YARA GAMBIRASIO: QUEL SOSPETTO SU UN PARENTE

di Angelo Barraco

Yara Gambirasio: “l’assassino potrebbe essere un parente”, ecco quanto dichiarato da Sarah Gino, genetista forense a cui si è affidata la difesa di Massimo Bossetti, unico indagato per l’omicidio di Yara Gambirasio. Il medico, con alle spalle numerosi altri casi con il quale ha collaborato, sostiene che vi sono sette formazioni pilifere sul corpo di Yara che appartengono a soggetti diversi da Bossetti, dice che codeste persone non sono state identificate al momento, ma ciò che si sa è che due di questi hanno lo stesso dna mitocondriale ovvero che potrebbero appartenere a soggetti imparentati per via materna. La genetista sostiene che il dna maggioritario trovato è quello di Yara rispetto a quello di Massimo Bossetti. Sostiene anche che Yara, avvalorando questa tesi, potrebbe essere imparentata con il suo assassino.

Ricordiamo anche che da parte dei legali di Massimo Bossetti, unico indagato per l’omicidio di Yara Gambirasio, è stata presentata una seconda richiesta di scarcerazione per il loro assistito, richiesta respinta dal Gip di Bergamo. L’Avvocato di Bossetti, Claudio Salvagni, ha motivato tale richiesta in 13 pagine in cui vi sono presenti tutti i dubbi che vanno dal DNA, alle prove scientifiche, dai peli rinvenuti al momento del ritrovamento del cadavere ai risultati riguardanti il furgone e i vestiti.

Ricordiamo che Yara Gambirasio scompare il 26 novembre 2010, intorno alle 18,30 esce dal palasport di Brembate di Sopra e da quel momento non si saprà più nulla di lei fino al 26 febbraio 2011, dove viene ritrovata per puro caso.