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VITERBO, RIFIUTI ROMANI A MONTERAZZANO: INFURIA LA POLEMICA TRA PROVINCIA E COMUNE

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Tempo di lettura 3 minuti Equitani: “Sostenere che in Regione non esisterebbe comunicazioni della Provincia di Viterbo è assurdo"

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Redazione
Viterbo
– “Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, o come in questo caso di chi non vuol capire. Non contento di aver tirato in ballo a sproposito la Provincia di Viterbo con la scusa di presunti ritardi nell’attività di controllo presso la discarica di Monterazzano, oggi il sindaco di Viterbo Leonardo Michelini ne ha tirata fuori un’altra. Stando ai resoconti giornalistici, è infatti arrivato a sostenere in Consiglio comunale che la Provincia non avrebbe mai inviato atti alla Regione Lazio relativamente al conferimento presso la discarica, di parte dei rifiuti romani trattati nell’impianto di Casale Bussi”.

Il vicepresidente della Provincia con delega all’Ambiente Paolo Equitani replica alle dichiarazioni rilasciate dal sindaco Michelini nella seduta odierna dell’assise di Palazzo dei Priori.

“Sostenere che la Provincia non abbia trasmesso atti alla Regione Lazio è falso – replica Equitani – e fuorviante ai fini della realtà dei fatti. La Regione Lazio, per l’esattezza la Direzione Regionale Territorio, Mobilità e Rifiuti, ha ricevuto per conoscenza la nota da noi inviata al commissario straordinario per l’emergenza rifiuti di Roma Goffredo Sottile, datata 21 novembre 2013 con la quale si diffidava il commissario dal proseguire il conferimento dei rifiuti romani presso la discarica di Monterazzano. Nella lettera in questione si faceva esplicito riferimento agli accertamenti effettuati presso il sito dal personale della Provincia, che avevano evidenziato, senza ombra di dubbio, come parte dei rifiuti provenienti dall’hinterland romano fossero stati smaltiti nella discarica, contrariamente a quanto comunicato dallo stesso Sottile al momento dell’emanazione del decreto commissariale. I rifiuti romani infatti, ci era stato assicurato nel mese di gennaio 2013, sarebbero stati soltanto trattati a Viterbo presso l’impianto meccanico e biologico di Casale Bussi per poi ritornare nella Capitale. Su nostra esplicita raccomandazione,  il commissario aveva escluso qualsiasi utilizzo della discarica di Viterbo per il successivo smaltimento. Nella diffida – aggiunge ancora Equitani – veniva inoltre specificato come la Provincia fosse stata tenuta completamente all’oscuro di questo improvviso cambio di programma. Oggi scopriamo che, diversamente dalla nostra Amministrazione, altri soggetti istituzionali del territorio avevano invece ricevuto comunicazione, telefonica e scritta, in merito all’intenzione di abbancare, cioè smaltire, quei rifiuti a Monterazzano”.

Equitani poi aggiunge: “Sostenere che in Regione non esisterebbe comunicazioni della Provincia di Viterbo è assurdo – prosegue  – semmai è vero l’esatto contrario. Dalla Regione dovrebbero spiegarci come mai le lettere da noi inviate restano puntualmente inevase. Vogliamo parlare delle reiterate richieste di chiarimento per ciò che riguarda il calcolo della tariffa che i Comuni devono versare ad Ecologia Viterbo per conferire i rifiuti negli impianti viterbesi? O delle altrettante reiterate richieste di confronto che abbiamo più volte inoltrato alla Regione chiedendo di essere invitati alle riunioni con Ecologia Viterbo in cui si prendono decisioni destinate ad incidere sul nostro territorio? La verità è che fino ad oggi la Provincia di Viterbo è stata l’unica istituzione locale che ha alzato la voce contro la gestione dei rifiuti nella Tuscia, scontrandosi il più delle volte contro l’arroganza e la supponenza di chi ha sempre ritenuto di poter imporre la propria volontà a tutti. Non ci stiamo inventando nulla di nuovo, basta leggere le carte dell’inchiesta in atto sulla discarica di Malagrotta e sul sistema dei rifiuti nel Lazio per capire come certe persone erano abituate ad agire. Ha ragione il sindaco Michelini ad affermare che serve maggiore sinergia e collaborazione fra le istituzioni. Cominci a dare lui per primo il buon esempio – conclude Equitani – mettendo fine ad una farsa che ogni giorno di più, alla luce di dichiarazioni sempre più improvvide e destinate ad essere smentite dai fatti e dalle carte, rischia di sfociare nel ridicolo”.

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Cronaca

Ferrovia Roma Nord, da gennaio 2025 chiude la tratta Montebello – Viterbo: pendolari infuriati

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Giovedì scorso è stata annunciata da Astral e Cotral, gestori della linea, al Comitato dei Pendolari della Roma Nord la chiusura completa per due anni, a partire dal gennaio 2025, del tratto ferroviario Montebello – Viterbo della Ferrovia Roma Nord.

Una scelta, stante già le numerose critiche, che ora rischia di bloccare quasi completamente il trasporto di numerosi pendolari che vivono da anni lungo la tratta ferroviaria.

