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Esteri

Wikileaks, Berlusconi in lacrime con Clinton

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Tempo di lettura 2 minuti Dopo la diffusione dei primi file hackerati, fu costretta da segretario di Stato a porgere le scuse ai leader 'offesi'

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Redazione

USA – Tra gli ultimi file rubati da Wikileaks spunta un riferimento dell'attuale candidata alla Casa Bianca a Silvio Berlusconi. In una conversazione con il Ceo della Goldman Sachs, Clinton racconta che nel 2010, dopo la diffusione dei primi file hackerati, fu costretta da segretario di Stato a porgere le scuse ai leader 'offesi'. "Ho sentito uomini adulti piangere, letteralmente", dice, imitando un accento italiano. E il suo interlocutore palesa un riferimento a "Silvio".

Il 29 ottobre del 2013, Clinton partecipò ad una conferenza organizzata dalla Goldman Sachs in Arizona. Il ceo della banca di investimenti, Lloyd Blankfein, la intervistava, e le aveva chiesto: «Supponiamo, ipoteticamente, che un paese stava spiando un altro paese. Cosa faresti, per riparare le relazioni?». 

La domanda in realtà era tutt’altro che ipotetica, perché si trattava esattamente di quello che era successo, ed era stato poi rivelato a causa dei cable diffusi da Wikileaks. Clinton allora aveva risposto in maniera molto diretta, e qui segue la trascrizione di quella conversazione.

Clinton: «D’accordo. Questo è tutto off the record, giusto? Non ne parlate nemmeno alle vostre mogli, se non sono qui».
Blankfein: «D’accordo».
Clinton: «Okay. Ero segretaria di Stato quando accadde Wikileaks. Vi ricordate la debacle. Vengono fuori centinaia di migliaia di documenti, e io devo andare a fare il giro di scuse. Avevo una giacca come se fosse il tour di una rock star: il Clinton Apology Tour. Dovetti andarmi a scusare con chiunque fosse stato dipinto nei rapporti in qualunque maniera che fosse considerata non lusinghiera. Fu doloroso. Leaders che resteranno anonimi, che erano caratterizzati come vanitosi, egotisti e affamati di potere…».

Blankfein: «Certo».
Clinton: «Corrotti. E noi sapevamo che lo erano, questa non era fiction. Però io dovevo andare lo stesso a dire, sai, i nostri ambasciatori, certe volte si lasciano trasportare, vogliono tutti essere dei letterati. Partono per la tangente. Cosa posso dire. Ho sentito uomini adulti piangere. Letteralmente, dico».
A quel punto dal trascript si capisce che Hillary comincia a parlare con un accento italiano, e aggiunge: «Io sono un amico dell’America, e tu dici quelle cose di me».
Blankfein: «Questo è un accento italiano».
Clinton: «Abbiate un po’ di senso dell’umorismo».
Blakfein: «E perciò tu hai detto, Silvio…» (risate in sala).

Quindi Hillary non solo aveva rivelato ai banchieri di Goldman Sachs che Berlusconi si era messo a piangere, quando lei gli aveva parlato per scusarsi delle offese contenute nei rapporti diplonatici, ma lo aveva anche preso in giro. In quei documenti, l’ex premier italiano veniva descritto come «inetto, vanitoso e non efficace come leader moderno». I rapporti sottolineavano che «ha una passione per divertirsi in maniera pesante», e accennavano anche ai sospetti che stesse «ricavando grandi profitti personali», dai suoi rapporti con il leader russo Putin. Clinton era stata costretta a scusarsi, ma poi aveva irriso Berlusconi in pubblico, perché si era messo a piangere, ma anche perché lei credeva che le offese contenute nei rapporti diplomatici fossero giustificate. 

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Esteri

Trump in vantaggio su Biden: ecco gli ultimi sondaggi

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Donald Trump è in vantaggio su Joe Biden nei sette principali Stati in bilico.

Lo rivela l’ultimo sondaggio del New York Times. Si tratta in particolare di Arizona, Georgia, Michigan, Nevada, North Carolina, Pennsylvania e Wisconsin. Il margine più stretto è in Michigan, dove il tycoon ha il 42% delle preferenze contro il 40% del presidente, e in Pennsylvania (43% contro 40%). 

Quasi i due terzi dei democratici ritengono che Joe Biden dovrebbe ritirarsi dalla corsa alla Casa Bianca e consentire al partito di nominare un altro candidato. E’ quanto rileva un sondaggio di Ap-Nord Center for Public Affairs Research. 

