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Viterbo

VITERBO, EMERGENZA ARSENICO: EQUITANI ILLUSTRA IL PERCORSO INDIVIDUATO DALL'ATO

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Tempo di lettura 2 minuti La direttiva europea sancisce l’obbligo di riconoscere come potabili solo le acque che contengono concentrazioni di arsenico inferiori ai 10 microgrammi litro a partire dal 1 gennaio 2013,

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A.P.

“La Provincia di Viterbo sta operando per risolvere il grave problema dell’arsenico ed evitare che l’inizio del prossimo anno coincida con l’acuirsi dell’emergenza già in corso”. Il vicepresidente della Provincia e assessore all’Ambiente Paolo Equitani, in merito alle dichiarazioni del Capogruppo del Partito Democratico in Consiglio provinciale Federico Grattarola, che legittimamente è tornato a sollecitare risposte concrete da parte della Regione, spiega il percorso intrapreso da Palazzo Gentili per fare fronte alla situazione legata alla direttiva europea che sancisce, a partire dal primo gennaio 2013, l’obbligo di riconoscere come potabili solo le acque che contengono concentrazioni di arsenico inferiori ai 10 microgrammi litro. “Abbiamo già provveduto, insieme al presidente Marcello Meroi, a richiedere un incontro con il commissario straordinario per l’emergenza arsenico Renata Polverini – spiega Equitani – e ci presenteremo in Regione con una proposta d’intervento già individuata in sede Ato. Sappiamo perfettamente che il presidente Polverini, pur fra mille difficoltà, sta facendo sforzi enormi per dare risposte alle esigenze del territorio, ma siamo altresì consapevoli che si tratta di una problematica che non può essere derogata ad altri soggetti territoriali. Per quanto ci riguarda, già da mesi stiamo garantendo il supporto massimo per definire tempi e modalità d’intervento, attraverso la definizione di un percorso improntato alla piena fattibilità. Ai Comuni che non hanno trasferito il servizio idrico al gestore unico integrato – prosegue – abbiamo trasmesso le disposizioni adottate dalla Consulta d’Ambito dell’Ato con l’impegno a provvedere entro il 31 dicembre 2012 alla messa a norma degli impianti con il ricorso agli strumenti che riterranno più opportuni. Per quanto riguarda invece i Comuni che stanno in Talete, la società è stata già sollecitata ad attivare tutte le procedure necessarie, comune per comune, per l’individuazione di provvedimenti efficaci che vadano ben oltre l’installazione dei dearsenificatori”. Naturalmente in tutto ciò sarà inevitabile il supporto della Regione: “Alla Polverini – aggiunge Equitani – abbiamo chiesto di contribuire alla realizzazione di questo percorso in tre modi. Innanzitutto è necessario che il commissario eserciti i poteri straordinari che le sono stati concessi per garantire procedure rapide nell’assegnazione degli appalti. In secondo luogo è opportuno sbloccare, attraverso il ricorso al patto di stabilità regionalizzato, i vincoli imposti ai Comuni, che pur avendo risorse a disposizione da investire non possono utilizzarle. In ultimo è indispensabile trasferire sul territorio, quando saranno erogati dal Governo centrale, i fondi stanziati dal Ministero dell’Ambiente per consentire ai Comuni di rientrare dei costi che si troveranno a sostenere per fronteggiare l’emergenza. Queste le richieste che con forza presenteremo al commissario straordinario con la consapevolezza che questa situazione debba essere risolta principalmente con rapidità d’intervento e garanzie economiche certe. Sta di fatto – conclude Equitani – che continueremo a fare tutto ciò che è in nostro potere per impedire che dal primo gennaio 2013 possono esserci nella Tuscia, cittadini senza acqua potabile”.
 

Cronaca

Ferrovia Roma Nord, da gennaio 2025 chiude la tratta Montebello – Viterbo: pendolari infuriati

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Giovedì scorso è stata annunciata da Astral e Cotral, gestori della linea, al Comitato dei Pendolari della Roma Nord la chiusura completa per due anni, a partire dal gennaio 2025, del tratto ferroviario Montebello – Viterbo della Ferrovia Roma Nord.

Una scelta, stante già le numerose critiche, che ora rischia di bloccare quasi completamente il trasporto di numerosi pendolari che vivono da anni lungo la tratta ferroviaria.

Le osservazioni più attente in relazioni a questa situazione provengono da una nota, diffusa ieri, da una uno dei più seguiti comitati di pendolari, l’associazione TrasportiAmo.
“Sostituire 89 km di linea ferroviaria, scrive l’associazione, con un servizio bus è una soluzione non solo inadeguata, ma anche logisticamente insostenibile. Le infrastrutture stradali esistenti non possono gestire un così elevato aumento del traffico, come possiamo già osservare oggi, e la stazione di Montebello dispone di un parcheggio già ora insufficiente”
Ed in più fa notare come “per ogni treno serviranno almeno tre vetture, il che significa distoglierle dalle altre linee o, come al solito, ricorrere ai privati, con un ulteriore aggravio sui costi”.

