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Watch Dogs: Legion, gli hacker di Ubisoft combattono per Londra

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Watch Dogs: Legion è ora disponibile in tutto il mondo per Xbox One, PlayStation4, Epic Games Store e Ubisoft Store per Windows PC, Stadia e Ubisoft+, il servizio in abbonamento di Ubisoft. Watch Dogs: Legion arriverà anche per Xbox Series X/S il 10 novembre e dal 12 novembre in versione digitale su PlayStation5 in contemporanea con la nuova console.

La versione retail per PlayStation5 sarà invece disponibile dal 24 novembre. Nato da un’idea di nuova generazione, Watch Dogs: Legion introduce la meccanica “Gioca nei panni di chiunque”, un’innovazione nel gameplay mai vista prima e creata dallo studio di Ubisoft Toronto. Questo nuovo concetto darà ai giocatori la possibilità di reclutare i propri membri della resistenza scegliendo tra l’intera popolazione di Londra. Ogni singola persona nello scenario liberamente esplorabile potrà essere reclutata e utilizzata, ciascuna contraddistinta dalla sua storia, personalità e abilità. Watch Dogs: Legion supporterà anche il DirectX Raytracing hardware su Xbox Series X e avrà il pieno supporto del ray tracing sui PC dotati di schede video Nvidia RTX, mostrando una Londra con riflessi in ray tracing in tempo reale. Acquistando Watch Dogs: Legion per Xbox One o PlayStation4 sarà possibile passare alla versione next-gen del gioco (Xbox Series X o PlayStation5) senza alcun costo aggiuntivo mantenendo i propri progressi e contenuti di gioco tra le due generazioni di console della stessa famiglia, grazie al nuovo ecosistema di Ubisoft Connect.

Parlando di trama, in Watch Dogs: Legion, Londra sta affrontando la sua rovina. Tra i crescenti disordini di una capitale britannica sempre più inquieta, un’entità sconosciuta nota come Zero-Day riesce a far accusare la resistenza segreta di DedSec di alcuni attacchi terroristici coordinati che hanno devastato la città. In seguito a questi fatti, alcuni criminali opportunisti, provenienti da ogni angolo di Londra, prendono il controllo della città riempiendo il vuoto lasciato da un governo ormai sconfitto. Come membri di DedSec, in Watch Dogs: Legion, i giocatori cercheranno di fermare questi criminali, tra sadici, mercenari, hacker e molti altri, perciò dovranno essere pronti ad affrontare ogni genere di situazione, ma soprattutto a reclutare nuovi membri nella resistenza di DedSec per sconfiggere i criminali, liberare Londra e svelare l’identità di Zero-Day.

Come accennavamo, uno dei punti di forza di Watch Dogs: Legion, nonché colonna portante dell’intera campagna di marketing del titolo fin dalla sua presentazione, è sicuramente quella relativa al poter impersonare praticamente qualsiasi personaggio sia presente sul territorio di Londra. Niente più singolo eroe quindi, ma una totale libertà da parte del giocatore di poter scegliere con chi portare avanti le vicende del gioco. La scelta non è fortunatamente solo estetica e ogni abitante della capitale britannica avrà le proprie caratteristiche personali, che lo rendono differente dagli altri. Tra la spia dotata di gadget avveniristici all’ubriacone che ci farà scoprire dagli avversari singhiozzando, in Watch Dogs: Legion le possibilità sotto tale punto di vista sono veramente tante. Da non dimenticare sono poi tutte quelle skill passive di cui beneficerà indirettamente l’intera squadra, come l’avvocato, ad esempio, che ridurrà i periodi di detenzione dei personaggi catturati, oppure il medico che potrà entrare con la tenuta da ospedaliero nelle strutture sanitarie senza essere intercettato dalle guardie. Se non si abilita l’opzione permadeath, infatti, gli attivisti, qualora venissero sconfitti, verranno o arrestati o si infortuneranno, restando fuori gioco per un determinato periodo di tempo, che può appunto essere ridotto reclutando individui con determinate capacità. Dove Ubisoft è riuscita però a fare assolutamente centro è nel principale dilemma che aveva accompagnato l’innovativo sistema di Watch Dogs Legion, ossia la paura del ritrovarsi a impersonare delle specie di manichini privi di storia e background. Fortunatamente non è così e, sebbene per forza di cose gli attivisti londinesi non possano fregiarsi della profondità di un Aiden Pierce qualsiasi, è chiaro come il lavoro fatto sotto tale punto di vista sia molto e di qualità. Ogni personaggio in cui ci si imbatterà avrà infatti un proprio semplice background, un motivo per odiare Albion e una missione sempre diversa da completare per essere reclutato. Apprezzabile è poi il fatto di come la Londra di Watch Dogs: Legion sia composta da un tessuto sociale all’apparenza fitto e non solo da tutta una serie di npc a sé stanti. Ci è ad esempio capitato di reclutare nelle nostre fila un attivista precedentemente schedato liberando un suo amico da uno dei tanti pestaggi da parte dell’organizzazione Albion in cui ci si imbatterà nel corso del titolo. Insomma, il sistema di personaggi imbastito da Ubisoft per l’occasione è una vera bomba e non fa assolutamente sentire la mancanza di un eroe protagonista assoluto.

