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Cronaca

YARA GAMBIRASIO, UDIENZA MASSIMO BOSSETTI: NON CI SARA' UNA RIPETIZIONE DELL'ESAME DEL DNA

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Tempo di lettura 2 minutiL’udienza stamane è iniziata in anticipo, forse è stata anticipata per evitare i numerosi giornalisti davanti al Tribunale. Doveva iniziare alle ore 9 ma il furgone blindato che trasportava Bosse

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Angelo Barraco

Bergamo –  Stamane è iniziata l’udienza preliminare per Massimo Bossetti, in carcere da dieci mesi, dal 16 giugno 2014 con la terribile accusa di omicidio pluriaggravato e calunnia. L’udienza preliminare servirà per  decidere il rinvio a giudizio di Bossetti per l’omicidio aggravato e per la calunnia.  Per l’omicidio di Yara le aggravanti contestate quelle di aver “adoperato sevizie e aver agito con crudeltà” e aver “approfittato di circostanze di tempo (in ore serali/notturne), di luogo (in un campo isolato) e di persona (un uomo adulto contro un'adolescente di 13 anni) tali da ostacolare la pubblica e privata difesa”. In Tribunale sono state adoperate particolari misure di sicurezza per evitare l’accesso a giornalisti, fotografi e telecamere che hanno il divieto assoluto di accedere al piano dove si svolgerà l’udienza per Massimo Bossetti. L’udienza stamane è iniziata in anticipo, forse è stata anticipata per evitare i numerosi giornalisti davanti al Tribunale. Doveva iniziare alle ore 9 ma il furgone blindato che trasportava Bossetti è giunto prima delle 8.30 ed è entrato dall’ingresso laterale. Alle 8.45 sono arrivati gli avvocati di Bossetti, Claudio Salvagni e Paolo Camporini e hanno annunciato la loro intenzione di seguire il rito ordinario. La presenza di Bossetti in aula è stata una sua libera richiesta, forse farà dichiarazioni spontanee. Da questo attesissimo processo a porte chiuse emergono le prime indiscrezioni, la difesa di Bossetti ha chiesto la ripetizione dell’esame del DNA trovato sul corpo della ragazza e attribuito a Bossetti, mediante incidente probatorio. L’avvocato di Salvagni ha presentato tre eccezioni di nullità davanti al Giudice, ma sono state tutte respinte dal gup Ciro Iacomino. L’avvocato Salvagni chiedeva la nullità degli accertamenti biologici dei Ris, perché condotti con strumento di delega di indagine e non con l’avviso delle parti, l’altra richiesta era la nullità sul capo d’imputazione perché indicati due luoghi diversi del delitto (Brembate Sopra e Chignolo d’Isola), la terza ed ultima richiesta annullata era quella di tenera un incidente probatorio sul dna.