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Redazione Lazio

ZAGAROLO ELEZIONI EUROPEE, VINCE IL PD, MA NON E’ ORO QUELLO CHE RILUCE

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Se a parlare sono i dati, il trend delle ultime tornate elettorali di Zagarolo è indubbiamente la cartina al tornasole della politica Leodoriana che dopo aver governato questo paese per dieci anni, e tuttora presente nei banchi della maggioranza come consigliere, raccoglie ora frutti un po’ amari. Il dato inconfutabile, quel 38,38% contro il 30,98% del M5S, è un tarlo silente già sotto lente di ingrandimento degli analisti post-elezioni interni al PD

di Cinzia Marchegiani

Zagarolo (Roma)- Il comune di Zagarolo ha seguito il trend nazionale delle elezioni europee…vince il PD ma non è oro tutto quello che riluce. La presenza del senatore Astorre area PD davanti ai cancelli della scuola Tibullio che bacchetta al telefono l’assenza dei rappresentati locali registra una giornata caldissima… in tutti i sensi, e la dice lunga sull’aria che tira in questo comune. A Zagarolo prima di tutto ha vinto l’astensionismo, solo il 53,56% dei cittadini ha ritenuto degno di partecipare alle votazioni europee che comunque vada, ipotecherà le politiche e l’economica nazionale dell’Italia per i prossimi cinque anni. Il PD gabino ha preso il 38,38% contro il M5S che, anche se non ha asfaltato nessuno, ha tenuto benissimo con un 30,98%, seguono i partiti di destra che portano a casa oltre il 15% . Dato che se in prima battuta fa pensare ad una vittoria del Pd, le analisi lasciano poco alla certezza di questa forza gabina che perde vigore ogni anno che passa. Il malcontento non è solo un etera sensazione, lo dimostra una spaccatura profonda all’interno della giunta comunale, la formazione del nuovo gruppo Cambio Democratico contro cui hanno seminato attacchi al veleno e una epurazione chiacchierata del Presidente del Consiglio, Roberto Sesto. Se a parlare sono i dati, il trend delle ultime tornate elettorali di Zagarolo è indubbiamente la cartina al tornasole della politica Leodoriana che dopo aver governato questo paese per dieci anni, e tuttora presente nei banchi della maggioranza come consigliere, ora raccoglie frutti un po’ amari. Il dato inconfutabile quel 38,38% contro il 30,98% del M5S è un tarlo silente già sotto lente di ingrandimento degli analisti post-elezioni interni al PD. I Gabini si sono allontanati dalla politica del territorio, esacerbati dai problemi economici e spremuta come un limone, osservano l’amministrazione che la reputa responsabile dei problemi mai risolti sulle tematiche territoriali, tra servizi assenti e tutela ambientale inappropriata. La dimostrazione è la vittoriosa battaglia dei cittadini e comitati oltre l’opposizione sulla costruzione appena scongiurata della centrale a biogas che doveva essere edificata a due passi delle abitazioni di Valle Martella. Un impianto industriale mai messa in agenda dai preposti istituzionali, nonché assessori all’Ambiente che hanno ritenuto non prioritario informare i cittadini sul progetto imposto da un altro comune. E sembra che proprio questa mozione presentata sulla centrale a biogas, abbia innescato delle reazioni a catena che stanno lacerando la maggioranza in lotte e faide interne ormai sotto gli occhi di tutti. La lettura di questa gestione amministrativa sta restituendo solo ombre, mentre i riflettori sono già puntati sulle prossime amministrative che sono in agenda nel 2015, che già non risparmia colpi di scena visto il consiglio comunale del 22 maggio 2014 appena consumato, chiuso senza poter dibattere i punti importanti all’Ordine del Giorno per mancanza del numero legale dovuto all’assenza di importanti pezzi della maggiornza che sembra più un regolamento di conti. Commentato a caldo i due consiglieri di minoranza Conti e Bonini su questa commedia all’italiana hanno preso atto della spaccatura ormai evidente che mostra una giunta ormai agonizzante. Così Leodori, presidente del Consigilo della Regione Lazio, battezzato “Mister Preferenze” alle Regionali del 2013, in queste elezioni europee doveva dimostrare e confermare il proprio peso elettorale, ora espone il PD sotto un’altra lettura, quella di una ricerca spasmodica di elettori sempre più distanti da quel bel tempo che fu. Il Prossimo anno ci saranno le comunali, e fatta eccezione per un quorum del 51% in prima battuta, i cittadini saranno costretti a scegliere il candidato sindaco con un bel ballottaggio…e a vedere le percentuali e i dissapori interni, la futura competizione è aperta su tutti i fronti… In merito sarà doveroso analizzare lo scenario amministrativo locale edito in tantissimi anni di gestione PD, valutandone tutto l’operato, perché dietro a tante buon intenzioni, sono i fatti che testimoniano la buona o cattiva gestione soprattutto perché per i gabini è arrivato il momento di tracciare le somme, dove i tecnicismi, le qualità di padre di famiglia non devono essere solo slogan elettorali, ma messi su un foglio nero su bianco! Non è mai oro quello che riluce.

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