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VITERBO, INCHIESTA RIFIUTI DI ROMA E LAZIO: LA PROVINCIA CHIEDE DA OLTRE 3 ANNI CHIARIMENTI

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Tempo di lettura 3 minuti Equitani: "Stiamo contestando in tutte le sedi competenti, un sistema di gestione che, per quanto riguarda il nostro territorio, ha presentato aspetti molto discutibili”.

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Redazione

Viterbo – “L’inchiesta relativa alla gestione dei rifiuti di Roma e del Lazio, che nelle ultime ore è al centro delle cronache nazionali, francamente ci lascia sconcertati, ma allo stesso tempo non ci sorprende più di tanto. Sono tre anni e mezzo infatti che, come Provincia di Viterbo, stiamo contestando in tutte le sedi competenti, un sistema di gestione che, per quanto riguarda il nostro territorio, ha presentato aspetti molto discutibili”.

E’ quanto dichiara il vicepresidente della Provincia di Viterbo con delega all’Ambiente Paolo Equitani che aggiunge: “Non è nostra intenzione entrare in un ambito, quello giudiziario, che non ci compete, ma è sicuramente inquietante il quadro accusatorio delineato nell’ordinanza che ha portato agli arresti eccellenti delle ultime ore. Da quando ci siamo insediati a Palazzo Gentili – ricorda Equitani – il nostro rapporto nei confronti della società Ecologia Viterbo, che gestisce l’impianto di trattamento meccanico e biologico sito in località Casale Bussi e la discarica di Monterazzano, è stato sempre improntato alla conflittualità. Sin dall’inizio abbiamo preteso chiarezza su tutta una serie di situazioni, rasentando anche in certi casi lo scontro duro con i vertici della società, iniziando dall’amministratore delegato Bruno Landi. Pur nell’assenza totale di concertazione nelle decisioni adottate in materia di rifiuti da parte della Regione Lazio ci siamo battuti per tutelare gli interessi del territorio”.

Equitani ricorda in particolare la vicenda delle tariffe: “In tutti questi anni abbiamo ripetutamente chiesto chiarimenti in merito alle modalità di composizione delle tariffe di accesso all’impianto di Casale Bussi, ritenendo illegittimi gli aumenti decisi dalla Regione, sempre attraverso determine dirigenziali e senza alcun previo confronto con il territorio. Abbiamo denunciato l’assenza di un piano industriale da parte di Ecologia Viterbo che potesse giustificare seriamente gli aumenti di costi, ritenendo insufficienti a motivare certe cifre imposte ai Comuni, i soli bilanci societari. Abbiamo coordinato il ricorso al Tar dei Comuni della Tuscia contro la determinazione n. 3785 del 12 maggio 2011 che stabiliva il prezzo della tariffa di accesso a Casale Bussi, ricorso che è stato vinto e che è ora pendente presso il Consiglio di Stato. Un altro ricorso è ora in procinto di essere presentato contro la determinazione regionale n. G00761 del 22.10.13 che aumenta di ulteriori 20 euro il costo della tariffa per la produzione del combustibile da rifiuto, senza però spiegare il perché e chiarire se il costo aggiuntivo è da calcolare sull’intero rifiuto in ingresso nell’impianto o soltanto sulla quantità trasformata in Cdr. Infine – ricorda ancora Equitani –  circa un mese fa ci siamo rivolti all’autorità giudiziaria dopo aver verificato che Ecologia Viterbo aveva superato i limiti previsti dall’autorizzazione per ciò che riguarda il conferimento dei rifiuti urbani ed assimilati che è di 182 mila tonnellate annue”.

L’assessore ricorda anche la richiesta d’accesso agli atti presentata alla Regione Lazio per avere delucidazione in merito ai criteri alla base del computo della tariffa: “Ad oggi non abbiamo ancora ottenuto risposte in merito, così come sono rimaste pressoché inevase le reiterate richieste d’incontro per discutere ed approfondire le varie problematiche sul tappeto”.

L’assessore poi tiene a precisare: “Per ciò che riguarda la gestione dei rifiuti sul nostro territorio, come Provincia abbiamo sempre svolto un’attenta attività di vigilanza ed è ciò che continueremo a fare, ora con maggiore scrupolo. Tuttavia riteniamo fondamentale un cambio di passo da parte della Regione, che deve tornare a confrontarsi con il territorio, evitando di imporre decisioni unilaterali che rischiano di rivelarsi dannose sia dal punto di vista ambientale che economico. E’ essenziale che quanto prima si torni a discutere seriamente su una proposta di piano regionale dei rifiuti capace di contemplare l’autonomia dei vari ambiti, liberando Viterbo dalla servitù dei rifiuti di Rieti. Serve poi una piena unità d’intenti con i Comuni, perché ogni volta che si è riusciti a fare squadra, come avvenuto sulla vicenda delle tariffe, i risultati sono arrivati. E’ giunto insomma il momento – conclude Equitani – che la gestione dei rifiuti torni ad essere condivisa e concertata con i livelli territoriali competenti, per realizzare quei necessari obiettivi di contenimento delle quantità e di riduzione dei costi di gestione che dovrebbero essere alla base di una corretta e sana politica di tutela ambientale”.
 

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Furto d’acqua a Vasanello: denunciato un residente settantenne

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Vasanello – I Carabinieri della locale Stazione, in collaborazione con la società che gestisce il servizio idrico, hanno smascherato un settantenne del paese per furto d’acqua. L’uomo è stato denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Viterbo per il reato di furto aggravato, dopo essere stato scoperto mentre prelevava illegalmente acqua potabile dall’acquedotto pubblico tramite un allaccio abusivo.

