Viterbo
VITERBO: DALLA TUSCIA PARTE L'INIZIATIVA REGIONALE SPORTELLO DONNA
Tempo di lettura 3 minutiValente: "Credo molto in questo Programma nazionale che intende favorire l'imprenditoria femminile"
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10 anni faon
Presentato il progetto a sostegno dell’occupazione femminile che vede coinvolti Assessorato al Lavoro della Regione Lazio, Camera di Commercio di Viterbo e Comitato per la Promozione dell’Imprenditoria femminile.
Viterbo – Parte dalla provincia di Viterbo il progetto regionale Sportello Donna, punto di forza del “Programma Intesa 2012”, dedicato alla conciliazione vita e lavoro con l’obiettivo di sperimentare servizi a sostegno dell’occupazione femminile.
A presentarlo nella Città dei Papi sono stati questa mattina in una conferenza stampa il presidente della Camera di Commercio Domenico Merlani, l’assessore al Lavoro della Regione Lazio Lucia Valente e la presidente del Comitato per la Promozione dell’Imprenditoria femminile (CIF) Serenella Papalini.
Per questa misura sono stati stanziati a livello regionale 700mila euro, di cui: 550mila euro destinati alle nuove micro imprese femminili, da costituire; 110mila euro per quelle costituite da meno di due anni; 40 mila euro per il rimborso delle spese di tutoraggio che sarà svolto proprio attraverso i CIF nell’ambito di uno Sportello all’interno della Camera di Commercio che offrirà anche un servizio di promozione e informazione dell’iniziativa.
Lo Sportello Donna è inserito in un’iniziativa che complessivamente può contare su 1 milione e 290mila euro stanziati dal Dipartimento Nazionale Pari Opportunità, i cui avvisi usciranno nel mese di febbraio. È prevista, infatti, anche un’azione di orientamento alle pari opportunità per l’abbattimento degli stereotipi di genere nella scelta del lavoro, con l’obiettivo di raggiugere 100 scuole nelle 5 province (300mila euro per i seminari nelle scuole) e il sostegno alla flessibilità organizzativa e al telelavoro per la conciliazione tra vita e lavoro delle lavoratrici rivolta a lavoratrici e lavoratori dipendenti e/o alle imprese, e alle lavoratrici autonome (290 mila euro per le piccole e medie imprese)
"Credo molto in questo Programma nazionale che intende favorire l'imprenditoria femminile – ha dichiarato l'assessore Valente – che mette in campo finanziamenti per sostenere coloro che per la prima volta si mettono in gioco e non sono già esperte imprenditrici. Diventare imprenditrici – ha continuato l'Assessore – vuol dire prendersi dei rischi e noi come Istituzione vogliamo stare accanto a chi decide di intraprendere questa sfida. Dobbiamo farlo tutti insieme perché le politiche elaborate a livello regionale camminano grazie ai territori. E solo seguendo passo dopo passo chi vuole fondare una nuova impresa, ci aiuterà a capire dove è meglio investire ed evitare la mortalità delle nuove imprese".
Sulla stessa lunghezza d’onda si è espresso il presidente Merlani: “Siamo consapevoli delle difficoltà che spesso le donne subiscono nell’avviare o nel gestire un’impresa o nel conciliare il lavoro con l’attività familiare. Ed è per questo che siamo orgogliosi di aderire a questo progetto della Regione che offre una risposta concreta e qualificata grazie al coinvolgimento diretto dell’Ente camerale e del CIF. Così si rafforza il legame funzionale tra istituzioni e si offre un servizio efficace ai destinatari finali, in questo caso le donne. Nel nostro territorio – ha concluso Merlani – le imprese femminili rappresentano una quota rilevante, considerando che stiamo parlando di oltre diecimila realtà, più di un quarto del totale, un dato di gran lunga superiore alla media regionale e nazionale”.
La presidente Serenella Papalini ha espresso grande soddisfazione per la collaborazione avviata da tempo con l’assessore Valente: “Questo progetto è nato dalla consapevolezza che c’è ancora molto da fare a ogni livello: culturale, sociale, professionale. Le attività svolte nei mesi scorsi dal Comitato, tra cui i tre Open Day, ci hanno permesso di cogliere le diverse esigenze delle donne del nostro territorio che vanno dalle giovani, piene di energia ma che rimangono smarrite di fronte ai tanti ostacoli da superare, alle cinquantenni che si devono reinventare un mestiere, un ruolo, una vita e non sanno davvero da che parte cominciare. Io credo che il punto di partenza debba essere la relazione, il contatto umano, e lo Sportello Donna possa costituire un punto certo su cui contare da cui partire o ripartire”.
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