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8 anni agoon
Una vera e propria eccellenza immersa nel parco dei Castelli Romani quella di villa Falconieri a Frascati alle porte della Capitale dove per almeno un anno gli studenti si immergono completamente nella cultura umanistica tra sale affrescate e oltre i centomila volumi della biblioteca. C’è una sala nella villa, chiamata “della primavera” dove dalla finestra, come fosse incorniciata in un quadro, si vede la cupola di San Pietro: lì dentro si respira l’humanitas e sempre lì si riunivano gli studiosi dell’accademia della Crusca. Questa in estrema sintesi la realtà di un vero e proprio polo della cultura umanistica che permette a chi cresce in mezzo alla strada e non ha possibilità di studiare ed erudirsi di diventare professore universitario di atenei famosissimi nel mondo. E Luigi Miraglia, latinista e filologo classico italiano, fondatore e direttore dell’Accademia Vivarium Novum ha investito tutti i suoi averi in questo progetto. In accademia si respira un clima surreale: si vedono ragazzi di ogni razza che danno vita a canti in latino, mangiano tutti insieme, studiano fino alle 21 della sera, suonano, si fondono in un unico linguaggio, la lingua della pace. C’è il francese, l’americano, il cinese, il messicano che salutano in latino che convivono in una realtà che spesso li andrà a cambiare radicalmente. Non è fantascienza vedere passeggiare il più grande oratore greco del mondo nei giardini di villa Falconieri. Miraglia ha deciso di restare a Frascati e insegnare Greco ai ragazzi. Le sue lezioni riescono ad essere comprensibili anche a chi è digiuno della materia.
La Vivarium Novum è un’accademia che rappresenta un’eccellenza italiana riconosciuta universalmente da tutte le più importanti università della terra: Cina, Singapore, Australia, Arabia, America, Inghilterra, Germania, Francia, Belgio, Polonia, Albania, Russia. Non c’è Paese che non li conosca ma in Italia questa perla non gode di sovvenzioni statali sebbene, grazie alla lungimiranza del ministro Franceschini, sia riuscita ad ottenere come sede lo storico palazzo della metà del ‘500 restaurato dal Borromini, confiscato dallo Stato alla fine della prima guerra mondiale ed entrato nelle case degli italiani attraverso il piccolo schermo grazie alle riprese della fiction Elisa di Rivombrosa. Miraglia con l’Accademia offre le borse di studio a questi ragazzi e si sostiene economicamente soltanto con dei corsi intensivi di latino che si tengono in estate e alla casa editrice nata per promuovere la diffusione di nuove metodologie per l’insegnamento delle lingue classiche.
Il metodo che si acquisisce alla Vivarum Novum è universalmente riconosciuto come il migliore al mondo: “E’ quello diretto o induttivo – spiega Miraglia – che in larghissima misura era utilizzato nelle scuole umanistiche e postumanistiche, fino almeno alla fine del Settecento in tutta Europa. Si parte con testi illustrati, si leggono, si fa la parafrasi, si commentano, si respirano fino a divenire semplice e intuitivo tradurli. Non c’è lo spauracchio di dover necessariamente tradurre qualcosa di difficile e alieno: prima c’è l’approccio con la lingua e poi viene naturale parlarla attraverso la pratica costante.
Centinaia di lettere inviate dalle più grandi Università del mondo riconoscono il ruolo fondamentale dell’Accademia. Il ministero dei Beni Culturali dice che l’Accademia diretta da Miraglia “svolge un ruolo encomiabile all’interno del mondo culturale internazionale”. Il più grande epigrafista del mondo scrive che “il Vivarium non è una semplice palestra per un passatempo di nicchia, ma un istituto culturale da inserire nel patrimonio immateriale non solo dell’Italia: grazie al latino, infatti, abbiamo perpetuato quella tradizione di valori umani, letterari ed artistici che hanno reso grande l’Europa”. E si potrebbe procedere all’infinito.
L’Accademia diede a me e alla mia vita un impulso sí grande da potersi descrivere a mala pena. Passato l’anno presso l’Accademia, non solo ero in grado di leggere e scrivere in latino e in greco, ma – cosa molto piú importante – ardevo di passione per le lettere classiche. Leggevo opere storiche, e filosofiche, e retoriche, non per trovare un angolino ricoperto di somma oscurità, grazie al quale mi sarei presentato agli altri come uno specialista – che è, mi sembra, l’usanza comune dappertutto fra i dotti – ma per diventare un uomo migliore.
(Patrick Owens, Americanus, professore di lingua latina all’Università del Wyoming)
Stimo moltissimo questa Scuola egregia, grazie alla quale si mostrano le radici della nostra Europa e se ne dischiudono le fonti, perché tutto il genere umano possa da esse attingere una vera cultura e una vera humanitas. Tutto ciò che si compie in quest’Accademia contribuisce immensamente all’educazione dei giovani; e alla loro formazione non solo linguistica, ma anche – cosa ch’è di gran lunga più importante – umana e culturale. Avevo già quasi perso ogni speranza per l’Europa e per l’humanitas; ma da quando ho conosciuto il Vivarium novum, ho concepito una nuova, grandissima fiducia. Voi avete infatti istituito una cosa seria e veramente buona, che m’auguro divenga non solo il principio d’una nuova era per la rinascita delle lettere, ma anche l’origine d’una nuova e più felice cultura umana.
(Michael von Albrecht, Università di Heidelberg)
Tutto ha inizio negli anni ’80 nel golfo di Napoli, sul verde e disabitato isolotto di Vivara, oggi Riserva Naturale dello Stato. Lì un anziano studioso di scienze naturali, profondo conoscitore delle discipline umanistiche inizia a promuovere un nuovo approccio al Latino. I giovani che vivevano su Vivara cominciarono così ad avvicinarsi al latino, al greco. Poi nacque l’idea d’un grande Centro internazionale di studi umanistici da collocarsi in quell’Italia che da Pitagora e Parmenide al Vico e al Gravina era stata sempre la scuola della paidèia e dell’humanitas. All’appello risposero più di cinquanta atenei da ogni parte del globo; e dopo due anni di preparativi, nacque nel 2000 la fondazione Mnemosyne, per la creazione d’un Centro internazionale di studi classici e d’una Scuola d’alta formazione umanistica.
Il Centro veniva avviato nella rustica sede dell’Accademia Vivarium novum sita in Montella (AV), nelle verdi valli dell’Irpinia: lì cominciarono a confluire giovani da tutte le parti del mondo, inviati dalle rispettive università per uno o più anni di alta formazione. Gli studenti passati per il Vivarium novum provenivano da Albania, Belgio, Brasile, Bulgaria, Canada, Cina, Corea, Croazia, Estonia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia, Messico, Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca, Russia, Slovenia, Spagna, Stati Uniti, Ungheria; nel frattempo, mentre s’avviavano corsi ordinari e straordinari e cominciava la vita della scuola, fervevano i rapporti di collaborazione con l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici; nasceva una casa editrice impegnata nella diffusione di nuove metodologie per l’insegnamento delle lingue classiche; grandi studiosi di ogni nazione venivano a passare periodi di studio e d’insegnamento presso la sede dell’Accademia.