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Viterbo

VITERBO, 10 ANNI DI ARSENICO NELL'ACQUA: DALLA CONFERENZA DI NEPI L’APPELLO PER IL DIRITTO ALLA SALUTE E PER IL “RISARCIMENTO SANITARIO”

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L’esposizione ultradecennale e fuorilegge a questa sostanza, insieme alla mancanza di una corretta e diffusa informazione, e  insieme alla mancata  distribuzione di acqua idonea  alle persone e alle industrie alimentari, non è rimasta senza conseguenze per la salute delle popolazioni

 

Viterbo – Con la partecipazione attenta e appassionata di numerosi cittadini di Nepi e di vari comuni limitrofi si è svolta domenica 22 marzo 2015 nella Sala Nobile del Comune di Nepi la conferenza sul tema
“Arsenico: cosa è bene sapere, ricordare e fare”.

La dottoressa Antonella Litta, referente dell’Associazione italiana medici per l'ambiente – Isde (International Society of Doctors for the Environment), ha introdotto la sua relazione medico-scientifica con la  considerazione che proprio dal mancato rispetto dell’articolo 32 della Carta costituzionale in materia di tutela della salute, così come dal mancato rispetto del Decreto Legislativo 31/2001 – che fissa i parametri di salubrità e potabilità delle acque ad uso umano – attraverso il ricorso all’istituto della deroga, ha avuto origine l’esposizione cronica all’arsenico, sostanza tossica e cancerogena, di oltre un milione di cittadini italiani.
Per oltre un decennio, ha proseguito la dottoressa Litta, le popolazioni  interessate da questa problematica ambientale e sanitaria, ed in particolare quelle del Lazio, sono state molto spesso se non quasi del tutto lasciate all’oscuro circa i gravissimi rischi correlati all’assunzione di acqua ed alimenti contaminati da arsenico ed esposte a valori di arsenico fuorilegge, che hanno raggiunto anche i 50 microgrammi/litro, ovvero cinque volte il limite di legge previsto per questa sostanza tossica e cancerogena per la quale non esiste alcuna soglia di assoluta ed accettabile certezza per esposizioni croniche: l’Organizzazione mondiale della Sanità raccomanda infatti di porre in atto interventi ed azioni per portare questo valore il più possibile vicino allo zero.

Eppure i periodi di deroga, come disposto dal succitato Decreto legislativo, avrebbero dovuto avere la durata più breve possibile e comunque non superiore ai tre anni durante i quali si sarebbero dovuti realizzare impianti capaci di ridurre ed eliminare l’arsenico dalle acque e così  risolvere definitivamente ed efficacemente questo problema. Nei periodi di deroga, sempre secondo quanto previsto anche dalle disposizione europee, alle donne in gravidanza e ai bambini (per i noti effetti dell’arsenico anche sullo sviluppo cerebrale – incremento di disturbi neurocomportamentali e neoplasie -) si sarebbe dovuta assicurare acqua con il minor quantitativo possibile di arsenico, sempre al di sotto di 10 microgrammi/litro, meglio se a contenuto zero, e acqua con le stesse caratteristiche avrebbero dovuto utilizzare le industrie alimentari.

L’arsenico è infatti classificato dall’Agenzia internazionale di ricerca sul cancro (I.A.R.C.)  come elemento cancerogeno certo di classe 1 e posto in diretta correlazione con  molte patologie oncologiche e in particolare con il tumore del polmone, della vescica, del rene e della cute; una consistente documentazione scientifica lo correla anche ai tumori del fegato e del colon. Sempre l’assunzione cronica di questo elemento è  indicata anche quale responsabile di patologie cardiovascolari; neurologiche; diabete di tipo 2; lesioni cutanee; disturbi respiratori; disturbi della sfera riproduttiva e malattie ematologiche.

L’esposizione ultradecennale e fuorilegge a questa sostanza, insieme alla mancanza di una corretta e diffusa informazione, e  insieme alla mancata  distribuzione di acqua idonea  alle persone e alle industrie alimentari, non è rimasta senza conseguenze per la salute delle popolazioni in termini di aumento di rischio per cause di morte e malattie correlate all’esposizione all’arsenico, come purtroppo certificato da diversi studi epidemiologici che non hanno fatto altro che confermare quanto già evidenziato da decenni di studi e ricerche internazionali; come ha evidenziato la referente dell’Isde citando gli studi condotti anche sulla popolazione residente nella Provincia di Viterbo e in particolare lo studio  “Valutazione Epidemiologica degli effetti sulla salute in relazione alla contaminazione da Arsenico nelle acque potabili nelle popolazioni residenti nei comuni del Lazio”, realizzato dal Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale del Lazio; lo studio dell’Istituto Superiore di Sanità “Arsenico urinario speciato quale biomarcatore dell’esposizione alimentare all’arsenico inorganico in popolazioni residenti in aree ricche di arsenico nel Lazio”; i risultati dello studio Sepias -Sorveglianza epidemiologica in aree interessate da inquinamento ambientale da arsenico di origine naturale o antropica- realizzato dall’Istituto di Fisiologia Clinica del Consiglio nazionale delle ricerche, e il recentissimo studio “ Valutazione Epidemiologica degli effetti sulla salute in relazione alla contaminazione da Arsenico nelle acque potabili: studio di coorte nella popolazione residente nella provincia di Viterbo, 1990-2010” concluso nel 2014 e realizzato sempre  dal Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale del Lazio che ha dimostrato e di nuovo confermato un gradiente di rischio per cause di morte e malattie al crescere del livello di esposizione all’arsenico nelle acque; in particolare quest’ultimo studio ha evidenziato e riconfermato un eccesso di mortalità per il tumore del polmone, le malattie del sistema circolatorio, le malattie respiratorie e il diabete.