Un analisi lucida compiuta da chi, da anni, utilizza tale importante arteria ferroviaria che collega i due capoluoghi di regione e vive, da troppo tempo, una situazione insostenibile fatta di ritardi, corse tagliate e carrozze troppe volte colme ai limiti della vivibilità.

La scelta di Astral e Cotral rientra, come si legge nei loro comunicati, in un piano di riqualificazione della rete ferroviaria Laziale ma, apparentemente, rischia di cozzare con alcune dichiarazioni rese in un’intervista del maggio 2023 sul vignaclarablog.it da parte del presidente Cotral, Amalia Colaceci, che dichiarava “E’ stato loro detto che devono attendere settembre del 2024 per vedere viaggiare sei treni nuovi sulla Roma Nord”.

La paura di TrasportiAmo è tutta racchiusa nella parte finale del comunicato: “non si capisce perché, conclude la nota, non venga presa sul serio la possibilità di svolgere queste lavorazioni in soggezione di esercizio, come nel caso del raddoppio del binario che RFI sta realizzando sulla FL2 nella tratta Lunghezza-Guidonia Montecelio. Non vorremmo che questa sia solo una scusa per chiudere tutto definitivamente, come avvenne per il servizio extraurbano della Roma-Fiuggi agli inizi degli anni Ottanta”.

Abbiamo già inviato ad Astral e Cotral una mail per chiedere se, ad oggi, esista un piano alternativo di trasporto e come questo venga strutturato al fine di ridurre al minimo le possibili e palesi ripercussioni che, con questa scelta, rischiano di gravare ulteriormente sui tanti pendolari della Ferrovia Roma Nord.

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Costume e Società

Bolsena, a palazzo del Drago il pesce incontra le bollicine della Franciacorta

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Sabato 29 giugno, per il ciclo di appuntamenti dal titolo “Art, history, food and beverage”
 
Tra i giardini, le stanze e le terrazze di palazzo del Drago una serata che unisce enogastronomia, cultura e letteratura. È la proposta di Voltumna srls per sabato 29 giugno, alle 20, per il ciclo di appuntamenti “Art, History, Food&Beverage” in una delle cornici più suggestive di Bolsena, l’antica fortezza e dimora signorile cinquecentesca nel cuore del borgo vecchio. I partecipati saranno accompagnati su via delle Piagge fino al portone cinquecentesco, per poi intrattenersi tra i suggestivi e scenografici spazi di Palazzo del Drago. Il buffet in piedi, con finger food, curato dagli chef del ristorante Il Pinziale, sarà a base di pesce tra cui spicca un’eccellenza del pescato del lago di Bolsena: il coregone. In abbinamento saranno proposte due bollicine dell’azienda agricola Monzio Compagnoni della Franciacorta: Cuvée “alla moda” pas dosè e Cuvée “alla moda” brut rosè.  La serata, organizzata in collaborazione con l’enotabaccheria Dal Biondo 1977, sarà arricchita dalla presentazione del libro “Sciampagna. Lo spumante classico italiano”. Il volume, ha tra gli autori, i due sommelier viterbesi Cristina Baglioni ed Enrico Zamboni, che saranno presenti alla serata. La prenotazione è obbligatoria per il numero limitato di posti. Si può scrivere alla email voltumna175@gmail.com o chiamare i numeri 328 8965009 – 320 2467716, per avere informazioni più dettagliate.
 
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Cronaca

Soriano nel Cimino, restauro Palazzo Chigi Albani: sabato 1 giugno la presentazione ufficiale

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Sarà presentato ufficialmente l’importante progetto di restauro di Palazzo Chigi Albani a Soriano nel Cimino. Un’opera da 5 milioni di euro che permetterà di recuperare, valorizzare e promuovere la storica struttura.

La conferenza di presentazione, che si svolgerà sabato 1 giugno alle 18.30 nell’incantevole cornice di Palazzo Chigi Albani, sarà moderata dal vicesindaco, e assessore alla Cultura e Turismo, Rachele Chiani.

Dopo i saluti istituzionali del sindaco Roberto Camilli seguiranno gli interventi dell’architetto Margherita Eichberg, Soprintendente per Viterbo e Etruria meridionale, dell’onorevole Mauro Rotelli, Presidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati, degli architetti Yuri Strozzieri e Giuseppe Borzillo, funzionari della Soprintendenza dei Beni Culturali e dell’architetto Alessandro Aimola, responsabile dell’ufficio tecnico di Soriano nel Cimino.

“Sarà una giornata ricca di emozioni, – commenta l’amministrazione comunale – poiché si tratta di un progetto dal grande valore storico, culturale e, per i sorianesi, anche affettivo. Un ringraziamento speciale a tutti coloro che stanno lavorando per la realizzazione di questa opera significativa”.

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