Connect with us

Roma

ZAGAROLO BIOGAS: ALLARME SALUTE, SORGENTI E AGRICOLTURA A RISCHIO

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 5 minuti Mozione dei gruppi NCD e FI per impegnare l'amministrazione a dire no alla centrale a due passi da Valle Martella

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 5 minuti
image_pdfimage_print

di Cinzia Marchegiani

Il silenzio lascia sempre dubbi amletici. Anche a Zagarolo tutto tace nelle stanze dell’amministrazione e nei comunicati istituzionali “assenti” in merito alla centrale a biogas che sorgerà, non solo metaforicamente, a due passi da Valle Martella con i suoi 5000 abitanti. Un piano industriale di certo molto discusso, che ha sollevato molteplici problematiche e interrogativi sugli impatti ambientali e della salute pubblica tali da produrre una mozione e un’interrogazione importanti alla Regione Lazio.

Se Zagarolo, con la sua giunta sembra restare in silenzio, dai gruppi consiliari NCD e Forza Italia, è stata inoltrata, lo scorso 24 marzo, la mozione indirizzata al Sindaco Paniccia, al presidente del Consiglio Roberto Sesto e all’Assessore all’Ambiente, Giacomo Vernini. Così i consiglieri d’opposizione, Marco Bonini e Michelino Conti, richiamano all’attenzione i destinatari del documento in virtù delle notizie che sono state diramate esclusivamente dagli organi di stampa.

Con un sunto abbastanza severo, il documento presentato ricorda il processo chimico industriale della fermentazione anaerobica batterica con cui la centrale a biogas decomporrebbe i residui dei rifiuti umidi provenienti dai vegetali in decomposizione, dalle carcasse in putrescenza, dai liquami zootecnici o fanghi di depurazione (anche industriali?) e scarti dell’agro-industria per produrre gas combustibile. In tale direzione vengono poste riflessioni importanti riguardo la salute pubblica degli abitanti nella zona di Via Prenestina, Acqua Traversa e Valle Martella che, proprio per la loro vicinanza al sito industriale, sono i primi a rispondere dei possibili effetti nefasti derivanti non solo dalle esalazioni della centrale.

Non secondario il dato oggettivo e il motivo della mozione sono l’immobilismo di un Consiglio straordinario, convocato dal Comune di Gallicano nel Lazio come pubblica assemblea lo scorso 30 gennaio, annullato e posticipato ancora a data incerta, sono le numerose assemblee d’informazione di associazioni e comitati costituitesi per la difesa del territorio, petizioni on-line, meet-up di dibattito e persino la fiaccolata contro la stessa centrale a biogas che la notte dello scorso 14 marzo ha illuminato il corso principale di Gallicano nel Lazio. La partecipazione attiva dei cittadini di tutti i comuni limitrofi sembrano rimbalzare su un muro di gomma, la comunicazione e informazione ad oggi è totalmente abbandonata allo spirito d’iniziativa squisitamente personale.
I Consiglieri d’opposizione, fanno presente i numerosi studi che hanno messo in evidenza, oltre le problematiche dell’inquinamento atmosferico, un ulteriore e preoccupante svantaggio emerso negli ultimi anni, noto sin dalla fine degli anni ’90, cioè l’incapacità dei biodigestori di neutralizzare completamente i batteri presenti, in particolare quelli termoresistenti, come i clostridi, che presenti nello scarto dei digestori (digesto) è successivamente smaltito nei terreni come fertilizzante.
Il quadro esposto con la mozione non del tutto rassicurante, oltre i possibili risvolti per la salute dei cittadini e della salubrità del territorio, redige vincoli e condizioni non secondari, che sembrano non essere stati sufficientemente affrontati. Si legge:

1. l’area interessata risulta paesaggio agrario di rilevante valore;
2. l’area rientra nell’ambito vincolato come “ Area identitaria dell’Agro Tiburtino-Prenestini (PTPR Tavola B) e parco archeologico (PTOR Tavola C);
3. l’area è attraversata dal percorso panoramico storici della Via Prenestina Antica;
4. l’area si trova in zona di salvaguardia delle sorgenti Acqua Vergine, Torre Angela, Finocchio, Pantano Borghese;
5. l’agricoltura, i capi di bestiame e di riflesso anche i cittadini potrebbero subirne le conseguenze negative legate alle nano particelle sprigionate nell’aria;
6. secondo le linee guida l’approvazione di tali impianti non bisogna essere in prossimità di zone con certificazioni BIO, DOC, DOCG, terreni adibiti ad uso civico ecc (sulla zona è pendente presso il commissariato degli Usi Civici il suo riconoscimento da parte dell’Università Agraria di Gallicano nel Lazio);
7. in quanto l’area è i prossimità di rilevanti scoperte archeologiche di età romana e pre-romana (Ponte Sodo, Fosso di Passerano, Necropoli di Corcolle, l’Antica Gabi);
8. perchè temiamo che l’impianto, sorgendo nella Tenuta di Passerano, in futuro possa diventare luogo di stoccaggio di rifiuti alimentari e agricoli per alimentare la centrale con la possibilità di un ulteriore ampliamento;
9. l’area abitata più prossima all’impianto è a soli 400 metri di distanza (Valle Martella).

La mozione in merito alle conseguenze di un impianto industriale sicuramente è in ad adiuvandum alla mozioni e interrogazione inoltrate alla Regione Lazio e altri destinatari ministeriali. I gruppi consiliari proponenti, NCD e Forza Italia congiuntamente ai firmatari alla petizione on-line, chiedono un atto deliberativo dal quale si evinca l’impegno dell’amministrazione di Zagarolo a manifestare la propria contrarietà alla realizzazione della centrale a biogas di Gallicano nel Lazio, invocano il “principio di precauzione” e “l’acquisizione di ulteriori e neutrali pareri scientifici e sanitari”, in considerazione dei possibili danni che tale struttura potrebbe causare al patrimonio ambientale, archeologico, agricolo e idrogeologico nonché alla qualità della vita e soprattutto dei cittadini.

Un atto dovuto per i cittadini di Zagarolo. In questo caso si può affermare che “il silenzio non è d’oro!!”

LEGGI ANCHE: 

 03/04/2014 GALLICANO NEL LAZIO BIOGAS: DOCUMENTO CHOC DEL COMITATO. IL M5S INTERROGA NICOLA ZINGARETTI E MICHELE CIVITA

 29/03/2014 ZAGAROLO ALLARME CENTRALE BIOGAS: IL COMITATO CITTADINO SENZA BAVAGLIO

 16/03/2014 GALLICANO NEL LAZIO, NO AL BIOGAS: SI ACCENDE LA SPERANZA

 12/03/2014 GALLICANO NEL LAZIO, CENTRALE A BIOGAS: UNA FIACCOLATA PER DIRE NO INSIEME A L'OSSERVATORE D'ITALIA

 01/03/2014 GALLICANO NEL LAZIO CENTRALE A BIOGAS: E' GIALLO SUL CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO RIPETUTAMENTE RINVIATO

 27/02/2014 GALLICANO NEL LAZIO: CONSIGLIERI DI OPPOSIZIONE DIFFIDANO IL SINDACO

 12/02/2014 GALLICANO NEL LAZIO, BIOGAS: A.A.A. CERCASI 30 MILIONI DI EURO PER REALIZZARE L'IMPIANTO



 

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

Continua a leggere

Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

Continua a leggere

Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto
image_pdfimage_print

Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti