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Redazione
Viterbo – Due soggetti travisati con maschere e parrucche hanno fatto irruzione all’interno della Banca Popolare di Spoleto di Narni (TR) e simulando di avere una pistola sotto la maglia si sono fatti consegnare oltre 8.000 euro in contanti. Successivamente i malfattori, dopo aver chiuso i dipendenti della banca all’interno del bagno, si sono dati alla fuga a bordo di una fiat UNO.
Le prime ricostruzioni dei Carabinieri hanno consentito di appurare che la fiat UNO, rintracciata poco dopo il colpo, era stata oggetto di furto in Terni e i due soggetti dopo aver cambiato auto si davano alla fuga a bordo di una fiat 500 bianca in direzione Orte.
Circa alla stessa ora, era in corso un altro servizio di monitoraggio da parte dei Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Viterbo e del Nucleo Operativo e Radiomobile di Civita Castellana al casello di Orte a seguito di un’altra rapina perpetrata in Vignanello all’interno di una banca.
Immediatamente i Carabinieri della Compagnia di Amelia predisponevano presidi e controlli sulle principali vie di comunicazione ed indicavano ai colleghi di Viterbo che il veicolo utilizzato per la fuga potesse essere una Fiat 500 bianca.
I Carabinieri presenti a Orte, a seguito della nota di ricerca della fiat 500 bianca diramata dalla Centrale Operativa di Amelia, notavano 2 soggetti a bordo di un’auto, di cui uno abbassato nei sedili posteriori, passare proprio al casello autostradale di Orte a bordo di un’autovettura che corrispondeva alla descrizione.
L’immediata attivazione delle pattuglie in borghese in circuito sul territorio consentiva di agganciare l’autovettura dei malfattori e pedinarla fino alla barriera autostradale di Roma-Nord.
Lì è scattato il blitz: i Carabinieri, una volta che la fiat 500 si è fermata per incolonnarsi per il pagamento del pedaggio autostradale, hanno accerchiato l’autovettura e immobilizzato i due malfattori. Il bottino è stato recuperato interamente e all’interno del mezzo è stato rinvenuto materiale utile al mascheramento, bastoni e numerosi spadini utilizzati per il furto di autovetture.
Un particolare, che comunque non ha ingannato gli operatori, è il modo in cui i due soggetti sono si sono allontanati dal luogo della rapina: sulla fiat 500 avevano attaccato un sacchetto con i bigattini e all’interno del mezzo avevano numeroso materiale in vista da pesca al fine di far pensare, in caso di controllo, che gli stessi erano di ritorno da una giornata di pesca.
Gli arrestati, già noti alle forze di polizia per gli stessi reati, sono stati tradotti presso la Casa Circondariale di Rieti a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
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