La vicenda è emersa grazie a una serie di segnalazioni che avevano indicato anomalie nei consumi idrici della zona. I tecnici incaricati di effettuare i controlli hanno individuato il sistema fraudolento durante un’ispezione, a seguito di un danno segnalato all’acquedotto e di un abbassamento anomalo del livello dell’acqua. Scavando più a fondo, è stato scoperto un allaccio abusivo, seminterrato, che portava direttamente all’abitazione del settantenne.

“Non avrei mai immaginato che qualcosa del genere potesse accadere qui. Il furto d’acqua è una cosa molto grave”, ha dichiarato un residente di Vasanello. Un altro abitante ha commentato: “Questi comportamenti sono inaccettabili, soprattutto quando tutti cerchiamo di risparmiare risorse preziose come l’acqua”.

L’intervento dei Carabinieri ha suscitato un misto di sconcerto e preoccupazione tra i residenti, che ora sperano in una risoluzione rapida e giusta della vicenda. Le autorità hanno ribadito l’importanza di segnalare immediatamente eventuali anomalie nei servizi pubblici, garantendo la massima vigilanza per tutelare i beni comuni e prevenire simili episodi.

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Tentata truffa online a Vignanello: due denunce da parte dei Carabinieri

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Vignanello – Due uomini, uno di 60 anni e l’altro di 28, sono stati denunciati dai Carabinieri della Stazione di Vignanello per tentata truffa online. I due individui avevano pubblicato un annuncio falso per la vendita di un’automobile su una piattaforma online, truffando un ignaro acquirente straniero.

L’inganno ha avuto inizio quando i malfattori hanno pubblicato un’offerta allettante per un’auto di cui, in realtà, non avevano la disponibilità. Dopo aver guadagnato la fiducia del potenziale acquirente, i truffatori sono riusciti a farsi versare un acconto di circa 3.000 euro tramite bonifico bancario, senza però mai consegnare il veicolo promesso.

L’indagine è partita dalla denuncia del cittadino truffato. Grazie alla collaborazione dell’acquirente e all’analisi dei dati raccolti, i Carabinieri sono riusciti a risalire all’identità dei responsabili e a denunciarli.

La notizia ha scosso la comunità di Vignanello, suscitando preoccupazione tra i residenti. “È incredibile che possano succedere cose del genere anche qui. Bisogna stare sempre all’erta”, ha commentato un abitante del paese. Un altro cittadino ha aggiunto: “Questi episodi ci ricordano che non possiamo fidarci ciecamente degli annunci online”.

Le forze dell’ordine, attraverso questa operazione, sottolineano l’importanza di prestare massima attenzione quando si effettuano acquisti online e di verificare sempre la veridicità delle offerte prima di effettuare pagamenti.

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Cronaca

Dopo il successo della prima settimana, il DiVino Etrusco torna a Tarquinia dal 29 al 31 agosto

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Il DiVino Etrusco, una delle rassegne enogastronomiche più amate e partecipate della Tuscia, torna a Tarquinia per un secondo fine settimana di eventi dal 29 al 31 agosto. Dopo il grande successo della prima settimana, che ha attirato decine di migliaia di visitatori, la manifestazione riprenderà con un ricco programma di degustazioni, spettacoli, concerti, e attività culturali.
 
Le strade e le piazze del suggestivo centro storico di Tarquinia si animeranno nuovamente dalle 20:30 all’1:00, offrendo al pubblico l’opportunità di scoprire oltre 90 vini provenienti da 46 cantine della dodecapoli etrusca. La rassegna non si limita al vino, ma include anche numerosi appuntamenti che spaziano dalla musica agli spettacoli di artisti di strada, dalle visite guidate ai laboratori di cucina e letteratura.
 
Tra gli eventi da non perdere ci sono le visite guidate “Tramonti DiVini” ed “Etruschi DiVini”, in programma rispettivamente il 30 e 31 agosto, e il 30 agosto. Queste escursioni offrono un’occasione unica per esplorare il ricco patrimonio culturale e naturale di Tarquinia, con prenotazioni disponibili online.
 
Le serate “Degustazioni DiWine”, interamente finanziate dall’Arsial, si terranno nel chiostro di Palazzo Vitelleschi. Tra gli eventi in programma, spiccano gli show cooking del 29 agosto, con chef rinomati come Demj Sartor, Matteo Mengoni, Emanuele Galli, Enrico Maria Lodi e Dennis Ciantia. Il 30 agosto, un’iniziativa imprenditoriale dal titolo “Tarquinia va in rete” sarà seguita dalla preparazione di piatti tradizionali locali abbinati ai vini del territorio. La rassegna si concluderà il 31 agosto con una conferenza sul rapporto tra gli Etruschi e il vino.
 
Il salotto letterario del DiVino Etrusco, previsto per il 30 agosto all’Alberata Dante Alighieri, esplorerà il legame tra poesia, narrativa e provincia, con un focus sugli autori locali e illustri come Vincenzo Cardarelli. Inoltre, il Museo Archeologico Nazionale di Tarquinia sarà aperto al pubblico durante l’evento, con un biglietto d’ingresso simbolico di 2 euro.
 
Per la prima volta, i biglietti per il DiVino Etrusco possono essere acquistati in prevendita online. Il ritiro del braccialetto, insieme alla sacchetta e al calice, avverrà presso l’InfoPoint della Barriera San Giusto. L’evento, organizzato dal Comune di Tarquinia con il supporto di varie istituzioni, è diretto dall’enogastronomo Carlo Zucchetti e gode del patrocinio di enti locali e regionali. Grazie alla sua combinazione di eccellenze enogastronomiche, cultura e intrattenimento, il DiVino Etrusco si conferma un appuntamento imperdibile nel calendario degli eventi della Tuscia.
Privo di virus.www.avast.com



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