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Viterbo

VITERBO, VASCHE TERAPEUTICHE AL PARCO DEL BULLICAME: UNO SCARICO CHE NON SCARICA

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Tempo di lettura 2 minuti Un lavoro appena finito, e costato bei soldoni, adesso, a distanza di due anni, si devono spendere altri soldi per rimetterci le mani.

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Gennaro Giardino

Pubblichiamo la nota del  Presidente dell'Associazione Il Bullicame Giovanni Faperdue

Viterbo – Oggi ci occupiamo delle vasche terapeutiche che si trovano all’interno del Parco del Bullicame. Molti viterbesi ricorderanno come, circa 20 anni fa, quando era presidente della Provincia Marini, quel luogo fu oggetto di un lavoro, finanziato con svariati milioni dalla Regione Lazio, rivelatosi poi completamente inutile. Il progetto prevedeva la costruzione di un vascone a forma di manico di ombrello, che partiva dalla vasca circolare e si allungava fino a poche decine di metri dall’ingresso. Erano anche previsti tutta una
serie di camminamenti, estremamente scomodi, su blocchi di tufo interrati. Successivamente nel 2010, nacque a Viterbo l’Associazione “Il Bullicame”.
Il suo presidente, Giovanni Faperdue, si occupò subito di farla conoscere, a tutte le autorità più importanti del capoluogo. Tra queste c’era anche il presidente della Fondazione Carivit Francesco Cordelli, il quale aderì subito all’appello per la rinascita del Bullicame, e mise a disposizione del Comune di Viterbo circa 120.000 euro, per la riqualificazione dell’intero parco. Col nuovo progetto messo a punto e realizzato dall’Orto Botanico si provvide a rimuovere gli scomodi e ingombranti blocchetti di tufo, a ridisegnare il bianco
profilo del “vulcano” del Bullicame, alla creazione di una vasca riservata al rospo smeraldino, e alla messa a dimora di alberi e cespugli tipici del luogo. Inoltre, vista la penuria di acqua termale, si provvide anche a ridurre la dimensione della vasca grande a forma di manico d’ombrello, interrandone circa il cinquanta per cento. E qui, purtroppo, cadde l’asino.

Per la storia la vecchia vasca aveva lo scarico a livello del fondo e faceva defluire le acque e il fango sorgivo, nell’adiacente fosso Madonna degli Occhi Bianchi. Invece lo scarico della vasca ricavata dal rimpicciolimento della vecchia, non è stato posizionato sul fondo, non permette al fango di defluire insieme alle acque e inoltre scarica i liquidi in un terreno limitrofo, che non è di proprietà del Comune. Morale della favola, mentre prima per svuotare le vasche e fare la pulizia bastavano due volontari armati di ramazza, oggi serve una squadra di almeno sei uomini, che sia supportata da un “bobcat”, per eliminare il fango sorgivo che si accumula sul fondo del vascone. Inoltre la vasca manca anche di pendenza e per svuotarla è necessario accompagnare l’acqua con gli scopettoni. Insomma un lavoro enorme che si rende necessario ad ogni pulizia, e che il Comune deve pagare. Tutto questo perché chi ha fatto i lavori che sono costati circa 120.000 euro, non ha considerato il fango e le norme che regolano gli scarichi delle acque. Adesso per rimettere tutto a posto è necessario spendere altri soldi. Questa volta ci auguriamo che il Comune affidi i lavori a tecnici di provata esperienza. Persone che sappiano che le acque si devono scaricare necessariamente nell’adiacente fosso Madonna degli Occhi Bianchi e che le stesse contengono anche fango sorgivo che deve defluire con le acque. Morale per un lavoro appena finito, e costato bei soldoni, adesso, a distanza di due anni, si devono spendere altri soldi per rimetterci le mani. Noi dell’Associazione “Il Bullicame” pensiamo che questi soldi potevano essere utilizzati per costruire i bagni ad acqua corrente, gli spogliatoi, le docce e una tettoia per i bagnanti, necessari “come il pane” per tutti gli
utilizzatori, e invece purtroppo dobbiamo costatare che siamo ancora a “caro amico”.

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Costume e Società

Bolsena, a palazzo del Drago il pesce incontra le bollicine della Franciacorta

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Sabato 29 giugno, per il ciclo di appuntamenti dal titolo “Art, history, food and beverage”
 
Tra i giardini, le stanze e le terrazze di palazzo del Drago una serata che unisce enogastronomia, cultura e letteratura. È la proposta di Voltumna srls per sabato 29 giugno, alle 20, per il ciclo di appuntamenti “Art, History, Food&Beverage” in una delle cornici più suggestive di Bolsena, l’antica fortezza e dimora signorile cinquecentesca nel cuore del borgo vecchio. I partecipati saranno accompagnati su via delle Piagge fino al portone cinquecentesco, per poi intrattenersi tra i suggestivi e scenografici spazi di Palazzo del Drago. Il buffet in piedi, con finger food, curato dagli chef del ristorante Il Pinziale, sarà a base di pesce tra cui spicca un’eccellenza del pescato del lago di Bolsena: il coregone. In abbinamento saranno proposte due bollicine dell’azienda agricola Monzio Compagnoni della Franciacorta: Cuvée “alla moda” pas dosè e Cuvée “alla moda” brut rosè.  La serata, organizzata in collaborazione con l’enotabaccheria Dal Biondo 1977, sarà arricchita dalla presentazione del libro “Sciampagna. Lo spumante classico italiano”. Il volume, ha tra gli autori, i due sommelier viterbesi Cristina Baglioni ed Enrico Zamboni, che saranno presenti alla serata. La prenotazione è obbligatoria per il numero limitato di posti. Si può scrivere alla email voltumna175@gmail.com o chiamare i numeri 328 8965009 – 320 2467716, per avere informazioni più dettagliate.
 
