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VITERBO, CURA DEL FERRO: LA PROVINCIA INCONTRA COMITATI, SINDACI E PENDOLARI

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Tempo di lettura 8 minutiStaccini: "Questa riunione sarà importante se cercheremo di creare una sinergia".

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Luca Pagni

Viterbo – Si è tenuto l’atteso incontro alla Provincia di Viterbo, tra l’Assessore ai trasporti Roberto Staccini, il Sindaco di Bassano Romano Angela Bettucci, il presidente vicario dell'osservatorio regionale trasporti O.R.T. Gabriele Bariletti, il Comitato per la riapertura della linea ferroviaria Civitavecchia Capranica Orte con Raimondo Chiricozzi, il Comitato Pendolari FL3 Lago di Bracciano con Luca Pagni e Carlo Leoni imprenditore agricolo di Bassano Romano (Viterbo).

L’Assessore provinciale di Viterbo Roberto Staccini ha aperto la seduta dando a tutti un cordiale benvenuto e rappresentando fin da subito che “Questa riunione sarà importante se cercheremo di creare una sinergia. L'obiettivo e la finalità delle nostre azioni, sia dei comitati di pendolari che dell'O.R.T. e di tutti i presenti, è comune ed unitaria.” Augurandosi di “riuscire a concretizzare un'azione condivisa anche con l'amministrazione di Bassano Romano che a quanto ne so viaggia nella stessa direzione ed è d'accordo su questo punto”.

L’Ing. Alberto Pecorelli, Dirigente provinciale del IX settore Viabilità ha illustrato brevemente la situazione e quello che potrà fare la Provincia di Viterbo per risolvere i problemi di sua competenza, circa il trasporto su rotaia, gestito da figure diverse come Regione Lazio, ATAC, Trenitalia, RFI etc.
Questo a fronte di altri incontri mirati ad un'azione comune per ottenere qualcosa di concreto per tutti, a partire dai cittadini del Comune e della Provincia di Viterbo.

Luca Pagni del “Comitato Pendolari FL3 Lago di Bracciano” ha sondato il terreno per valutare la reale disponibilità ad un confronto serrato e risolutivo tra le parti, proponendo una problematica piccola e più che altro logistica presente a poca distanza dalle sedi di Comune e Provincia a Viterbo.

“Pare che ai lavoratori FS venga pagato il Taxi per andare da P.ta Romana a P.ta Fiorentina, che sono unite da binari ferroviari ma su cui transitano pochi treni, forse, perché ai viterbesi non  piace l’attesa di pochi minuti al passaggio a livello… Non si può continuare ad attestare la maggior parte dei treni a P.ta Romana, quando la stazione P.ta Fiorentina è molto più funzionale, avendo biglietteria, capostazione, polfer, dopolavoro e mensa dei dipendenti FS. Questo senza contare la vicinanza con i capolinea di COTRAL e ROMA NORD che collega Viterbo a Piazza del Popolo,assumendo una rilevanza strategica dal punto di vista turistico, anche per chi viene da ORTE.

Quale valenza raggiungerebbe Viterbo e la TUSCIA se si potessero congiungere a P.ta Fiorentina le diverse linee ferroviarie, unendo di fatto il mar Adriatico al mar Tirreno? Con la riapertura della Civitavecchia-Capranica-Orte, linea dismessa da molti anni, il sogno di unire i due mari con una linea FS diretta, Civitavecchia – Capranica – Orte – Terni – Ancona potrebbe diventare realtà.

Il progetto darebbe beneficio alle linee FL3 e Roma-Civitacastellana-Viterbo per raggiungere, in breve tempo, il Nord Italia (da Orte per Firenze, Bologna, Milano, Venezia e da Civitavecchia per Livorno, Pisa, Genova e Torino) baipassando l'affollatissima Stazione Termini di Roma.

La Provincia di Viterbo dovrebbe farsi carico di sensibilizzare su questo progetto la Regione Lazio, il cui Governatore Nicola Zingaretti, ha auspicato in campagna elettorale un incremento della cura del ferro ed una conseguente forte riduzione del traffico su gomma del trasporto merci, sempre che non vi siano associazioni malavitose interessati a questo traffico. L’Ing. Alberto Pecorelli ha accolto favorevolmente la proposta di riaprire totalmente la stazione di P.ta Fiorentina ed il progetto conseguente.

" Questa è già una proposta. Poco fa mi ha chiamato il prof.  Antonio Musso del D.I.C.E.A. presso l’Università La Sapienza,  incaricato dalla Provincia di Viterbo. Il Piano dei bacini del trasporto è stato già approvato all'unanimità con forte sensibilità da parte delle amministrazioni. – riferisce Pagni – Il Piano approvato, – prosegue – è andato alla Regione. Purtroppo non è un piano sul quale ci siano al momento dei finanziamenti. E' un piano consultivo, finanziato dalla Regione per dare seguito al Piano della Mobilità Regionale sulla base del quale la Regione fa i contratti con Cotral, Atac, aziende di trasporto in genere. Siamo stati a riunione con l'ass Civita. Viterbo è provincia pilota, primi a dare linee di indirizzo anche a Latina, Frosinone e Rieti (in via ufficiosa)."

