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Redazione
Viterbo – Il Consiglio Provinciale di Viterbo ha dato il via libera all’adozione delle linee guida per l’uso sostenibile dei fitofarmaci in agricoltura con l’adozione dei relativi regolamenti comunali o intercomunali. Si tratta di un provvedimento essenziale a mettere ordine in un campo finora reso problematico da normative europee, nazionali e regionali, spesso molto complesse ed articolate; queste normative, da un lato hanno impedito ai Comuni di avere chiaro il campo d’azione all’interno del quale definire le regole, dall’altro hanno reso difficile per gli agricoltori la corretta comprensione delle disposizioni da seguire.
“Nonostante la Provincia non avesse competenza diretta su questa materia – hanno spiegato gli assessori provinciali all’Ambiente e all’Agricoltura Paolo Equitani e Franco Vita – abbiamo deciso, in accordo con la Prefettura e su sollecitazione dei sindaci della zona dei Cimini, di riunire intorno ad uno stesso tavolo tutte le parti in causa, i Comuni, la Regione Lazio, le associazioni del mondo agricolo, per cercare di mettere ordine nella giungla delle leggi e dei regolamenti, fornendo ai Comuni delle linee guida precise da seguire. L’obiettivo è sostanzialmente quello di coniugare l’uso dei fitofarmaci con le esigenze di salvaguardia della salute pubblica e dell’ambiente e far finalmente dialogare due mondi, quello agricolo e quello ambientalista, per troppo tempo considerati in conflitto fra loro. Invece – hanno aggiunto – agricoltura di qualità e salvaguardia della popolazione e dell’ambiente possono e debbono parlare lo stesso linguaggio, uniformando e rendendo facilmente applicabili le normative e facendo sì che il diritto dell’agricoltore di proteggere le coltivazioni non vada a penalizzare lo stato di salute dell’ambiente, mettendo a rischio le persone vulnerabili. L’esigenza di queste linee guida – proseguono Equitani e Vita – inoltre si è resa ancora più indispensabile di fronte all’emergenza cinipide che ha messo letteralmente in ginocchio la produzione del castagno; è apparso subito chiaro come, un uso indiscriminato dei fitofarmaci, rischiasse di vanificare la lotta al parassita”.
Le linee guida rispecchiano il quadro normativo vigente e conforme alle direttive comunitarie, nazionali e regionali, e sono incentrate principalmente sulla prevenzione dei rischi connessi con l’uso dei fitofarmaci; prevedono una serie di controlli a monte per ciò che concerne la tipologia dei prodotti utilizzati, la loro vendita agli utilizzatori, il corretto impiego e la necessaria manutenzione delle attrezzature da lavoro. Si passa quindi da un sistema di autorizzazioni basato sulla classificazione della tossicità dei prodotti, ad un sistema basato sui requisiti dell’utilizzatore che dovrà possedere un certificato di abilitazione professionale per l’acquisto e l’utilizzo del prodotto fitosanitario. Viene inoltre istituito il registro delle vendite dei prodotti su cui annotare quelli venduti ai singoli utilizzatori.
E’ inoltre istituita la difesa integrata obbligatoria che prevede: l’applicazione di tecniche di prevenzione con monitoraggio delle infestazioni infestanti dei parassiti; l’utilizzo di mezzi biologici per il controllo degli insetti; il ricorso a pratiche di coltivazione appropriate; l’uso di prodotti fitosanitari che presentino il minor rischio per la salute dell’uomo e dell’ambiente; l’obbligo di segnalare i trattamenti alla popolazione interessata e potenzialmente esposta in prossimità di aree frequentate da persone.
I Comuni dovranno individuare le aree specifiche dove si renderà necessario limitare l’utilizzo dei fitofarmaci con riferimento ad aree urbane, scuole, parchi gioco, giardini pubblici, strutture sanitarie, centri sportivi, centri commerciali o ricreativi, fonti idriche ecc.
In prossimità delle aree sensibili verranno distinte due fasce: una fascia più vicina ai luoghi frequentati dalle persone, in cui sarà vietato l’utilizzo di qualsiasi prodotto e una fascia in cui il trattamento potrà avvenire con delle specifiche limitazioni. Ogni azienda dovrà poi munirsi di un registro dei trattamenti dove riportare il tipo di colture trattate e la quantità di fitofarmaci utilizzata.
E’ stato anche predisposto uno schema di regolamento che ogni Comune potrà adottare sul proprio territorio sia in forma singola che associata.
“In questo modo – concludono Equitani e Vita – in ogni Comune tutti avranno chiare le direttive e le regole da rispettare, gli agricoltori in primo luogo, ma anche la popolazione esposta e le autorità competenti incaricate dei controlli. E’ evidente come l’adozione di queste linee guida ha proprio l’obiettivo di salvaguardare il diritto degli agricoltori di tutelare le proprie coltivazione e la qualità dei raccolti mediante i necessari trattamenti fitosanitari, evitando però, sia di cagionare rischi per la salute e l’ambiente, sia di incorrere in possibili e pesanti sanzioni causate da una scarsa conoscenza delle normative di riferimento”.
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