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Wuhan, dopo due mesi di isolamento applausi e fiori alla stazione per il rientro di 12mila persone

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I primi treni ad alta velocità carichi di passeggeri sono ritornati a Wuhan rompendo il totale isolamento di oltre due mesi.

Più di 12.000 persone sono state accolte nella stazione principale della città focolaio del Covid-19 da applausi e fiori, ultimo segnale della voglia di tornare alla normalità dopo le drammatiche cronache di gennaio.

Per ora, i flussi sono soltanto in arrivo e hanno lo scopo di favorire la riunificazione delle famiglie rimaste separate dopo la quarantena della città (e dell’Hubei, la provincia di cui è capoluogo) decisa il 23 gennaio per limitare il contagio.

Il personale con le tute bianche in tyvek, tra lavoratori della municipalità e volontari, hanno operato dal mattino nella stazione per facilitare gli arrivi, spruzzando disinfettante e fornendo informazioni sulle nuove regole di condotta. Le restrizioni agli spostamenti cadranno l’8 aprile, quando è atteso anche il riavvio dei collegamenti aerei domestici (domani riapriranno gli aeroporti dell’Hubei), ma nel frattempo Wuhan, città da 11 milioni di abitanti, ha visto in giornata la ripresa della metropolitana dopo il servizio di trasporto di autobus avviato lunedì. Nella sua rete sono stati installati 200 sistemi intelligenti a infrarossi per rilevare la temperatura corporea in 182 stazioni riaperte in questa prima fase.

Ogni viaggiatore in arrivo col treno e sui mezzi di trasporto pubblici deve mostrare di possedere il codice ‘verde’ (Health Qr code) di una app che certifica lo stato di salute privo di rischi verso il Covid-19. La principale battaglia delle autorità locali e centrali è quella contro la “seconda ondata”, legata ai casi importati di infezione e dagli asintomatici, da coloro che sono contagiati ma che non mostrano segni della malattia. Secondo diversi studi, tra cui uno cinese diventato virale, il momento più a rischio è individuato a ottobre quando potrebbero maturare le condizioni climatiche e ambientali favorevoli al coronavirus.

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