Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 3 minuti
di Gennaro Giardino
Enpa (VT) – Questi sono i mostruosi risultati del voto delle commissioni Ambiente e Industria del Senato del 23 luglio scorso, nella discussione del decreto legge 91/2014. Un voto avvelenato, che è segno di disprezzo verso la cultura degli italiani, che provoca un forte danno ambientale, che continua a violare le regole dell'Europa. Una beffa. Proprio la Commissione Europea, nel febbraio scorso, aveva posto in mora il nostro Paese, per l'ennesima violazione della direttiva "Uccelli"; com'è noto, la procedura d'infrazione, se non ha efficaci risposte, causa il deferimento alla Corte di Giustizia, la condanna, l'applicazione di pesanti sanzioni pecuniarie.
Il Decreto legge 91/2014 era stato frettolosamente predisposto proprio per rispondere a questa minaccia. Il risultato dei lavori del Senato ha addirittura rovesciato la situazione, disconoscendo il testo del Governo, che introduceva alcuni miglioramenti anche in tema di richiami vivi, e peggiorando la legge nazionale oggi in vigore 157/92, di tutela della fauna e regolamentazione della caccia. Un esito al di là di ogni immaginazione, dovuto all'arroganza della lobby venatoria ben protetta in Parlamento.
La votazione in notturna nelle commissioni Ambiente e Industria ha visto i fucili prevalere per 22 voti su 18, La responsabilità ricade in primo luogo sul partito democratico, che ha voluto l'introduzione degli emendamenti contro gli animali con una ferrea disciplina del gruppo senza concedere libertà di voto – come hanno fatto gli altri gruppi – bocciando gli emendamenti abolizionisti. Siamo grati alle senatrici Monica Cirinnà, Laura Puppato (PD) e Loredana de Petris (SEL) che si sono tanto spese in questa battaglia.
Eppure, sui richiami vivi è stata messa in atto una mobilitazione senza precedenti per cancellarli dalla normativa nazionale. La LIPU, con la sua petizione nazionale, aveva lanciato nei mesi scorsi un forte appello alle coscienze degli italiani; l'ENPA ha avuto un ruolo fondamentale in questa battaglia, condotta su tanti fronti diversi, curando anche il coinvolgimento di altre associazioni animaliste.
IL NOSTRO LAVORO
Accanto all'attenta sorveglianza dell'iter parlamentare del decreto, all'esame degli emendamenti peggiorativi ed anche migliorativi presentati dai senatori, accanto alla tessitura di contatti più intensi possibili con il Palazzo, abbiamo rivolto particolare attenzione all'informazione, e preziosa si è rivelata la nostra arma segreta, vale a dire i nostri 500.000 contatti Facebook che Enpa, con un autentico record nel settore delle associazioni, ha raggiunto attivando una rete di grande coinvolgimento attivo di cittadini, che si è concretizzato attraverso ripetuti mail bombing rivolti ai senatori tutti: perché tutti sapessero, votassero secondo scienza e coscienza.
E' stata accanto a noi anche la piattaforma di AVAAZ.org, che ha rilanciato la nostra petizione. Con i loro rappresentanti, ENPA, grazie alla disponibilità' del nostro Giorgio Riva, ha consegnato simbolicamente a Milano al Ministro dell'Ambiente le firme raccolte.
E ora?
Il decreto legge 91/2014, che contiene gli orrori di cui sopra, sarà disgraziatamente convertito in legge in tempi molto brevi. Proprio oggi è stata posta su di esso la fiducia da parte del Governo. Il passaggio alla Camera sarà rapidissimo, con il testo "blindato".
Denunceremo alla Commissione Europea la risposta bluff dell'Italia, a cominciare dai lunghissimi tempi previsti con un rinvio a un DPCM, a un Decreto del Presidente del Coniglio dei Ministri, tra un anno, ben oltre il termine ultimativo concesso al nostro Paese per dare una risposta autentica all'Europa.
E' stato il nostro un lavoro molto faticoso, ingrato, spesso forzatamente discreto nei contatti politici: ma non ci sentiamo sconfitti, perché aver sfiorato addirittura l'abolizione dei richiami vivi appoggiando gli emendamenti giusti dall'esterno, in ogni modo, con la nostra mobilitazione, aver perso per 18 voti contro 22, in un contesto tanto ostile come quello del Senato, aver avuto un enorme riscontro positivo dell'opinione pubblica è un risultato che ci rende orgogliosi e ci dà la forza di vincere presto una battaglia di civiltà come la cancellazione della barbarie dei richiami vivi, della ferocia della caccia sulla neve e della strage delle nutrie.
La battaglia continua. Pubblicheremo al più presto e renderemo visibili i responsabili di queste scelte così violente, perché è ora che la politica si assuma tutte le proprie responsabilità.
Vi chiediamo di seguire tutte le nostre iniziative, pubblicate in tempo reale sulla pagina Facebook ENPA, in modo che tutti voi possiate condividere e partecipare attivamente. Vi ringraziamo per l'attenzione.
Correlati