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Redazione
Seduta congiunta per le commissioni Agricoltura e Ambiente che hanno approvato all’unanimitá un ordine del giorno proposto dall’assessore all’Agricoltura Franco Simeone, condiviso con l’assessore all’Ambiente Paolo Equitani, concernente il problema dei danni alle colture da parte dei cinghiali, nelle riserve e nelle aree protette.
L’ordine del giorno contiene la richiesta al presidente della Regione Lazio Renata Polverini e agli assessori Angela Birindelli (Agricoltura) e Marco Mattei (Ambiente) di istituire un tavolo tecnico politico con il coinvolgimento dell’Ispra (Istituto per la Protezione e la Ricerca Ambientale), degli enti gestori dei parchi, dei rappresentanti del mondo agricolo e dei cacciatori, per adottare misure straordinarie ed urgenti in grado di limitare i danni all’agricoltura nella provincia di Viterbo.
Le scarse risorse finanziarie messe a disposizione dalla Regione non risultano sufficienti a coprire i danni accertati.
Si chiede anche di includere all’interno di questo tavolo l’Universitá degli Studi della Tuscia, nella persona del professor Andrea Amici che oltre a collaborare con la Provincia per la redazione del piano faunistico venatorio, ha redatto lo studio triennale di gestione della specie cinghiale.
Fondamentale la determinazione del presidente della Commissione Agricoltura Bruno Capitoni che ha sposato totalmente la proposta dell’assessore Simeone, impegnandosi insieme al presidente della Commissione Ambiente Francesco Galli a costruire intorno al documento il consenso unanime dei consiglieri
“E' un risultato estremamente importante – ha commentato Simeone – ottenuto grazie alla preziosa collaborazione del consigliere Capitoni. Purtroppo l’elevata quantitá di danni all’agricoltura che da anni viene registrata sul nostro territorio, impone la ricerca di soluzioni straordinarie. Il 70% di questi danni sono provocati dai cinghiali, il 30% da altre specie come il corvo e lo storno, mentre per ciò che riguarda le riserve naturali, sempre più notevoli sono i danni causati dalle nutrie. Per ridurre il fenomeno la Provincia ha predisposto un nuovo regolamento per la caccia al cinghiale che ha cercato di garantire l’equilibrio fra caccia, agricoltura e ambiente. E’ sempre più necessario però un cambio di strategia passando dalla politica dell’indennizzo a quella della prevenzione”.
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