L'ass Civita ci ha comunicato ufficiosamente che appena dava un'organizzazione a tutto il settore Trasporti ci saremmo rivisti perché avrebbe voluto ricominciare da capo… A noi però, eccetto qualche istanza specifica, andava bene. Alla luce di quello, è venuta fuori questa carenza di collegamenti delle strutture ferroviarie. Non sarà il caso di copiare dall'Urbanistica dove c'è un Piano Generale del Comune, poi ci sono i Piani Attuativi. Perché non scendiamo nel particolare riguardo alle Ferrovie? C'erano dei soldi disponibili, la Regione pure sta cercando di metterci le mani… Con Civita siamo rimasti d'accordo che il piano sarebbe stato valutato e fatto regolamento regionale, piano pilota insomma. Questo piano è stata incaricata dall'Università. Musso chiedeva una collaborazione da parte dei sindacati, CGIL, Cisl e Uil, poi nel momento di riempimento di alcune schede questionari non si sono fatti vivi, però grazie all'ingegno dell'Università il prof Musso è riuscito ad ottenere dei dati su 'dove va', 'a che ora', ecc.. Il Piano, nelle sue linee generali, è chiuso. Si tratta di aspettare 15 giorni per avviare una serie di colloqui in recepimento di eventuali istanze. Tutte le istanze le ho inoltrate al professor Musso perché le esaminasse con il suo gruppo di lavoro. La parte più “ludica” è quella progettuale. In fin dei conti i progetti sono sempre gli stessi.

La priorità è la necessità assoluta di mantenere tutte le ferrovie esistenti.

In merito alla FL3 Roma Cesano Viterbo, non è il caso di aprire una discussione sul problema del raddoppio che sarebbe stato fattibile in occasione del Giubileo del 2000, se qualche Sindaco non avesse temuto di diventare il dormitorio di Roma. E' un problema da sogno che potremmo ripensare tra 20 anni quando l'economia si sarà ripresa.

Il significato del piano delle FS: dare uno strumento in mano agli amministratori che, fin quando l'arbitro non fischierà la fine, farà il suo lavoro. I tecnici in questo senso dovranno portare piani a breve termine, medio e lungo, a basso costo. A breve discutiamo di orari e la possibilità di aprire un dibattito su metropolitana leggera o collegamento veloce. Sulla Orte-capranica-Civitavecchia: noi non molliamo sulla validità di questo 'sogno'.

Tornando al discorso Orte-Viterbo che io una volta ho fatto coi pendolari, chiaramente anche lì c'è un problema di stazioni… però è molto interessante. Se opportunamente organizzato c'è l'attestazione a Viterbo, località Poggino, con una stazione e parcheggi e necessita chiaramente di un'azione incisiva da parte del Comune di Viterbo.

Della linea Roma Nord che unisce Viterbo a Piazza del Popolo a Roma, pare inutile parlarne, visto che l'Atac finanzierà solo le migliorie fino a Civita Castellana.

Rispetto alla Circumcimina, il prof Musso ha detto che è molto interessante. A me piacerebbe farvi vedere le carte. L'amministrazione provinciale prima dell'approvazione del piano sarà chiaramente sottoposto a valutazione comune con i comitati… Per ora c'è solo una bozza. >>

Luca Pagni del Comitato Pendolari FL3 Lago di Bracciano propone questo ragionamento:

“Se i viterbesi attraverso il M.O.S.P. chiedono di avere treni che arrivino a Roma in un tempo massimo di  un'ora e un quarto (tempi da alta velocità) ci si dovrebbe porre il problema di far circolare i treni veloci senza che restino dietro ai treni cadenzati ogni 15 minuti in area metropolitana da Cesano a Roma Ostiense. E’ utopistico pensare ad una linea ferroviaria leggera, perché dovrebbe viaggiare parallela rispetto a quella esistente, ed allora tanto varrebbe raddoppiare i binari fino a Bracciano visto che gli espropri sono stati fatti da tempo e ci sarebbero gli spazi tecnici necessari a realizzare un’opera che nel settembre 2010 prevedeva una spesa di 66.438.299 Euro a cui aggiungere “le somme a disposizione delle amministrazioni comunali per espropri, spese tecniche, imprevisti, iva, etc. etc. che in prima battuta possono essere stimate in ragione del 40 % dell’importo dei lavori”. Cito dati progettuali che potrei fornirVi per gli opportuni approfondimenti.

Si è dunque discusso delle bozze di PIR con cui RFI e Trenitalia prevedono di cancellare i binari di scambio per ottimizzare i costi di gestione e manutenzione della rete ferroviaria, senza tenere in alcun modo conto delle volontà espresse dai singoli Comuni coinvolti.