Per quanto riguarda il gameplay vero e proprio Watch Dogs: Legion ricalca quanto visto in passato, anche se alcune meccaniche sono state semplificate. I semafori, ad esempio, non sono ora più hackerabili a piacimento e anche le possibilità di interazione digitale coi vari npc che sono presenti per strada sono state ridotte. Tornano invece in grande stile gli oramai iconici puzzle ambientali, in cui sarà necessario ricreare il flusso informativo di un determinato luogo, questa volta anche in alcuni dei più iconici edifici londinesi. Ubisoft ha concentrato le principali novità di questo capitolo nei vari gadget, che permetteranno ai giocatori di affrontare le varie sfide del titolo in diverso modo. A disposizione di chi gioca, poi, c’è ad esempio un device che rende il proprio attivista temporaneamente invisibile, ma anche diverse tipologie di droni. Uno di essi, lo spiderbot, è una delle trovate più belle di questo capitolo. Con il piccolo drone a forma di aracnide ci si potrà infiltrare in ogni dove, raccogliere oggetti nascosti e anche atterrare nemici, il tutto nella fluidità e nel dinamismo più totale. Una delle missioni più emozionanti del gioco vedrà i giocatori scalare il Big Ben con lo spiderbot, saltando tra gli ingranaggi e i meccanismi del celeberrimo orologio. Insomma, il bello di Watch Dogs Legion risiede proprio nella scelta data ai giocatori, con gli utenti che potranno scegliere tra miriadi di opzioni per portare a compimento una determinata quest. Infiltrarsi in un luogo con un determinato vestito per non destare sospetti, fare piazza pulita degli avversari e raggiungere l’obiettivo con le armi in pugno, appostarsi fuori dalla zona vietata e far fare tutto al proprio drone: le possibilità offerte da Ubisoft in questo caso sono veramente tante e, anche se le missioni talvolta finiscono per assomigliarsi in quanto a struttura, difficilmente ci si potrà annoiare. Per quanto riguarda invece la struttura open world, Watch Dogs: Legion presenta la classica struttura del genere. La mappa di gioco, costellata ovviamente di collezionabili di vario genere, è infatti suddivisa in differenti macro-zone, che si potranno liberare completando in ognuna di esse una manciata di missioni dedicate. Depistaggio, sabotaggio e furto d’informazioni: queste sono solo alcune dei compiti da completare per aver accesso alla missione finale di ogni singolo distretto. Completando questa attività si potrà accendere la scintilla della rivolta nel quartiere e avere anche accesso a un potente attivista, che si unirà alla causa la liberazione di Londra.

