Viterbo
VITERBO PROVINCIA, AL VIA IL NUOVO PIANO DI VALORIZZAZIONE DEI BENI IMMOBILIARI DELLA PROVINCIA
Tempo di lettura 4 minutiMeroi: “Una scelta politica fatta per non impoverire la Tuscia dopo la chiusura della Provincia”
Published
13 anni faon
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ggiardino
Redazione
Una scelta politica precisa, assunta dalla maggioranza di Palazzo Gentili in collaborazione con la commissione consiliare competente. La decisione di dare il via al nuovo piano di valorizzazione dei beni immobiliari di proprietà della Provincia di Viterbo, licenziato qualche giorno fa dalla giunta e in attesa di passare attraverso la legittimazione del consiglio provinciale, si fonda proprio su una diffusa volontà di non danneggiare ulteriormente il territorio a seguito del decreto “Salva Italia” del Governo Monti, che trasforma l’istituzione provinciale limitandone rappresentatività e funzionalità.
Ventisette immobili di proprietà dell’Ente, quindi, verranno messi in vendita o alienati previa sdemanializzazione. Ad illustrare tutte le novità del piano questa mattina nella sala consiliare di Palazzo Gentili, ci hanno pensato il presidente della Provincia di Viterbo, Marcello Meroi, il vicepresidente Paolo Equitani, gli assessori al Patrimonio, Andrea Danti, e all’Edilizia scolastica, Giuseppe Fraticelli, insieme ai capigruppo di maggioranza Gianluca Mantuano (Pdl), Francesco Bigiotti (Udc) e Marco Torromacco (Lista Meroi presidente).
“Ringrazio innanzitutto la commissione competente e gli uffici per il lavoro fatto su questo nuovo piano – afferma il presidente Meroi -, realizzato soprattutto per superare una duplice difficoltà. Da un lato, infatti, c’è l’esigenza di far fronte a una difficilissima situazione economica, comune a tante pubbliche amministrazioni, legata al taglio dei fondi da parte della Regione e dei Ministeri; dall’altro, la nostra forte opposizione alla possibilità, una volta terminata l’esperienza della Provincia, che una qualunque società pubblica possa avocare a sé i beni di proprietà dell’Amministrazione. Questa sarebbe infatti una vera sciagura, perché parliamo di un patrimonio dei cittadini della Tuscia il cui valore deve assolutamente restare sul territorio, e che noi non abbiamo alcuna intenzione di lasciarci scippare”.
Le norme in materia di alienazione di beni di proprietà pubblica prevedono che i proventi delle vendite vengano riutilizzati per investimenti. “Lavoriamo a questo progetto da mesi – aggiunge il presidente, che ha illustrato nel dettaglio l’elenco dei ventisette beni in dismissione -, in collaborazione con le amministrazioni locali e con le realtà presenti sul territorio. E’ chiaro che tuteleremo il diritto di prelazione di chi già occupa questi immobili e che calcoleremo adeguatamente le migliorie fatte su queste strutture negli anni”. Gli esempi principali sono la cantina didattica di Bagnoregio, affidata al Comune, la casa cantoniera di Spinicci, dal 1986 in uso alla Comunità Mondo Nuovo di Tarquinia, e la caserma dei carabinieri di via della Pace a Viterbo. “Non intendiamo provare il capoluogo di un presidio di sicurezza – chiarisce Meroi – ma siamo certi che con l’Arma troveremo una soluzioni che incontri le esigenze di tutte le istituzioni coinvolte”.
