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Roma

ZAGAROLO: E' BAGARRE SULLA STESURA DEL NUOVO STATUTO COMUNALE

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Tempo di lettura 5 minuti Il Sindaco Piazzai rende pubblica l’istituzione di una commissione di consulenza, con gli ultimi 8 sindaci

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di Cinzia Marchegiani

Zagarolo (RM) – Il neo sindaco di Zagarolo Lorenzo Piazzai deve risolvere il problema della revisione dello Statuto Comunale. Questo perché il Comune di Zagarolo avendo superato i 15mila abitanti è andato al voto alle amministrative il 31 maggio 2015 per la prima volta con il sistema maggioritario a doppio turno, che ha promosso nei banchi della maggioranza 10 consiglieri e sei d’opposizione.

Lo statuto attuale non permette uno svolgimento dei Consigli Comunali nel modo più trasparente e formalmente corretto, tanto che sin da subito si sono create crepe di interpretazione, consigli saltati per mancanza della stessa maggioranza. D

Di fatto lo Statuto è obsoleto. Prova di questa deriva e inadeguatezza è stato dimostrato al consiglio comunale dello scorso 19 agosto 2015 che prevedeva l’approvazione del bilancio di previsione per l’anno in corso. Lo stesso infatti è stato interrotto per mancanza del numero legale poiché nello statuto ancora vigente si prevede che per la validità di una seduta consigliare debbano essere presenti almeno 10+1 consiglieri escluso il sindaco. Siccome gli stessi consiglieri della maggioranza non erano tutti presenti, vuoi per gli attriti interni, vuoi per la non condivisione delle leggi o emendamenti da approvate della minoranza (che comunque può esercitare il suo dissenso e quindi decidere di assentarsi alla votazione), quest’amministrazione ha dimostrato sin dai suoi primi passi di non essere adeguata e solerte nell’approvare documenti importanti per la vita del Comune stesso, tanto che si è rischiato un commissariamento qualora alla seconda chiama non fosse stato votato l’approvazione del bilancio di previsione.

Ma cosa in realtà si vuole cambiare dello Statuto? Era sempre ad agosto quando il Sindaco Piazzai commentando quest’accaduto già annunciava che occorreva riscrivere lo Statuto ed in merito annunciava:“Non è solo il numero legale delle sedute che deve essere rivisto, ma una moltitudine di altre cose che vanno certamente riscritte con il concorso di tutte le forze che siedono in consiglio, da maggioranza ed opposizione in un percorso condiviso e che la modifica di questi strumenti non può essere fatta di corsa ed a colpi di maggioranza”.

Piazzai ora vuole affidare la consulenza per la riscrittura del nuovo statuto agli ultimi 8 sindaci. Il 24 settembre 2015 con un comunicato il sindaco Piazzai rende pubblico l’istituzione di una commissione di consulenza, con gli ultimi 8 sindaci per la riscrittura del nuovo statuto comunale. Questa notizia con moto stupore è stata accolta  non solo dai consiglieri di minoranza ma anche di molti cittadini che conoscono molto bene la conduzione delle amministrazioni precedenti. Ancora riecheggiano nelle ferite della città gli scandali al sole assieme alle promesse non mantenute, come quelle che hanno travolto l’edilizia scolastica. Zagarolo ancora ha due scuole incompiute, nonostante il budget a loro dedicato provengano da una disgrazia che ha coinvolto la perdita di una bambina, la piccola Ilaria, morta per incuria di un cancello scolastico. Una, è ancora in completo cantiere, i lavori iniziati nel lontano aprile 2009 mai ultimati per un costo complessivo di 393.498 e un finanziamento regionale per mettere in sicurezza l’edificio, sono impresse nelle immagini odierne di una scuola con ponteggi, pilastri di sostegno mancanti e un giardino per ovvia conseguenza non fruibile dai bambini. L’altro istituto, che doveva essere costruito con un finanziamento regionale di 4,6 milioni di euro, anch’esso con finanziamento regionale, non è mai iniziato, nonostante nel 2012 è stata fatta una bella cerimonia per la posa della prima pietra celebrata dal sindaco uscente Giovanni Paniccia, che ha coinvolto gli stessi alunni della classe della piccola Ilaria. Su quest’ultima vige ancora silenzio però abbastanza eloquente e su cui pesano tra l’altro interrogazioni e “Question Time” alla Regione Lazio in merito alla mancata costruzione e lo scandalo che vedeva coinvolto Diego Anemone dietro l’affidamento della costruzione previa vincita del bando al ribasso. Questa scuola doveva portare il nome di Ilaria Raschiatore, nome che ora la stessa famiglia ha ritenuto togliere per il modo indecoroso come è stata gestita tutto il progetto edile e una scuola che non si sa se mai partirà. Ci sono altri scandali e mala gestione firmata PD delle precedenti amministrazioni, ma per i cittadini gabini quello sulla scuola rappresenta quella sensibilità e la volontà di un’amministrazione di difendere il futuro dei piccoli alunni, e purtroppo su di esso ci sono ancora mille ombre che giacciono ancora nei cassetti delle stanze dei bottoni assieme a tante storie imbarazzanti che hanno lasciato un segno indelebile nella memoria di questo paese.