A livello estetico Watch Dogs: Legion riesce a migliorare quanto di buono si era visto nel suo predecessore: Londra è magnifica, le luci, i monumenti, l’alternarsi del giorno e della notte, ma anche il continuo via vai di persone, danno l’idea di una metropoli vera, viva e in costante fermento. Il tipico stile geek che aveva dominato in Watch Dogs 2 viene relegato al guardaroba e agli elementi estetici, dando ai più esigenti la possibilità di personalizzare ogni attivista con una notevole varietà di vestiti e accessori, mentre l’espediente secondo cui tutte le auto in città sono adesso a guida automatica ha permesso di ridurre la varietà di veicoli in circolazione. Ovviamente su Xbox Series X e Ps5 la grafica raggiungerà uno standard incredibile e, a quanto trapelato online, sulla console di casa Microsoft alcune location sfioreranno il fotorealismo. Per quanto riguarda i dialoghi, questi mantengono il classico piglio urban-style con un piacevole innesto di english humor, soprattutto in Bagley, personaggio davvero ben riuscito, mentre tra gli attivisti si registrano prestazioni contrastanti che vi porteranno fino ad abbandonare alcune reclute proprio perché con carisma inesistente. E’ bene sottolineare che acquistando il Season Pass di Watch Dogs: Legion si otterrà l’accesso a Watch Dogs: Legion – Bloodline, una nuova storia con protagonisti Aiden Pearce del Watch Dogs originale e Wrench di Watch Dogs 2, interamente giocabili sia nella campagna per giocatore singolo che online. Inoltre, ci saranno anche due nuovi personaggi: Darcy, un membro dell’Ordine degli Assassini, grazie a un cross-over con Assassin’s Creed e Mina, che è stata soggetta a esperimenti transumani e ora possiede la capacità di controllare la mente di chiunque. Oltre ai nuovi personaggi giocabili e all’espansione della storia di Watch Dogs: Legion – Bloodline, il Season Pass offrirà missioni DedSec aggiuntive, l’originale Watch Dogs Complete Edition del 2014 e molto altro ancora. Il Season Pass di Watch Dogs: Legion è incluso nelle edizioni Gold, Ultimate e Collector del gioco. Detto ciò è bene sottolineare che la modalità multiplayer online del gioco sarà disponibile dal 3 dicembre come parte di un aggiornamento gratuito per tutti i possessori di Watch Dogs: Legion. Il titolo ha un ricco piano post-lancio che porterà molti nuovi contenuti per la modalità giocatore singolo, oltre a nuove modalità multiplayer online. Tirando le somme, Watch Dogs: Legion è il chiaro esempio di come si possa davvero migliorare una cosa già bella, ma soprattutto di come sia possibile stravolgere in maniera intelligente un sistema che fino ad ora ha sempre visto una persona essere l’eroe dell’avventura. Questo perché il messaggio che vuole trasmettere il gioco è che qualsiasi persona può fare la differenza, indipendentemente da chi sia, dall’estrazione sociale, dal colore della pelle, dalla religione, dal sesso o dall’istruzione, ma soprattutto chiunque può aiutare per far capitolare lo strapotere del regime e liberare Londra. Insomma, Watch Dogs: Legion è un bel centro da parte di Ubisoft.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 9

Sonoro: 8,5

Gameplay: 8,5

Longevità: 8,5

VOTO FINALE: 8,5

Francesco Pellegrino Lise

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Elden Ring: Shadow of the Erdtree, molto più che una semplice espansione

