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Redazione
Viterbo – Nella giornata di venerdì 29 maggio la Congregazione delle Suore Ospedaliere del Sacro Cuore di Gesù, denominata Casa di Cura “Villa Rosa” ha inviato una nota con la quale comunica l’inizio delle procedure di messa in mobilità per circa il 50% dei propri lavoratori dipendenti.
"Visti i precedenti incontri tenuti presso la Prefettura di Viterbo alla presenza del Prefetto e del Direttore Generale della AUSL di Viterbo e gli importanti impegni ottenuti dagli stessi, – dichiarano attraverso una nota dall'USB Viterbo – appare incomprensibile la nota diramata dalla Direzione della Casa di Cura. Nella nota di messa in mobilità si evince chiaramente una sostanziale ed importante inversione di tendenza nella gestione economico-finanziaria dal 2009 ad oggi con un progressivo abbassamento delle spese e relativo innalzamento delle entrate; inversione di tendenza dovuta principalmente ai risparmi operati sul personale e, soprattutto, sul cambio del CCNL al personale stesso che ha visto abbassarsi i propri salari per circa 600,00 euro/annui.
Il precedente tentativo di “mobilità” – prosegue la nota sindacale – conclusosi presso la Regione Lazio con gli accordi di “solidarietà” ha messo in evidenza la criticità dello stesso in quanto non è stato possibile applicarlo senza mettere in discussione l’operatività della struttura e, di conseguenza, l’accreditamento della stessa. A tutto ciò va aggiunto che era anche in discussione una trattativa, con la Direzione, per un contributo di solidarietà dei lavoratori, a specificare la disponibilità ed il grande senso di responsabilità dimostrato dagli stessi e dalle Organizzazioni Sindacali che gli stessi rappresentano.
Per quanto sopra – conclude la nota USB -appare veramente incomprensibile ed, a nostro avviso, ingiustificabile l’atteggiamento della Direzione di “Villa Rosa” che oltre a mettere in discussione la “sopravvivenza” di ulteriori 75 famiglie dellintera provincia, mette in discussione l’assistenza di circa 180 pazienti particolarmente fragili e la sopravvivenza della struttura, fino ad oggi “fiore all’occhiello” della Sanità viterbese."
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