Piazzai e gli ex sindaci nel nuovo progetto. Non è però un fulmine a ciel sereno questa istituzione della “Commissione Consultiva” che coinvolge gli ex sindaci. A legger bene, Piazzai in un’intervista durante la campagna elettorale, che lo vedeva impegnato come candidato sindaco, parlando del nuovo progetto in cantiere nato per rilanciare una nuova amministrazione affermava:“Gli ultimi sei sindaci, con una sola eccezione e ci sarà pure un motivo, sono con noi in 5, con diversi modi di coinvolgimento in questo progetto nuovo, ma sono qui. Laura Panzironi, Marcello Mariani, Sandro Vallerotonda, Daniele Leodori, Giovanni Paniccia. Ed io li ringrazio. Perché mi danno forza e ci dicono che questo progetto è sì nuovo ma non casca da saturno. È invece il prodotto di una storia di cui questo paese deve andare fiero”.

Già tuona l’opposizione, quella del Consigliere Paolo Pacifici M5S, ed emerge il giallo del nuovo Statuto Comunale. Contattato da l’osservatore d’Italia, il consigliere Pacifi ci ragguaglia sugli accadimenti che riguardano proprio questa situazione: “Peccato che il primo Statuto del comune di Zagarolo sia stato approvato dopo che la legge 142/90 lo rendesse obbligatorio (capo II art.4 ) ed i sindaci ai quali fa riferimento Piazzai erano già a riposo… Stranamente questa è soltanto un’ipotesi, poiché è la conferenza dei Capigruppo che ha funzioni di Commissione per la formazione e l’aggiornamento del Regolamento del Consiglio Comunale e dello Statuto. Il sottoscritto ha formalmente chiesto il 20 settembre di dare corso ad un accordo preso il 2 settembre (disatteso anche questo come i precedenti) con il quale si dava mandato al Presidente del Consiglio di far pervenire ai Capigruppo entro massimo dieci giorni la bozza del nuovo statuto per poterlo visionare e accelerare i tempi per l'approvazione… Cosa nasconde questa mossa lo andremo a verificare quando il Presidente del Consiglio troverà il tempo per riconvocare i Capigruppo, ed in quella occasione capiremo che strategia sta tentando di mettere in atto il Sindaco. Forse il tentativo è quello di voler ancora perdere tempo per avere le mani libere di interpretare a piacimento Statuto e regolamenti che di fatto sono da riscrivere in quanto ora il comune di Zagarolo ha superato i 15.000 abitanti?”