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Elden Ring: Shadow of the Erdtree è un’espansione enorme e sorprendente, che conferma la posizione di FromSoftware tra i migliori team di sviluppo in circolazione nel panorama videoludico contemporaneo. Il dlc (anche se chiamarlo così è riduttivo) è ovviamente disponibile su Pc, Xbox e PlayStation, quindi tutti coloro che hanno potuto giocare a Elden Ring (qui la nostra recensione), potranno cimentarsi in questa nuova avventura e proseguire il loro cammino. Ricordiamo a tutti coloro che sono interessati a intraprendere questo nuovo viaggio che per entrare nell’universo offerto da Shadow of the Erdtree è necessario aver ucciso Radahn e Mohg. Una volta fatto ciò si deve interagire col bozzolo di Miquella, parlando prima con un NPC che si troverà proprio lì davanti. Essendo una macro-area da visitare dopo l’endgame, il livello di difficoltà dei nemici al suo interno è piuttosto sostenuto. Questo vuol dire che provare a esplorare stando al di sotto di un livello medio che si aggira attorno al 140, o addirittura di parecchio inferiore, si va incontro alla morte anche coi nemici più insignificanti. Prendere sotto gamba il livello è un errore da non fare in quanto per chi volesse provare l’ebbrezza di addentrarsi nel “nuovo mondo”, l’impatto sarà assolutamente traumatico. Gli antagonisti sono capaci di uccidere con uno o due colpi e le zone più avanzate, assieme a quelle segrete e ai boss facoltativi, risultano quasi impossibili da completare. Eppure Elden Ring Shadow of the Erdtree, così come il gioco principale, non è mai scorretto col giocatore. Ovviamente il titolo impartirà dure lezioni ancora una volta, ma quando si inizierà a comprendere il gioco delle minacce che piagano la Terra delle Ombre, affrontare ogni ostacolo sarà fonte di assoluta soddisfazione. Differentemente da quanto i più possano pensare, l’aumento di livello non è la chiave per poter dominare sul campo di battaglia. Stavolta From Software ha applicato una sorta di sistema di potenziamento interno all’espansione che funziona grossomodo come i pezzi di maschera già visti in Sekiro. Va da sé che le reali differenze durante l’avanzamento, e soprattutto durante gli scontri coi boss, si notano solo raccogliendo i frammenti sparsi per la mappa di gioco, taluni ben nascosti o accessibili solo dopo alcune fasi di sbarramento. Una volta fermi ai Luoghi di Grazia, si potrà consultare il menù arricchito con una nuova voce che consente di migliorare in modo permanente alcune delle statistiche passive. Questa scelta adottata per Elden Ring Shadow of the Erdtree ha una duplice funzione: non rendere il contenuto troppo semplice anche per i veterani e obbligare i giocatori a esplorare davvero a fondo ogni angolo di mappa. L’esperta FromSoftware non ha però reso semplice l’accesso a tutte le aree, e in questa espansione si percepisce un senso della scoperta ancora più meraviglioso e sbalorditivo, reso tale da un design delle aree molto più articolato e complesso.

Il Regno delle Ombre è una mappa affascinante e con un design complesso e raffinato che conquista. Tuttavia è doveroso fare una menzione speciale ai dungeon/legacy, che presentano le medesime qualità. Anche qui il team di From Software è riuscito a creare livelli pieni di anfratti, percorsi alternativi, uscite, scorciatoie e connessioni all’interno di architetture colossali e uniche. Tra quelle esplorate ce ne sono due in particolare che abbiamo apprezzato. Autentiche opere di ingegneria studiate nei minimi dettagli: dalla disposizione dei nemici a quella delle sezioni interconnesse con una naturalezza disarmante. Un altro aspetto positivo positivo di Elden Ring: Shadow of the Erdtree riguarda la significativa riduzione del numero di mini-dungeon. Ora ce ne saranno di meno, ma più interessanti, elaborati e complessi. Spesso con meccaniche uniche e con boss sempre differenti, che garantiranno uno stimolo costante per quanto concerne l’esplorazione. Altro punto di forza della produzione sono i boss. In Elden Ring: Shadow of the Erdtree ce ne sono circa una decina, e sono tutti assolutamente straordinari sia per design che per le meccaniche di combattimento. E’ davvero sorprendente vedere come il team di From Software continui a sorprendere la sua fan base con creature così imponenti e ricche di personalità, capaci di proporre battaglie uniche, intense e sempre molto complesse da affromntare. Oltre a quanto detto, quest’espansione di Elden Ring ha un altro merito, ovvero: riuscire a sorprendere anche per il numero smodato di armi, talismani e magie aggiuntive, oggetti peraltro pensati per modificare sensibilmente lo stile di qualunque giocatore. Si vede chiaramente che l’intento di FromSoftware nella Terra delle Ombre è stato chiaramente uno solo: offrire un gran quantitativo di strumenti adatti a ogni genere di build, dotati di mosse e poteri così unici da spingere i giocatori a testarli anche se non necessariamente ottimali. E se da una parte alcune combinazioni del gioco base restano spettacolarmente efficaci e difficilmente sostituibili, riteniamo che FromSoftware abbia davvero trovato la chiave di volta qui, perché è stato praticamente impossibile non cambiare varie volte specializzazioni ed equipaggiamento dinanzi a certe novità. Ci sono ben otto categorie di armi del tutto nuove, e alcune di queste coprono delle mancanze significative del gioco base. A tutto ciò va anche sommato un discreto numero di ottime nuove stregonerie e un mix incredibile di incantesimi Il risultato finale? Un vero paradiso per chi ama sperimentare con statistiche ed equipaggiamento. Tirando le somme, questo Elden Ring: Shadow of the Erdtree è un’espansione incredibile, un lavoro di grande pregio che torna in parte alle origini dei souls, senza però tradire lo spirito del gioco base né abbandonare le caratteristiche che lo hanno fatto amare da così tanti giocatori. Si tratta di un lavoro impressionante, capace di stupire sia per il suo incredibile map design sia per la varietà delle novità introdotte. Impossibile, davanti a un’opera simile, non confermare il già notevole voto del gioco base. Impossibile lasciarselo sfuggire se avete amato il titolo originale.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 9,5

