolo è un comune che ha tuttora come consigliere, l’attuale Presidente del Consiglio Regionale del Lazio, Daniele Leodori, che è stato anche capo gruppo del PD in Provincia di Roma, nonché sindaco per due mandati consecutivi. Cosa è mancato, quale ingranaggio va cambiato affinché questa cittadina non finisca per terminare i suoi giorni tra i molteplici scandali al sole?

Quando per troppo tempo gli stessi partiti e gli stessi personaggi gestiscono il potere si producono incrostazioni, cattive abitudini, mala gestione. I cittadini devono ribellarsi e proteggersi dalle inefficienze con la democrazia dell’alternanza. Oggi è il momento giusto per rovesciare il vecchio sistema affaristico e di potere che ha governato Zagarolo per decenni. La figura di Nunziata, persona che proviene dalla società civile e che conosce il territorio palmo a palmo, rappresenta la migliore garanzia di questo cambiamento.

Onorevole Rampelli, un biglietto da visita questo Comune gabino piuttosto maltrattato che non restituisce una bella immagine dell’operato di un’amministrazione deludente e incapace di tutelare il bene comune. Siamo ormai arrivati alle votazioni del 31 maggio che dovrà decidere il nuovo consiglio comunale. Il portavoce di FdI-An, Stefano Novelli sta perorando una causa legittima contro chi ha pensato di gestire il patrimonio pubblico, non proprio “come un buon padre di famiglia”. Lei è al suo fianco, un gesto che è stato molto apprezzato non solo da Novelli, ma anche dai cittadini che per una volta hanno sentito che esisteva qualcuno che non ha accettato il degrado in cui sono stati costretti a vivere per molti anni. Ora si può sterzare repentinamente?
Fratelli d’Italia è nata con il preciso scopo di far tornare la politica ad essere un servizio per la Comunità, quindi non è una coincidenza che il Gruppo Parlamentare di FdI-An sia sceso in campo a sostegno di tutti i candidati di questa lista e in modo particolare di Stefano Novelli, le cui doti sono riconosciute non solo a Zagarolo ma anche a Roma.

Castelli Romani

Frascati, Libri in Osteria: appuntamento giovedì 18 luglio con Antonella Prenner

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Cosa lega Tullia, figlia di Cicerone, Servilia, madre del cesaricida Bruto, e Messalina?

Al di là di essere tre figure della Storia antica di Roma sono le protagoniste di alcuni romanzi della filologa e scrittrice Antonella Prenner, docente di Lingua e letteratura latina all’università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.

la scrittrice Antonella Prenner

Antonella Prenner ed i suoi romanzi saranno i protagonisti giovedì 18 luglio in piazza dell’Olmo a Frascati, a partire dalle ore 18, del salotto letterario di Emanuela Bruni, Libri in Osteria assieme allo scrittore e giornalista Pino Donghi.
Le loro vite, le loro esperienze e i loro rapporti, spiega Emanuela Bruni “offrono un punto di vista non ufficiale, emotivo, disvelando pieghe e zone d’ombra di una storia sempre scritta dagli uomini e per gli uomini”.
Quindi si avrà la possibilità di cambiare la prospettiva di lettura di una storia che vede queste figure troppo spesso relegate al ruolo di comprimarie pur essendone protagoniste ed attrici principali.
Non mancherà un breve approfondimento sull’ultima fatica di Antonella Prenner “Lucano. Nostalgie di libertà” ove l’autrice descrive l’età di Nerone e di una generazione infelice, che assiste all’esercizio di un potere politico iniquo e impossibile da contrastare perché assoluto, e che vagheggia di tornare a un tempo irripetibile, quando “res publica” romana significava “libertà”.

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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