Le osservazioni più attente in relazioni a questa situazione provengono da una nota, diffusa ieri, da una uno dei più seguiti comitati di pendolari, l’associazione TrasportiAmo.
“Sostituire 89 km di linea ferroviaria, scrive l’associazione, con un servizio bus è una soluzione non solo inadeguata, ma anche logisticamente insostenibile. Le infrastrutture stradali esistenti non possono gestire un così elevato aumento del traffico, come possiamo già osservare oggi, e la stazione di Montebello dispone di un parcheggio già ora insufficiente”
Ed in più fa notare come “per ogni treno serviranno almeno tre vetture, il che significa distoglierle dalle altre linee o, come al solito, ricorrere ai privati, con un ulteriore aggravio sui costi”.

Un analisi lucida compiuta da chi, da anni, utilizza tale importante arteria ferroviaria che collega i due capoluoghi di regione e vive, da troppo tempo, una situazione insostenibile fatta di ritardi, corse tagliate e carrozze troppe volte colme ai limiti della vivibilità.

La scelta di Astral e Cotral rientra, come si legge nei loro comunicati, in un piano di riqualificazione della rete ferroviaria Laziale ma, apparentemente, rischia di cozzare con alcune dichiarazioni rese in un’intervista del maggio 2023 sul vignaclarablog.it da parte del presidente Cotral, Amalia Colaceci, che dichiarava “E’ stato loro detto che devono attendere settembre del 2024 per vedere viaggiare sei treni nuovi sulla Roma Nord”.

La paura di TrasportiAmo è tutta racchiusa nella parte finale del comunicato: “non si capisce perché, conclude la nota, non venga presa sul serio la possibilità di svolgere queste lavorazioni in soggezione di esercizio, come nel caso del raddoppio del binario che RFI sta realizzando sulla FL2 nella tratta Lunghezza-Guidonia Montecelio. Non vorremmo che questa sia solo una scusa per chiudere tutto definitivamente, come avvenne per il servizio extraurbano della Roma-Fiuggi agli inizi degli anni Ottanta”.

Abbiamo già inviato ad Astral e Cotral una mail per chiedere se, ad oggi, esista un piano alternativo di trasporto e come questo venga strutturato al fine di ridurre al minimo le possibili e palesi ripercussioni che, con questa scelta, rischiano di gravare ulteriormente sui tanti pendolari della Ferrovia Roma Nord.

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Costume e Società

Bolsena, a palazzo del Drago il pesce incontra le bollicine della Franciacorta

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Sabato 29 giugno, per il ciclo di appuntamenti dal titolo “Art, history, food and beverage”
 
Tra i giardini, le stanze e le terrazze di palazzo del Drago una serata che unisce enogastronomia, cultura e letteratura. È la proposta di Voltumna srls per sabato 29 giugno, alle 20, per il ciclo di appuntamenti “Art, History, Food&Beverage” in una delle cornici più suggestive di Bolsena, l’antica fortezza e dimora signorile cinquecentesca nel cuore del borgo vecchio. I partecipati saranno accompagnati su via delle Piagge fino al portone cinquecentesco, per poi intrattenersi tra i suggestivi e scenografici spazi di Palazzo del Drago. Il buffet in piedi, con finger food, curato dagli chef del ristorante Il Pinziale, sarà a base di pesce tra cui spicca un’eccellenza del pescato del lago di Bolsena: il coregone. In abbinamento saranno proposte due bollicine dell’azienda agricola Monzio Compagnoni della Franciacorta: Cuvée “alla moda” pas dosè e Cuvée “alla moda” brut rosè.  La serata, organizzata in collaborazione con l’enotabaccheria Dal Biondo 1977, sarà arricchita dalla presentazione del libro “Sciampagna. Lo spumante classico italiano”. Il volume, ha tra gli autori, i due sommelier viterbesi Cristina Baglioni ed Enrico Zamboni, che saranno presenti alla serata. La prenotazione è obbligatoria per il numero limitato di posti. Si può scrivere alla email voltumna175@gmail.com o chiamare i numeri 328 8965009 – 320 2467716, per avere informazioni più dettagliate.
 
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Cronaca

Soriano nel Cimino, restauro Palazzo Chigi Albani: sabato 1 giugno la presentazione ufficiale

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Sarà presentato ufficialmente l’importante progetto di restauro di Palazzo Chigi Albani a Soriano nel Cimino. Un’opera da 5 milioni di euro che permetterà di recuperare, valorizzare e promuovere la storica struttura.

La conferenza di presentazione, che si svolgerà sabato 1 giugno alle 18.30 nell’incantevole cornice di Palazzo Chigi Albani, sarà moderata dal vicesindaco, e assessore alla Cultura e Turismo, Rachele Chiani.

Dopo i saluti istituzionali del sindaco Roberto Camilli seguiranno gli interventi dell’architetto Margherita Eichberg, Soprintendente per Viterbo e Etruria meridionale, dell’onorevole Mauro Rotelli, Presidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati, degli architetti Yuri Strozzieri e Giuseppe Borzillo, funzionari della Soprintendenza dei Beni Culturali e dell’architetto Alessandro Aimola, responsabile dell’ufficio tecnico di Soriano nel Cimino.

“Sarà una giornata ricca di emozioni, – commenta l’amministrazione comunale – poiché si tratta di un progetto dal grande valore storico, culturale e, per i sorianesi, anche affettivo. Un ringraziamento speciale a tutti coloro che stanno lavorando per la realizzazione di questa opera significativa”.

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