Sonoro: 9,5

Gameplay: 9,5

Longevità: 9,5

VOTO FINALE: 9,5

Francesco Pellegrino Lise

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Samsung, Qualcomm e Google unite nel nome del metaverso

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Durante l’evento Unpacked svoltosi a Parigi, Samsung ha confermato lo sviluppo di un visore per la realtà mista. Dopo aver svelato i Galaxy Z Fold e Z Flip di sesta generazione, smartphone pieghevoli del gruppo, l’azienda ha aggiornato le tempistiche di presentazione del suo progetto di metaverso, che coinvolge anche Google e Qualcomm. La prima fornirà una versione adattata di Android per la realtà virtuale e aumentata, due termini che insieme vengono ottimizzati in “realtà mista”, mentre sarà delegata a Qualcomm la realizzazione dell’hardware che potenzierà il dispositivo. Non si hanno altre notizie in merito se non che tutte le compagnie prevedono di lavorare sodo per portare sul mercato il prodotto entro le festività natalizie. Vale la pena ricordare che parte della catena produttiva di Samsung è attualmente sotto pressione, con i dipendenti sudcoreani che stanno scioperando a oltranza per questioni economiche. Stando a quanto viene riportato sul sito Sammobile, Il visore “XR” potrebbe usare due schermi Micro Oled costruiti dalla sussidiaria di Samsung Display chiamata eMagin. “Sarà probabilmente un dispositivo di fascia alta e funzionerà con gli smartphone Galaxy (e probabilmente con i laptop)” scrive il portale. Dubbi sul prezzo, visto che Samsung potrebbe posizionare il visore in una fascia più accessibile di Apple, che attualmente vende i Vision Pro a partire da 3.500 dollari. Non resta altro che aspettare e scoprire tutte le novità e le possibilità legate a questo importantissimo quanto innovativo settore.

F.P.L.

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Destiny 2 la Forma Ultima, lo splendido finale di un capolavoro lungo dieci anni