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Cronaca

Libano, visita del Cardinale Parolin alle strutture umanitarie dell’Ordine di Malta

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Spirito di vicinanza e comunione d’intenti al centro del ciclo ravvicinato di incontri tra il Governo dell’Ordine di Malta e la Santa Sede iniziato con l’arrivo del Segretario di Stato, Cardinale Pietro Parolin, in Libano per visitare le opere assistenziali del Sovrano Ordine di Malta, e che si è concluso il 27 giugno proprio in concomitanza con il vertice di Stato in Vaticano tra Papa Francesco e il Gran Maestro dell’Ordine, Frà John Dunlup.
 
Nel corso della visita in Libano, Parolin ha celebrato una solenne Santa Messa in memoria di San Giovanni Battista, patrono dell’Ordine di Malta, alla presenza dell’Ambasciatore dell’Ordine in Libano, Maria Emerica Cortese e di alte cariche dello Stato. Il Segretario di Stato si è successivamente recato in alcuni dei centri umanitari gestiti dall’Associazione Libanese dell’Ordine e ha partecipato ad alcune attività caritative.
 
La visita è stata fortemente voluta dal Governo del Sovrano Ordine di Malta proprio per rafforzare lo spirito di comunione e collaborazione con la Santa Sede. Promuovere il viaggio in Libano del Segretario di Stato il Cardinale Parolin, contestualmente alla visita ufficiale del Gran Maestro dal Santo Padre, testimonia l’attenzione a sostegno dei tanti progetti umanitari che l’Ordine porta avanti nel mondo.  Da oltre 70 anni, l’Ordine di Malta è in prima linea nel fornire assistenza sanitaria di base e servizi di sostegno sociale alla popolazione di tutto il Libano. Dal 2020 l’Ordine ha focalizzato il suo impegno su progetti “agro-umanitari” riconoscendo nell’agricoltura un fattore cruciale nell’affrontare le principali questioni umanitarie e in particolare, dopo la crisi economica del 2019 che ha colpito il Paese, per garantire la sicurezza alimentare, promuovere la ripresa economica e sostenere le fasce della popolazione più vulnerabili del Libano. Oggi l’azione umanitaria dell’Ordine di Malta si inserisce nel contesto di una crisi socio economica che vede l’80% della popolazione vivere in una condizione di povertà multidimensionale e in una situazione che, a causa del conflitto Israelo-Palestinese, ha gettato il Paese in uno stato di continuo allarme.
 
Alla luce delle pressanti sfide umanitarie, il programma agro-umanitario è la testimonianza dell’impegno dell’Ordine di Malta nel Paese che attraverso un’ampia rete di iniziative mira a dotare le comunità degli strumenti e delle risorse necessarie per resistere e riprendersi efficacemente dagli shock avversi. Attualmente l’Ordine di Malta gestisce sei Centri agro-umanitari in tutta la nazione e l’attuale copertura di terreni agricoli riguarda il 69,26% del territorio libanese, con l’obiettivo di arrivare al 75% entro la fine di quest’anno.
 
Privo di virus.www.avast.com



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Esteri

Uk, svolta a sinistra: Starmer chiede unità

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Il leader del Partito Laburista, Keir Starmer, è diventato primo ministro e ha esortato il Paese a unirsi a un “governo di servizio”. Nel suo discorso inaugurale, Starmer ha sottolineato l’importanza di superare le divisioni politiche e sociali per affrontare le sfide che il Regno Unito deve affrontare. Ha evidenziato la necessità di collaborazione tra partiti politici, settori economici e comunità per costruire un futuro più prospero e giusto per tutti i cittadini.

Starmer ha delineato le priorità del suo governo, che includono il rafforzamento del sistema sanitario nazionale, la promozione dell’istruzione e della formazione, la lotta al cambiamento climatico, e il miglioramento delle condizioni di lavoro e dei diritti dei lavoratori. Ha anche promesso di affrontare le disuguaglianze economiche e sociali, investendo in infrastrutture e servizi pubblici essenziali.

Il nuovo primo ministro ha chiesto a tutti i cittadini di partecipare attivamente a questo progetto comune, mettendo da parte le differenze ideologiche e lavorando insieme per il bene comune. Ha concluso il suo discorso con un appello all’unità nazionale e alla solidarietà, invitando tutti a contribuire alla costruzione di un futuro migliore per il Regno Unito.

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