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Viterbo

VITERBO, EMERGENZA ARSENICO: MEROI ED EQUITANI IN REGIONE PER DISCUTERE DEL FUTURO DELLA TALETE

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Tempo di lettura 4 minuti Meroi – Equitani: “dal primo gennaio si rischia l’emergenza, siamo preoccupati per gli effetti dei ritardati interventi”

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Redazione

Si fa sempre più insistente il pressing della Provincia di Viterbo sulla Regione Lazio per la risoluzione delle difficoltà economico-finanziarie legate alla gestione della Talete e alla risoluzione del problema arsenico. Il presidente della Provincia Marcello Meroi e l’assessore all’Ambiente Paolo Equitani hanno incontrato ieri 9 ottobre a Roma il presidente della Regione Lazio Renata Polverini per discutere dello stato in cui versa il servizio idrico nella Tuscia. Il Cda di Talete recentemente, con una lettera inviata allo stesso Meroi, ha evidenziato una serie di necessità impellenti atte a garantire la sopravvivenza del soggetto gestore. Fra queste: l’esigenza di ottenere un mutuo garantito dalla Regione dell’importo di dieci milioni di euro rimborsabili nell’arco di venti anni; una ricapitalizzazione per il futuro quinquennio pari a 2milioni e 500mila euro; la deliberazione di un ulteriore aumento tariffario. Il Cda aveva fatto presente come “il mancato verificarsi anche di una sola delle tre condizioni, di fatto renderebbe impossibile il procedere dell’attività aziendale”. Il presidente Meroi aveva immediatamente inviato una richiesta d’incontro al presidente Polverini per chiarire definitivamente i contorni di una vicenda che rischia di avere serie ripercussioni sul territorio, soprattutto a partire dalla data del primo gennaio 2013. Dal primo giorno del nuovo anno, infatti, entrerà definitivamente in vigore la direttiva europea che fissa a 10 microgrammi litro il limite massimo di arsenico consentito nelle acque destinate al consumo umano.  Nell’incontro Meroi ed Equitani hanno pressato la presidente Polverini e i competenti uffici regionali affinché siano date le necessarie risposte in ordine ad una situazione che dal piano finanziario si è ormai spostata su quello sanitario ed ambientale. “Abbiamo fatto presente – hanno spiegato Meroi ed Equitani – come i tempi d’intervento non siano più dilazionabili alla luce di un’emergenza che, di fatto, è ormai alle porte. Un eventuale scioglimento della Talete per mancanza di risorse indispensabili a garantire la prosecuzione delle attività aziendali, verrebbe di fatto a vanificare tutti gli impegni che la Regione Lazio ha già assunto per dare una risposta definitiva alla tutela della salute dei cittadini, con lo stanziamento dei finanziamenti destinati alla realizzazione dei dearsenificatori. Abbiamo ricordato che la responsabilità in materia di salute pubblica sul territorio compete ai sindaci che sono la massima autorità sanitaria locale. I sindaci si troveranno costretti ad emettere le ordinanze di non potabilità delle acque e al tempo stesso dovranno far fronte ai disagi che ricadranno sui cittadini. Una situazione insostenibile”. I responsabili regionali hanno preso atto della situazione rappresentata dalla Provincia di Viterbo ed hanno comunicato che le richieste avanzate saranno esaminate nel corso di un imminente incontro di carattere tecnico.  “Abbiamo ribadito l’esigenza di essere informati immediatamente in merito all’entità delle risorse disponibili per la Talete e all’attuazione del piano infrastrutturale necessario a fronteggiare l’emergenza arsenico. Anche perché – concludono presidente ed assessore  – è nostra intenzione coinvolgere i sindaci e concordare con loro tutte le iniziative necessarie per non farci trovare impreparati con l’inizio del nuovo anno. Già giovedì contiamo di avere notizie precise sullo stato dell’arte da comunicare ai primi cittadini nel corso dell’incontro convocato per discutere del riordino delle province”. 

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Cronaca

Ferrovia Roma Nord, da gennaio 2025 chiude la tratta Montebello – Viterbo: pendolari infuriati

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Giovedì scorso è stata annunciata da Astral e Cotral, gestori della linea, al Comitato dei Pendolari della Roma Nord la chiusura completa per due anni, a partire dal gennaio 2025, del tratto ferroviario Montebello – Viterbo della Ferrovia Roma Nord.

Una scelta, stante già le numerose critiche, che ora rischia di bloccare quasi completamente il trasporto di numerosi pendolari che vivono da anni lungo la tratta ferroviaria.

Le osservazioni più attente in relazioni a questa situazione provengono da una nota, diffusa ieri, da una uno dei più seguiti comitati di pendolari, l’associazione TrasportiAmo.
“Sostituire 89 km di linea ferroviaria, scrive l’associazione, con un servizio bus è una soluzione non solo inadeguata, ma anche logisticamente insostenibile. Le infrastrutture stradali esistenti non possono gestire un così elevato aumento del traffico, come possiamo già osservare oggi, e la stazione di Montebello dispone di un parcheggio già ora insufficiente”
Ed in più fa notare come “per ogni treno serviranno almeno tre vetture, il che significa distoglierle dalle altre linee o, come al solito, ricorrere ai privati, con un ulteriore aggravio sui costi”.