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Destiny 2 La Forma Ultima è il nuovo contenuto a pagamento stagionale dedicato all’universo di Bungie. Il gioco, che ha visto muovere i passi di milioni di guardiani sulla leggendaria torre ha infatti compiuto 10 anni, e proprio con questo nuovo capitolo della storia si chiude una parentesi enorme della storia del gaming. Intendiamo, il brand Destiny continuerà ad esistere, ma il ciclo della storia principale pare essere arrivato a un punto definitivo. Quindi alla domanda ma Destiny è finito? La risposta è no, ad essere finito il ciclo della saga della luce e dell’oscurità che dal 9 settembre 2014 è stata la base dell’intreccio narrativo. La Forma Ultima è stata pubblicata nella giornata del 4 giugno 2024 su PC, PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One e Xbox Series X/S, ma i guardiani avranno ancora molto da fare poiché gli sviluppatori hanno già annunciato tre episodi, i quali fungeranno da sequel per gli avvenimenti successi nel DLC tanto atteso dalla community. Inoltre, la software house statunitense ha già annunciato l’Anno 11, con il nome in codice di Frontiere. Ma pensiamo al presente: la storia che Bungie propone in questo ultimo episodio della saga è davvero entusiasmante, poiché propone una campagna narrativa pronta a trasportare i giocatori nel Pallido Cuore del Viaggiatore, con l’unico obiettivo di fermare il Testimone, il principale antagonista di lunga data di Destiny 2. Quest’ultimo è molto pericoloso perché il suo potere gli permette di manipolare la realtà. È chiaro fin da subito che Bungie ha adottato un approccio differente rispetto ai capitoli giocati nelle espansioni scorse, applicando magistralmente le lezioni apprese dalle stagioni più di successo, che hanno enfatizzato maggiormente l’umanità e il background dei personaggi piuttosto che perdersi su altro. Oltretutto, avendola giocata dall’inizio alla fine a difficoltà leggendaria e anche con un certo coinvolgimento, possiamo senza dubbio affermare che la Forma Ultima rappresenta la migliore espansione che Destiny abbia mai offerto. Sebbene la scrittura si sia rivelata piuttosto lineare, ci ha fatto davvero piacere vivere come Guardiani l’esperienza che è poi culminata nello scontro con il Testimone. Uno dei principali punti di forza di questa trama, e della campagna in generale, è stata inoltre la stessa ambientazione. Destiny 2 ci ha abituato a viaggiare per lo spazio, a esplorare pianeti sconosciuti durante il corso delle espansioni pubblicate per il gioco, tuttavia oggi con la Forma Ultima, il Cuore Pallido si è rivelato semplice quanto efficace, dato che proponeva un luogo strano, a tratti inquietante ma comunque straordinario visto anche con gli occhi di chi Destiny non l’ha seguito dal day-one. Ci è sembrato quasi di viaggiare all’interno di un inferno dantesco sci-fi corrotto da Bungie, dato che al suo interno sono presenti elementi familiari tratti da tutta la storia del franchise, ma spesso ricombinati in modi bizzarri o distorti dalla corruzione. È essenziale sottolineare che la campagna si prende il tempo necessario per approfondire la caratterizzazione dei personaggi utilizzando filmati, monologhi e molte conversazioni tra gli NPC, un elemento che sicuramente migliora l’esperienza dato che in altri casi gli unici elementi di lore disponibili erano rappresentati da documentazioni e poco altro ancora. Quindi da questo punto di vista si vede che Bungie ha lavorato sodo per dare a tutti i fan un fantastico ultimo capitolo. Ma parliamo di novità: con La Forma Ultima Bungie ha introdotto una nuova fazione avversaria chiamata “Dread”, che introduce diversi tipi di nemici e riscrive le dinamiche degli scontri di Destiny 2 in modo sostanziale, cambiando le carte in tavola anche per i giocatori più esperti, soprattutto alle difficoltà più elevate. Questi antagonisti si presentano con una forma antropomorfa, in qualche modo corrotta come dalla presenza di alcuni cristalli, che in molti casi determinano anche le loro abilità. Per dire, gli Omen possono ghiacciare i Guardiani, mentre gli Harbinger possono invece metterci in stasi, creando situazioni non facili da gestire sul campo di battaglia.