Regolamentazione e il patrimonio degli ex sindaci per il nuovo statuto…. per Piazzai! Il Comunicato del Sindaco Piazzai spiega la regolamentazione, la quale prevede che lo statuto comunale viene deliberato da ciascun Consiglio comunale con un voto a maggioranza qualificata. L'approvazione avviene con la votazione favorevole dei due terzi dei consiglieri del Consiglio comunale. Qualora questa maggioranza non sia raggiunta alla prima votazione, lo statuto è approvato con il meccanismo della doppia maggioranza assoluta, ossia, se ottiene, entro trenta giorni, per due volte il voto favorevole della maggioranza assoluta dei consiglieri.
 

Ma di fatto Il Sindaco Piazzai ci tiene a sottolineare per la seconda volta, (la precedente in campagna elettorale, vedi sopra) la stima verso gli ex sindaci, con il nuovo comunicato con cui li invita a partecipare alla Commissione di Consulenza per la riscrittura del nuovo statuto comunale:Il nostro Comune, a mio giudizio, ha avuto la fortuna di essere rappresentato da Sindaci, il cui operato, indipendentemente dalle valutazioni politiche, si è distinto, senza eccezioni, per passione e competenza contribuendo negli anni a definire la nostra storia. Per questo io chiedo a tutti voi, Laura Panzironi, Antonio Pisa, Franco Quaranta, Marcello Mariani, Edoardo Calzoletti, Sandro Vallerotonda, Daniele Leodori e Giovanni Paniccia di partecipare ad una commissione di consulenza del Sindaco, finalizzata a valutare le proposte di revisione dello Statuto Comunale”. Chiosa infine Piazzai: “Considero il vostro contributo un arricchimento essenziale, indispensabile, e mi auguro che il patrimonio di esperienze e di sensibilità di cui siete portatori, trovi riscontro in un passaggio così rilevante per tutti noi” .

Chi pensava che gli ex sindaci fossero tenuti fuori dalla vita politica gabina, dovrà ricredersi, poiché saranno parte attiva della stesura di un documento di importanza vitale per la vita stessa politica e amministrativa futura.
Tra l’altro molti chiedono dov’è andata a finire la partecipazione pubblica dei cittadini tanto decantata? Questa nuova sfida era l’occasione giusta per far partire questa bella iniziativa per ora rimasta sulle slide della campagna elettorale. E il giallo del nuovo statuto obsoleto attende le buone nuove.

Castelli Romani

Frascati, Libri in Osteria: appuntamento giovedì 18 luglio con Antonella Prenner

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Cosa lega Tullia, figlia di Cicerone, Servilia, madre del cesaricida Bruto, e Messalina?

Al di là di essere tre figure della Storia antica di Roma sono le protagoniste di alcuni romanzi della filologa e scrittrice Antonella Prenner, docente di Lingua e letteratura latina all’università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.

la scrittrice Antonella Prenner

Antonella Prenner ed i suoi romanzi saranno i protagonisti giovedì 18 luglio in piazza dell’Olmo a Frascati, a partire dalle ore 18, del salotto letterario di Emanuela Bruni, Libri in Osteria assieme allo scrittore e giornalista Pino Donghi.
Le loro vite, le loro esperienze e i loro rapporti, spiega Emanuela Bruni “offrono un punto di vista non ufficiale, emotivo, disvelando pieghe e zone d’ombra di una storia sempre scritta dagli uomini e per gli uomini”.
Quindi si avrà la possibilità di cambiare la prospettiva di lettura di una storia che vede queste figure troppo spesso relegate al ruolo di comprimarie pur essendone protagoniste ed attrici principali.
Non mancherà un breve approfondimento sull’ultima fatica di Antonella Prenner “Lucano. Nostalgie di libertà” ove l’autrice descrive l’età di Nerone e di una generazione infelice, che assiste all’esercizio di un potere politico iniquo e impossibile da contrastare perché assoluto, e che vagheggia di tornare a un tempo irripetibile, quando “res publica” romana significava “libertà”.

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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