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Redazione Lazio

VITERBO, MATTEI E L'OMBRA DELL'ARSENICO: ENTRIAMO IN TALETE CHE FORSE CI SALVIAMO…

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Tempo di lettura 4 minutiIntanto si ipotizza un aumento delle tariffe alla faccia dei cittadini e la gestione dell'emergenza arsenico è già nel pallone

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Equitani: "Ora sta ai comuni decidere il percorso da seguire, fermo restando che il tempo passa e il primo gennaio 2013 non ci saranno più margini di discussione. Il rischio concreto è di ritrovarsi in piena emergenza senza altra alternativa che quella di emettere le ordinanze di non potabilità delle acque”.

 

Angelo Parca

L’assessore regionale all’Ambiente Marco Mattei ha preso parte questa mattina in Provincia all’incontro dei sindaci dell’Ato, convocati per discutere dell’emergenza arsenico.Mattei ha illustrato lo stato dell’arte, con particolare riferimento a quanto fatto fino ad oggi ed a quanto occorrerà fare da qui al 31 dicembre 2012, per evitare che con l’inizio del 2013, i Comuni che hanno concentrazioni di arsenico superiori ai 10 microgrammi litro (soglia massima di tolleranza stabilita dall’Unione Europea senza alcuna possibilità di deroga) possano trovarsi senza acqua potabile. L’assessore regionale ha spiegato come, ad una prima fase già in corso di completamento, dovrà ora affiancarsi una seconda fase. La prima fase ha riguardato tutti i comuni che superavano i 20 microgrammi litro e che quindi non erano coperti dalla deroga concessa fino al dicembre 2012. Per quanto riguarda invece la seconda fase, che riguarderà i comuni con concentrazioni di arsenico superiori ai 10 microgrammi litro, l’assessore ha spiegato che è stato presentato un progetto da parte della Talete per la realizzazione dei relativi potabilizzatori nei Comuni presi in carico dalla società. La Regione ha svincolato sei milioni di euro sufficienti per la progettazione e l’avvio delle relative gare d’appalto. Sono stati chiesti fondi al Ministero dell’Ambiente ma allo stato attuale, laddove non sarà possibile arrivare a coprire i costi degli interventi con soldi statali e regionali, sarà necessario un aumento della tariffa. E’ ipotizzabile a tale proposito un aumento del 5% annuo per i prossimi cinque anni, ipotesi che potrebbe essere resa più sostenibile se tutti i Comuni interessati, cederanno i loro impianti al gestore unico favorendo una progettazione integrata ed un’univoca ripartizione dei costi da sostenere. Un invito quindi a trasferire al più presto la gestione degli impianti alla Talete, anche perché per i Comuni che dovranno fronteggiare l’emergenza stando fuori dalla gestione integrata, le modalità di intervento non sono molto chiare. “L’assessore Mattei – ha dichiarato l’assessore provinciale all’Ambiente Paolo Equitani – ci ha indicato un percorso lineare, consigliandoci la via più rapida e vantaggiosa per fronteggiare l’emergenza nei tempi stabiliti e a costi sostenibili. L’emergenza si può affrontare meglio all’interno di un progetto unitario che a questo punto la Talete, con la supervisione dell’Autorità d’Ambito, è sicuramente in grado di mettere in campo. Anche perché – ha aggiunto Equitani – l’assessore Mattei ha anche comunicato che dal primo gennaio 2013 scadrà il commissariamento regionale e la materia tornerà ad essere affrontata in regime ordinario. Fatto questo che, inevitabilmente, comporterà un allungamento delle procedure che oggi, grazie ai poteri straordinari, possono invece essere abbreviate di molto. Ora sta ai comuni decidere il percorso da seguire, fermo restando che il tempo passa e il primo gennaio 2013 non ci saranno più margini di discussione. Il rischio concreto – conclude l’assessore – è di ritrovarsi in piena emergenza senza altra alternativa che quella di emettere le ordinanze di non potabilità delle acque”. 

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