La Forma Ultima inserisce anche una nuova sottoclasse dei guardiani soprannominata Prismatica, che dal nome vuole fare riferimento a una fusione di quelle precedentemente pubblicate, armate di poteri che facevano riferimento a Luce e Ombra. La sottoclasse Prismatica concede ai giocatori la possibilità di attingere al “meglio dei due mondi”, creando così nuove sinergie, combinando magari abilità per ottenere risultati diversi. Non si tratta di una sottoclasse radicalmente innovativa o entusiasmante come lo Strand al momento del suo completo sblocco nell’ultima espansione, ma manipolare i vari poteri e abilità è gratificante quando si riesce a trovare la combinazione giusta di elementi per massimizzare l’efficienza del proprio setup. Ad esempio utilizzare il missile ad arco del Titano con la spallata di fuoco con martello e la granata soppressiva da vuoto è davvero una roba fantastica. Ma l’attenzione alla costruzione delle build dei personaggi continua anche dopo la campagna, infatti nelle missioni e nelle attività aggiuntive che portano i giocatori a esplorare il Cuore Pallido ci sono una miriade di cose da fare per sbloccare nature, e frammenti necessari a rendere la sottoclasse prismatica completa. Alcuni dei momenti più intriganti e commoventi della storia si verificano proprio in queste fasi successive alla campagna, e Bungie è riuscita a nostro avviso a mantenere alta la qualità in tutte queste missioni. Intendiamoci, anche in questo nuovo episodio il farming è molto alto, ma il risultato finale è veramente soddisfacente. Una volta svelati i segreti del Cuore Pallido, il gioco offre una nuova tipologia di missione che si può soprannominare Dual Destiny. Questa è a tutti gli effetti una missione esotica speciale che richiede di essere giocata esclusivamente da due giocatori. Coordinazione e velocità sono necessarie per portare a termine questo speciale stage e alla fine di esso una scelta morale renderà il tutto ancora più intrigante. Ma noi non vi vogliamo rovinare l’esperienza di gioco, quindi non diremo altro. Unico indizio che possiamo darvi è. Non fidatevi mai di nessuno! Altra missione del tutto innovativa è Escissione, ossia lo scontro finale con il Testimone. Questa missione, che si è resa disponibile solo dopo il primo completamento del nuovo raid a livello mondiale, è assolutamente favolosa perché si deve giocare in 12 ed è affrontabile con il matchmaking, sia nella sua versione normale che nella sua versione super difficile a “Leggendario”. Insomma, anche qui ci troviamo dinanzi a una bella novità. Una menzione giusta da fare riguarda l’incursione Salvation’s Edge. Quest’ultima richiede un alto grado di cooperazione e comunicazione tra i giocatori, questo perché al suo interno sono presenti nuove meccaniche intelligenti che offrono sfide davvero stimolanti. I combattimenti sono impegnativi e gli ambienti, belli e strani, in certi casi sono equiparabili a quanto creato artisticamente all’interno del Cuore Pallido. Inoltre, Salvation’s Edge è leggermente più lungo e difficile rispetto alla maggior parte dei raid recenti, il che soddisfa i giocatori di alto livello in cerca di una sfida più intensa da affrontare settimanalmente. Per quanto riguarda le armi esotiche Bungie ha inserito delle bocche di fuoco davvero interessanti in questa Forma Ultima.