Un analisi lucida compiuta da chi, da anni, utilizza tale importante arteria ferroviaria che collega i due capoluoghi di regione e vive, da troppo tempo, una situazione insostenibile fatta di ritardi, corse tagliate e carrozze troppe volte colme ai limiti della vivibilità.

La scelta di Astral e Cotral rientra, come si legge nei loro comunicati, in un piano di riqualificazione della rete ferroviaria Laziale ma, apparentemente, rischia di cozzare con alcune dichiarazioni rese in un’intervista del maggio 2023 sul vignaclarablog.it da parte del presidente Cotral, Amalia Colaceci, che dichiarava “E’ stato loro detto che devono attendere settembre del 2024 per vedere viaggiare sei treni nuovi sulla Roma Nord”.

La paura di TrasportiAmo è tutta racchiusa nella parte finale del comunicato: “non si capisce perché, conclude la nota, non venga presa sul serio la possibilità di svolgere queste lavorazioni in soggezione di esercizio, come nel caso del raddoppio del binario che RFI sta realizzando sulla FL2 nella tratta Lunghezza-Guidonia Montecelio. Non vorremmo che questa sia solo una scusa per chiudere tutto definitivamente, come avvenne per il servizio extraurbano della Roma-Fiuggi agli inizi degli anni Ottanta”.

Abbiamo già inviato ad Astral e Cotral una mail per chiedere se, ad oggi, esista un piano alternativo di trasporto e come questo venga strutturato al fine di ridurre al minimo le possibili e palesi ripercussioni che, con questa scelta, rischiano di gravare ulteriormente sui tanti pendolari della Ferrovia Roma Nord.

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Costume e Società

Bolsena, a palazzo del Drago il pesce incontra le bollicine della Franciacorta

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Sabato 29 giugno, per il ciclo di appuntamenti dal titolo “Art, history, food and beverage”
 
Tra i giardini, le stanze e le terrazze di palazzo del Drago una serata che unisce enogastronomia, cultura e letteratura. È la proposta di Voltumna srls per sabato 29 giugno, alle 20, per il ciclo di appuntamenti “Art, History, Food&Beverage” in una delle cornici più suggestive di Bolsena, l’antica fortezza e dimora signorile cinquecentesca nel cuore del borgo vecchio. I partecipati saranno accompagnati su via delle Piagge fino al portone cinquecentesco, per poi intrattenersi tra i suggestivi e scenografici spazi di Palazzo del Drago. Il buffet in piedi, con finger food, curato dagli chef del ristorante Il Pinziale, sarà a base di pesce tra cui spicca un’eccellenza del pescato del lago di Bolsena: il coregone. In abbinamento saranno proposte due bollicine dell’azienda agricola Monzio Compagnoni della Franciacorta: Cuvée “alla moda” pas dosè e Cuvée “alla moda” brut rosè.  La serata, organizzata in collaborazione con l’enotabaccheria Dal Biondo 1977, sarà arricchita dalla presentazione del libro “Sciampagna. Lo spumante classico italiano”. Il volume, ha tra gli autori, i due sommelier viterbesi Cristina Baglioni ed Enrico Zamboni, che saranno presenti alla serata. La prenotazione è obbligatoria per il numero limitato di posti. Si può scrivere alla email voltumna175@gmail.com o chiamare i numeri 328 8965009 – 320 2467716, per avere informazioni più dettagliate.
 
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Cronaca

Soriano nel Cimino, restauro Palazzo Chigi Albani: sabato 1 giugno la presentazione ufficiale

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Sarà presentato ufficialmente l’importante progetto di restauro di Palazzo Chigi Albani a Soriano nel Cimino. Un’opera da 5 milioni di euro che permetterà di recuperare, valorizzare e promuovere la storica struttura.

La conferenza di presentazione, che si svolgerà sabato 1 giugno alle 18.30 nell’incantevole cornice di Palazzo Chigi Albani, sarà moderata dal vicesindaco, e assessore alla Cultura e Turismo, Rachele Chiani.

Dopo i saluti istituzionali del sindaco Roberto Camilli seguiranno gli interventi dell’architetto Margherita Eichberg, Soprintendente per Viterbo e Etruria meridionale, dell’onorevole Mauro Rotelli, Presidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati, degli architetti Yuri Strozzieri e Giuseppe Borzillo, funzionari della Soprintendenza dei Beni Culturali e dell’architetto Alessandro Aimola, responsabile dell’ufficio tecnico di Soriano nel Cimino.

“Sarà una giornata ricca di emozioni, – commenta l’amministrazione comunale – poiché si tratta di un progetto dal grande valore storico, culturale e, per i sorianesi, anche affettivo. Un ringraziamento speciale a tutti coloro che stanno lavorando per la realizzazione di questa opera significativa”.

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