Era presente alla riunione il Sindaco del Comune di Bassano Romano (VT) Angela Bettucci, che con la Delibera n. 8 del 30/05/2013 ha richiesto con voto unanime (erano assenti Carones e De Luca candidati a Sindaco nel 2011) la riapertura delle fermate commerciali per tutelare i diritti alla salute ed alla mobilità dei propri concittadini e per valorizzare il proprio territorio e la propria economia. Il 01 agosto 2013 ha scritto a Regione Lazio e Trenitalia per chiedere chiarimenti sulla bozza di PIR che prevede una prossima cancellazione del binario di scambio, indispensabile in casi di maltempo  o di mal funzionamento dei treni quale spazio di manovra per evitare di bloccare il traffico sull’intera linea.

L’imprenditore agricolo bassanese Carlo Leoni ha chiesto se fosse vero il proprio dubbio che gli amministratori comunali non abbiano voluto approfittare dei finanziamenti pubblici disponibili nel 2004, nel 2010 e nel 2012 nell’ambito di un “Programma di  interventi straordinari in materia di pendolarismo e mobilità integrata e sostenibile”, utili anche per avere pensiline bus e corriere per portare i bassanesi alla propria stazione o a quella di Sutri, come pubblicato su diversi bollettini della Regione Lazio “BURL”, che hanno previsto anche delle proroghe dei tempi di presentazione delle istanze di finanziamento, in occasione delle elezioni del maggio 2011, quando i candidati a Sindaco erano 4, ovvero De Luca, Carones, Pellegrini e Bettucci, “nessuno dei quale pare abbia mai comunicato alla cittadinanza la possibilità di usufruire di tali finanziamenti pubblici, forse in violazione di quanto sancito dall’Art. 1 comma 1 ed art. 30 " dello Statuto comunale.

L’Ing. Gabriele Bariletti dell’O.R.T. ha evidenziato che il PIR è una cosa che RFI condivide con le amministrazioni solo per 15 giorni, ed ha evidenziato alcune criticità da affrontare celermente:
salvare i punti di incrocio attuali sulla FR3. Implementare gli incroci, in alternativa ad un improponibile raddoppio con la predisposizione dei deviatoi percorribili a 60 km/h in luogo dei 30 km/h attuali, con possibilità di ingresso contemporaneo dei treni incrocianti in stazione – questo sui punti di incrocio attualmente posti negli orari cadenzati -. Questo provvedimento consente il recupero, sulla tratta Cesano – Viterbo di almeno 7 -8 minuti per ogni punto di incrocio; riportare tutti i treni da Roma a Porta fiorentina in coincidenza con i collegamenti ferroviari da e per Orte;  nelle ore di punta eliminare sulla tratta urbana i cadenzati che oggi condizionano la marcia dei treni da o per Viterbo; concentrare, mediante l'adduzione e l'abduzione con navette su gomma, le fermate sulla Viterbo Cesano in alcune stazioni puntuali. A tal proposito, tutta l'area insistente in un raggio di 10 km dalla stazione di Capranica – Sutri deve essere concentrata su questo impianto, anche in vista del circuito "Circuncimina" previsto dal Piano di Bacino della Provincia di Viterbo. Di concerto con il comune di Viterbo individuare una fermata lungo la linea per Orte a ridosso della superstrada in modo da reperire qui le apie aree di parcheggio utili al collegamento diretto veloce con Roma via Orte, da operarsi anche mediante l'implementazione dell'attuale parco rotabili come materiale veloce atto a viaggiare in Direttissima; in vista del ripristino della Civitavecchia – Capranica – Orte, di cui al recente progetto della Regione Lazio-Italferr, riaprire al traffico la tratta Capranica – Orte con il necessario lavoro di manutenzione teso al ripristino della completa agibilità della tratta ai treni con peso assiale almeno di 18 tonnellate.

Considerazioni sul Contratto a catalogo Regione-TI: considerato che oggi la Regione paga per ogni TAF una cifra di 578 €/h a TI per la produzione treni (in parte versata con contributi all'esercizio e in parte con le tariffe), il che significa che se per percorrere i 90 km della Roma-Viterbo occorrono 90' il costo sarà di 867 € (con costo al km di 9,63 €)…. se la percorrenza passasse a 2 ore, con la riduzione dei punti di incrocio e l'introduzione delle sezioni corte sulla tratta romana, il costo passerebbe a 1.156 € (con costo al km di 12,84 €); corrispondentemente, con i provvedimenti proposti la percorrenza potrebbe attestarsi in 1 ora e 10', con costo di 674 € (e un costo al km di 7,50 €). Questo per dire che, in un momento nel quale vengono praticati pesanti tagli ai contributi regionali all'esercizio, piuttosto che un incremento del costo al km dei treni pari finanche al +33%, se attuati i progetti di RFI e del Comune di Roma, incremento di costo che su base annuale corrisponderebbe a circa 2 milioni di € di contribuzione in più, a fronte di una riduzione, secondo la nostra proposta di  circa 1,9 milioni di €. Il che corrisponde ad una differenza di quasi 4 milioni €/anno di esborsi in contributi all’esercizio (900 mila km/anno contribuiti) per la regione Lazio.