“Appena si è insediata questa Amministrazione – sottolinea l’assessore Danti – ci siamo messi subito al lavoro per cercare di fare un quadro generale sulla situazione patrimoniale dell’ente. Una ricerca che ci ha portato a conoscenza di situazioni particolari, con la presenza di strutture inutilizzate, come l’ospedale psichiatrico, per le quali la Provincia pagava importanti cifre per la manutenzione senza poterle utilizzare. Vogliamo assolutamente chiudere questa operazione il prima possibile, e proprio per cercare di accelerare i tempi abbiamo deciso di realizzare un progetto-obiettivo per i nostri uffici”. L’assessore Fraticelli ha poi evidenziato la stretta connessione che lega il piano delle alienazioni con il futuro del liceo scientifico “Paolo Ruffini” di Viterbo. “Questa Amministrazione – ha spiegato – preso atto dell’impossibilità di poter rendere fattibile il progetto di realizzazione di una nuova sede, ha deciso di percorrere una strada alternativa capace comunque di rispondere adeguatamente alle esigenze della popolazione scolastica. Questa risposta passa attraverso l’ampliamento dell’immobile già in nostro uso situato in via Cesare Pinzi. I nostri uffici hanno già avviato tutte le procedure tecniche per l’ottenimento delle necessarie autorizzazioni di carattere urbanistico. Grazie alle risorse che ricaveremo dal piano delle alienazioni, potremo concretizzare l’intervento e accorpare così tutte le classi del ‘Ruffini’ in un’unica e prestigiosa sede”. L’assessore Equitani ha, inoltre, chiarito la situazione della ex colonia di Bolsena. “Per sistemare quell’immobile ci vorrebbero dieci milioni di euro – afferma -, ma a disposizione, tra finanziamenti della Regione e della Provincia, arriviamo ad un milione. Impiegarlo in una ristrutturazione parziale sarebbe come buttare via i soldi, perciò abbiamo deciso di vendere la struttura e di impiegare il ricavato in altre opere importanti per Bolsena, come per esempio l’incubatoio ittico”.
Incassato l’ok unanime della commissione consiliare che si è occupata del piano, anche i capigruppo di maggioranza hanno espresso parere favorevole sul progetto. “Stiamo dimostrando che la Provincia non è un ente inutile – spiega Mantuano -, al di là dei decreti del Governo che aboliscono la rappresentanza democratica. Fare buona politica, amministrare bene in favore del territorio senza colore politico e con costi minimi oggi si può, e il taglio agli emolumenti operato dalla legge 78 del 2010 lo dimostra. Qualcuno ci chiama alchimisti, io credo solo che si stia facendo squadra in maniera ottimale”. “Quella che presentiamo oggi è un’operazione positiva non solo sul piano economico – aggiunge Bigiotti – visto che permette a molti edifici di tornare in vita a seguito di ristrutturazioni, e di essere nuovamente utilizzati dalla cittadinanza. Esempio ne è la cantina didattica di Bagnoregio, ciò che per molti anni è stato un ecomostro adesso, con il passaggio al Comune, potrà di nuovo tornare a disposizione della società”. Soddisfatto anche il capogruppo Torromacco. “Ringrazio il presidente Meroi, l’assessore Danti e gli uffici del settore Patrimonio per l’ottimo lavoro svolto- aggiunge -, auspicando che con altrettanta celerità si possano portare a compimento le alienazioni e avere così risorse vive da reinvestire sul territorio per aiutare i cittadini di questa provincia ad affrontare i problemi legati alla crisi economica”.
In conclusione, il presidente Meroi lancia un’idea sull’impiego di parte dei fondi derivati dalla vendita degli immobili. “Ho molto apprezzato l’intervento del prefetto Scolamiero sulla nuova caserma dei Vigili del Fuoco sulla Cassia Nord – dichiara -, per la quale i finanziamenti per ultimare il secondo lotto non sono arrivati né probabilmente arriveranno. Si tratta di una struttura che non è di proprietà della Provincia, ma che la Provincia potrebbe contribuire a terminare, evitando così un secondo ospedale psichiatrico. Credo sia una possibilità da valutare – conclude -, anche perché in questo modo potremmo recuperare la caserma ‘Garofalo’ e dar via così, insieme al Comune e all’Università della Tuscia, alla realizzazione della cittadella della cultura, naturale completamento del complesso di Santa Maria in Gradi”.
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