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Redazione Lazio

ZAGAROLO ELEZIONI EUROPEE: VINCE IL PD… MA NON E’ TUTTO ORO QUELLO CHE RISPLENDE

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Tempo di lettura 3 minuti La presenza del senatore Bruno Astorre area PD davanti ai cancelli della scuola Tibullio che bacchetta al telefono l’assenza dei rappresentati locali registra una giornata caldissima

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di Cinzia Marchegiani

Zagarolo (RM) – Il comune di Zagarolo ha seguito il trend nazionale delle elezioni europee…vince il PD ma non è oro tutto quello che risplende. La presenza del senatore Bruno Astorre area PD davanti ai cancelli della scuola Tibullio che bacchetta al telefono l’assenza dei rappresentati locali registra una giornata caldissima… in tutti i sensi, e la dice lunga sull’aria che tira in questo comune.

A Zagarolo prima di tutto ha vinto l’astensionismo, solo il 53,56% dei cittadini ha ritenuto degno di partecipare alle votazioni europee che comunque vada, ipotecherà le politiche e l’economica nazionale dell’Italia per i prossimi cinque anni.

Il PD gabino ha preso il 38,38% contro il M5S che, anche se non ha asfaltato nessuno, ha tenuto benissimo con un 30,98%, seguono i partiti di centro destra che portano a casa oltre il 25% .

Questo dato, che in prima battuta fa pensare ad una vittoria del Pd, si raffronta con le analisi che lasciano poco alla certezza di questa forza gabina che perde vigore ogni anno che passa. Il malcontento non è solo un etera sensazione, lo dimostra una spaccatura profonda all’interno della giunta comunale, la formazione del nuovo gruppo Cambio Democratico contro cui hanno seminato attacchi al veleno e una epurazione chiacchierata del Presidente del Consiglio, Roberto Sesto. Se a parlare sono i dati, il trend delle ultime tornate elettorali di Zagarolo è indubbiamente la cartina al tornasole della politica Leodoriana che dopo aver governato questo paese per dieci anni, e tuttora presente nei banchi della maggioranza come consigliere, ora raccoglie frutti un po’ amari.

Il dato inconfutabile quel 38,38% contro il 30,98% del M5S è un tarlo silente già sotto lente di ingrandimento degli analisti post-elezioni interni al PD. I Gabini si sono allontanati dalla politica del territorio, esacerbati dai problemi economici, spremuta come un limone. E osservano l’amministrazione che la reputa responsabile dei problemi mai risolti sulle tematiche territoriali, tra servizi assenti e tutela ambientale inappropriata.

La dimostrazione è la vittoriosa battaglia dei cittadini e comitati oltre l’opposizione sulla costruzione appena scongiurata della centrale a biogas che doveva essere edificata a due passi delle abitazioni di Valle Martella. Un impianto industriale mai messo in agenda dai preposti istituzionali, nonché assessori all’Ambiente che hanno ritenuto non prioritario informare i cittadini sul progetto imposto da un altro comune. E sembra che proprio questa mozione presentata sulla centrale a biogas, abbia innescato delle reazioni a catena che stanno lacerando la maggioranza in lotte e faide interne ormai sotto gli occhi di tutti.

La lettura di questa gestione amministrativa sta restituendo solo ombre, mentre i riflettori sono già puntati sulle prossime amministrative, in agenda nel 2015. Già non si risparmiano colpi di scena, visto il consiglio comunale del 22 maggio 2014 appena consumato, chiuso senza poter dibattere i punti importanti all’ordine del giorno per mancanza del numero legale dovuto all’assenza di importanti pezzi della maggioranza. Episodio commentato a caldo da due consiglieri di minoranza Conti e Bonini: "Sembra un regolamento di conti" su questa "commedia all’italiana". I due consiglieri hanno preso atto della spaccatura ormai evidente che mostra una "giunta ormai agonizzante".

Così Leodori, presidente del Consigilo della Regione Lazio, alle Regionali del 2013, in queste elezioni europee doveva dimostrare e confermare il proprio peso elettorale e ora espone il PD sotto un’altra lettura, quella di una ricerca spasmodica di elettori sempre più distanti da quel bel tempo che fu.

Il prossimo anno ci saranno le comunali, e fatta eccezione per un quorum del 51% in prima battuta, i cittadini saranno costretti a scegliere il candidato sindaco con un bel ballottaggio… e a vedere le percentuali e i dissapori interni, la futura competizione sembra aperta su tutti i fronti. 

In merito sarà doveroso analizzare lo scenario amministrativo locale edito in tantissimi anni di gestione PD, valutandone tutto l’operato, perché dietro a tante buon intenzioni, sono i fatti che testimoniano la buona o cattiva gestione soprattutto perché per i gabini è arrivato il momento di tracciare le somme, dove i tecnicismi, le qualità da padre di famiglia non devono essere solo slogan elettorali, ma messi su un foglio nero su bianco! Non è mai oro quello che risplende.

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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