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Cronaca

Soriano nel Cimino, restauro Palazzo Chigi Albani: sabato 1 giugno la presentazione ufficiale

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Sarà presentato ufficialmente l’importante progetto di restauro di Palazzo Chigi Albani a Soriano nel Cimino. Un’opera da 5 milioni di euro che permetterà di recuperare, valorizzare e promuovere la storica struttura.

La conferenza di presentazione, che si svolgerà sabato 1 giugno alle 18.30 nell’incantevole cornice di Palazzo Chigi Albani, sarà moderata dal vicesindaco, e assessore alla Cultura e Turismo, Rachele Chiani.

Dopo i saluti istituzionali del sindaco Roberto Camilli seguiranno gli interventi dell’architetto Margherita Eichberg, Soprintendente per Viterbo e Etruria meridionale, dell’onorevole Mauro Rotelli, Presidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati, degli architetti Yuri Strozzieri e Giuseppe Borzillo, funzionari della Soprintendenza dei Beni Culturali e dell’architetto Alessandro Aimola, responsabile dell’ufficio tecnico di Soriano nel Cimino.

“Sarà una giornata ricca di emozioni, – commenta l’amministrazione comunale – poiché si tratta di un progetto dal grande valore storico, culturale e, per i sorianesi, anche affettivo. Un ringraziamento speciale a tutti coloro che stanno lavorando per la realizzazione di questa opera significativa”.

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Cultura e Spettacoli

Viterbo, a palazzo Scacciaricci si presenta il Movimento “SpazioTempismo”

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Saranno per la prima volta uniti nell’opera artistica il Tempo, lo Spazio e la
rappresentazione multi-prospettica del soggetto con l’evidenza della continuità del
trascorrere del flusso dell’intervallo tra una prospettiva e l’altra. L’idea di
SpazioTempismo nasce nel 2010 da un’intuizione di Enzo Trifolelli che supportato poi
da Giampiero Ascoli, intraprendendo studi e ricerche, hanno ampliato e sviluppato il
tema dello Spazio e del Tempo che nella storia dell’arte ha radici profonde,
concretizzando il nuovo concetto e strutturando l’omonimo Movimento artistico.
Nell’ambito del Festival ViterboImmagine2023 lo SpazioTempismo ha avuto la sua
affermazione con l’esposizione di 34 opere di 24 artisti.
L’inaugurazione – con ingresso libero – si aprirà alle 18,00 presso Il Palazzo
Scacciaricci, una Torre-Loggia che sovrasta il caratteristico portico della Piazza S.
Pellegrino, nel suggestivo quartiere medievale, nel cuore del centro storico di Viterbo.
Enzo Trifolelli verrà introdotto da Silvio Merlani titolare della Galleria Chigi e, dopo
una breve ma interessante descrizione del concetto di SpazioTempismo, aprirà un
confronto con i presenti: artisti, appassionati dell’arte e non solo, sul nuovo concetto
e Movimento Artistico “SpazioTempismo”, per approfondire i temi inerenti.
Nella splendida cornice dell’evento, è previsto anche l’intervento della Critico d’Arte
Barbara Aniello che parlerà delle opere esposte e del Concetto SpazioTempistico.
All’esposizione saranno presenti molte opere realizzate con il Concetto dello
SpazioTempismo da alcuni dei seguenti artisti: Emanuela Artemi, Luciana Barbi,
Sergio Barbi, Simona Benedetti, Carlo Benvenuti, Nello Bordoni, Stefano Cianti, Alessia
Clementi, Pippo Cosenza, Raffaela Cristofari, Daniele Del Sette, Francesca Di Niccola,
Paola Ermini, Sheila Lista, Gino Loperfido, Francesca Mazzone, Matilde Mele, Arialdo
Miotti, Francesco Persi, Cecilia Piersigilli, Enzo Trifolelli, Tullio Princigallo, Rita

Sargenti, Alessandro Scannella, Giampietro Sergio, Paolo Signore, Carla Sozio, Jennifer
Venanzi, Alessio Zenone.
All’inizio dell’incontro saranno distribuite delle piccole brochure che illustrano il
concetto e che, assieme al link web (QR code), conducono alla più ampia descrizione
dell’idea. Sulla brochure web sono presenti anche immagini di opere in pittura,
scultura, Digital Art, installazioni e altorilievi.
La Mostra sarà visitabile, con ingresso libero, dal 20 aprile fino al 5 maggio 2024 dal
martedì al venerdì dalle 16,30 alle 19,30 e sabato, domenica e festivi dalle 10,00 alle
12,30 e dalle 16,00 alle 19,30.
Gli organizzatori dell’Evento e fautori del Movimento Artistico “SpazioTempismo”
invitano tutti i lettori a visitare la Mostra per ammirare le opere in SpazioTempismo
esposte.

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