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Esteri

YEMEN: TRE ATTENTATI KAMIKAZE IN MOSCHEE, 137 MORTI

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Tempo di lettura 2 minutiL'Isis ha rivendicato l'attentato, che ha preso di mira gli sciiti houthi che governano il paese dopo un golpe di stato.

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di Maurizio Costa

Sana'a
– Tre attentati terroristici kamikaze hanno colpito alcune moschee in Yemen. Il primo attacco è avvenuto a Sana'a, capitale del paese, uno nella moschea Badr e l'altro in quella di Al-Hashahush.

Gli attentati a Sana'a – I kamikaze hanno colpito due moschee della capitale durante il giorno di preghiera. Nella prima moschea, quella di Badr, un attentatore si sarebbe mischiato tra coloro che erano entrati nella struttura per pregare. Dopo poco, il kamikaze si è fatto esplodere all'interno della moschea. Subito dopo, un altro attentatore, mentre tutti sfuggivano dall'interno della moschea di Badr, si è fatto esplodere davanti all'entrata del luogo di culto. Quasi contemporaneamente, sempre a Sana'a, un altro kamikaze si è fatto esplodere nella moschea di Al-Hashahush, nel nord della città.

Le vittime accertate sono 137, ma aumentano minuto dopo minuto. I feriti sarebbero 345. Nell'attacco sarebbe morto anche l'imam della moschea di Badr, Al Murtada bin Zayd al Muhatwari.

Gli attacchi a Saada – Anche nella città che si trova a nord del paese due attentatori si sono fatti esplodere, causando la morte di almeno 15 persone. Uno dei due kamikaze non avrebbe causato vittime, visto che è stato subito identificato e bloccato dalla folla.

L'Isis – L'autoproclamato califfato islamico avrebbe rivendicato l'attentato su Twitter, ma le fonti ancora non sono certe. L'Isis, comunque, ha sempre combattuto la minoranza islamica sciita, che trova rappresentanza negli houthi, che da qualche mese governano lo Yemen dopo aver scalzato il presidente Abd Rabbo Mansour Hadi, rifugiatosi nel sud del paese.

Ci potrebbe anche essere la mano di Al-Qaida, che trova in Yemen una forte roccaforte per i suoi miliziani. Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, ha condannato fermamente l'attentato: "Tutte le parti devono rispettare gli impegni presi per risolvere le divergenze con mezzi pacifici e dovrebbero impegnarsi in buona fede nei negoziati facilitati dalle Nazioni Unite al fine di raggiungere un accordo".

Se l'Isis avesse raggiunto anche lo Yemen si tratterebbe di una inesorabile avanzata, che, dopo l'attentato a Tunisi, fa sempre più paura al mondo islamico e anche occidentale.

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