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Redazione
Viterbo – Brillante operazione antibracconaggio della Polizia provinciale di Viterbo che durante un’operazione di controllo del territorio, di prevenzione e repressione dell’attività illecita di caccia, svolta all’interno della zona di ripopolamento e cattura “Pisello Lemme”, ha deferito all’Autorità giudiziaria un residente della provincia di Viterbo.
Un provvedimento resosi necessario in quanto il cacciatore ha violato la normativa sulle armi e sull’attività venatoria all’interno di un’area di protezione della fauna selvatica, in cui vige il divieto assoluto di caccia. Gli uomini guidati dal tenente Enrico Paziani, dopo aver effettuato un attento controllo dell’area protetta per prevenire atti di bracconaggio, hanno colto il cacciatore in flagranza di reato.
Durante l’operazione sono stati sequestrati due fucili, di cui uno non consentito per l’attività venatoria, e numerose munizioni di diverso calibro oltre a un pugnale. Inoltre, l’attività della Polizia provinciale, nelle settimane scorse, ha portato al sequestro, durante il controllo di squadre di caccia al cinghiale, di fucili calibro 12 contenenti munizioni oltre il consentito.
“Si tratta dell’ennesimo intervento importante portato a termine dalla Polizia provinciale – ha detto soddisfatto il consigliere con delega alla Polizia provinciale, Salvatore Serra – volto ad assicurare la legalità sul territorio. Troppo spesso alcuni cacciatori credono di poter operare impunemente e infrangere così le regole. Ringrazio per questo tutti gli agenti della Polizia provinciale che quotidianamente svolgono un grande lavoro di prevenzione e vigilanza sul territorio, contribuendo così a garantire la piena legalità”
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