Primo fra tutti va menzionato il cecchino Caccia Immobileterna. Quest’ultimo è veramente interessante perché funzionerà come qualsiasi altro cecchino (solo inizialmente), ma allo stesso tempo propone una barra di caricamento che una volta carica potrà sparare dei colpi d’orati come se fosse una sorta di Pistola d’oro del cacciatore. Inoltre, sarà possibile utilizzarlo con il casco esotico Falconotte del cacciatore per creare delle combinazioni con un danno veramente impressionante forse attualmente la combinazione di quest’arma e di quest’elmo sono la combo arma/super col Dps più alto. Parlando ancora una volta delle bocche da fuoco Esotiche, è presente anche un fucile laser pesante chiamato Microcosmo. Quest’ultimo è molto particolare perché è la prima arma pesante che non ha nessun elemento: l’arma in questione però è molto forte in quanto non solo infligge dei danni ingenti, ma presenta anche dei bonus contro i nemici dotati di scudo, fattore che potrebbe rivelarsi particolarmente vincente nelle attività più difficili come i Cala la Notte in Gran Maestro, dove sono presenti tante minacce con diversi scudi. In più, ci sono due graditi ritorni dal primo Destiny: Il Morte Rossa e il Khvostov. Il primo, ad ogni uccisione permette di recuperare la salute, mentre il secondo rispetto alla precedente iterazione è in grado di far rimbalzare il settimo proiettile sui nemici circostanti. Insomma, per quanto riguarda le armi Esotiche, il team creativo ha fatto un lavoro estremamente importante, così come le armature Esotiche che sono disponibili due per ogni classe, e le quali daranno libero sfogo alla vostra creazioni di build all’interno dello sparattutto online. In conclusione, siamo rimasti particolarmente estasiati da queste aggiunte particolarmente azzeccate! Ovviamente è presente anche un’altra arma esotica esclusiva del raid, ma al momento non siamo riusciti ancora ad ottenerla, ma pare sia estremamente forte. Bungie, attraverso l’aggiornamento in Destiny 2 La Forma Ultima, ha effettuato dei cambiamenti anche ad alcuni NPC proponendo diversi ritorni. Innanzitutto, il Criptarca è stato aggiornato con un sistema di reputazione, il quale ad ogni Engramma decifrato da quest’ultimo permetterà al giocatore di salire di grado e sbloccare determinate ricompense. Ma non è questa la novità più eclatante, ma bensì Xur: il venditore di Esotici disponibile dal venerdì al martedì a partire dalle 19:00 italiane. Prima di procedere, dobbiamo dirvi che Bungie ha deciso di far ritornare una vecchia valuta, ossia le Strane Monete. Chi ha giocato al primo Destiny lo saprà bene: quest’ultime permettevano l’acquisto dell’equipaggiamento Esotico, feature che fa il suo ritorno con qualche modica rispetto al passato. Innanzitutto, non ci sono solo gli oggetti Esotici ma anche Leggendari, i quali potranno essere acquistati con tanto di perk piuttosto interessanti per le vostre bocche da fuoco preferite. Ma una novità che mi ha lasciato sorpreso è la possibilità di acquistare i Catalizzatori delle armi Esotiche. Seppure il costo è molto elevato, questo permetterà ai giocatori di non andare forzatamente a grindare un’attività per ottenere quest’ultima ed effettuare innumerevoli kill. Infatti, il Catalizzatore Esotico vi verrà fornito con l’obiettivo già sbloccato, un salto di qualità decisamente importante. In aggiunta, come già successo nel precedente capitolo, anche qui ci saranno tre armature Esotiche, una per classe, insieme ad una bocca da fuoco Esotica. Insomma, da questo punto di vista Xur diventa maggiormente più utile rispetto al passato, poiché nelle stagioni precedenti fungeva solamente da NPC utile nel fornire delle statistiche migliori per le proprie armature preferite. Ora, la situazione è nettamente diversa. Ultima ma non per questo meno importante novità è il sistema Pathfinder. Quest’ultimo non è particolarmente difficile da spiegare: in poche parole, al guardiano vengono dati alcuni compiti che saranno collegati tra loro, come effettuare delle uccisioni con un determinato elemento o distruggere dei boss in un’area nello specifico. In base al task che viene proposto, poi bisogna marcarlo all’interno di un’interfaccia molto semplice e intuitiva ed infine eseguirlo. La prima volta che si porta a termine quest’ultimo si viene ricompensanti con un Engramma Potente, il quale permette di ottenere un equipaggiamento di livello alto e facilitare la scalata al Livello Potere massimo che è 2000 attualmente se si esclude il potere extra donato dall’artefatto. Dopo aver completato il primo task, ripetendo il sistema appena citato sarà possibile ottenere una spada Esotica di cui non abbiamo fatto ancora menzione: l’Ergo Sum. Essa avrà ben 11 caratteristiche diverse. Questa infatti è una di quelle armi Esotiche in possesso di perk diversi (per un totale di 11) e può essere droppata da vuoto, ad arco e di fuoco. Ad esempio, è capitato che con i fendenti pesanti si generassero delle granate le quali potevano appiccicarsi ai nemici, oppure sempre con la stessa tipologia d’attacco sferrare dei colpi come il Lanciagranate esotico Colonia. Insomma, questa è una buona cosa per invogliare i giocatori a sfruttare ogni volta questo sistema veramente interessante e capirne le potenzialità, specialmente per eventuali aggiunte future. Ricordiamo inoltre che il catalizzatore di Ergo Sum può essere ottenibile solo completando la missione Escissione in leggendario. Buona Fortuna! Tirando le somme, Destiny 2 La Forma Ultima è l’epilogo perfetto che racchiude questi 10 anni di Destiny in una lotta che vede le forze della Luce contro l’Oscurità. Tutti i contenuti si sono rivelati all’altezza dell’aspettative, iniziando dalla campagna che propone diverse cinematiche, una regia nettamente migliore e con dei momenti veramente da cardiopalma. Le sottoclassi prismatiche, una delle novità più interessanti dell’espansione, funzionano a meraviglia e creano diverse combinazioni all’interno del gioco. Anche gli altri contenuti come il Raid e il sistema Pathfinder sono dei contenuti vincenti. Insomma, sia che siate dei guardiani di vecchia data, sia che siate delle New Light Destiny 2 la Forma Ultima è un’espansione veramente grandiosa e che vi terrà impegnati per molte, anzi moltissime ore di gioco.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 9

Sonoro: 9

Gameplay: 9,5

Longevità: 8,5

VOTO FINALE: 9

Francesco Pellegrino Lise

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