La dottoressa  Litta trattando poi la specifica situazione del Comune di Nepi, uno dei comuni con i più alti livelli di arsenico e fluoro dell’area viterbese, ha fatto notare come debba essere ottimizzata la gestione dei dearsenificatori in quanto solo il loro funzionamento efficiente e costante può garantire subito acqua salubre e potabile alla cittadinanza e come sia necessario intervenire per ridurre l’esposizione  ad altri  fattori inquinanti delle persone, e in particolare delle donne in gravidanza e dei bambini, istituendo anche  un registro comunale degli impianti e delle attività ad elevato impatto ambientale e sanitario.
La rappresentante dell’Associazione italiana medici per l’ambiente ha rinnovato un forte appello alle istituzioni affinché sia garantito a tutte le persone l’accesso all’acqua potabile; e un altrettanto forte appello affinchè le istituzioni impediscano che ulteriori agenti inquinanti possano contaminare le falde acquifere.

A conclusione della relazione la dottoressa  Litta ha rinnovato l’appello (espresso  più volte  anche  congiuntamente  alla sezione viterbese della Fimmg –  Federazione italiana medici di medicina generale e all’Ordine dei medici di Viterbo) perché nei confronti delle popolazioni esposte si attui subito una sorta di “risarcimento sanitario” ovvero: informazione corretta e diffusa rivolta a tutti i cittadini residenti nei Comuni della provincia di Viterbo e in particolare nelle scuole, negli ambulatori medici, nelle strutture militari e carcerarie; studi di monitoraggio dello stato di salute delle persone e in particolare dei bambini per patologie correlabili anche all’esposizione all’arsenico (disturbi del neurocomportamento e neoplasie dell’età pediatrica), attraverso progetti  di prevenzione che prevedano l’esecuzione di visite ed esami mirati, totalmente gratuiti  e in strutture pubbliche e che possano almeno in parte “risarcire” a livello sanitario  il danno subito dall’esposizione ad una sostanza tossica e cancerogena come l’arsenico.

Costume e Società

Bolsena, a palazzo del Drago il pesce incontra le bollicine della Franciacorta

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Sabato 29 giugno, per il ciclo di appuntamenti dal titolo “Art, history, food and beverage”
 
Tra i giardini, le stanze e le terrazze di palazzo del Drago una serata che unisce enogastronomia, cultura e letteratura. È la proposta di Voltumna srls per sabato 29 giugno, alle 20, per il ciclo di appuntamenti “Art, History, Food&Beverage” in una delle cornici più suggestive di Bolsena, l’antica fortezza e dimora signorile cinquecentesca nel cuore del borgo vecchio. I partecipati saranno accompagnati su via delle Piagge fino al portone cinquecentesco, per poi intrattenersi tra i suggestivi e scenografici spazi di Palazzo del Drago. Il buffet in piedi, con finger food, curato dagli chef del ristorante Il Pinziale, sarà a base di pesce tra cui spicca un’eccellenza del pescato del lago di Bolsena: il coregone. In abbinamento saranno proposte due bollicine dell’azienda agricola Monzio Compagnoni della Franciacorta: Cuvée “alla moda” pas dosè e Cuvée “alla moda” brut rosè.  La serata, organizzata in collaborazione con l’enotabaccheria Dal Biondo 1977, sarà arricchita dalla presentazione del libro “Sciampagna. Lo spumante classico italiano”. Il volume, ha tra gli autori, i due sommelier viterbesi Cristina Baglioni ed Enrico Zamboni, che saranno presenti alla serata. La prenotazione è obbligatoria per il numero limitato di posti. Si può scrivere alla email voltumna175@gmail.com o chiamare i numeri 328 8965009 – 320 2467716, per avere informazioni più dettagliate.
 
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Cronaca

Soriano nel Cimino, restauro Palazzo Chigi Albani: sabato 1 giugno la presentazione ufficiale

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Sarà presentato ufficialmente l’importante progetto di restauro di Palazzo Chigi Albani a Soriano nel Cimino. Un’opera da 5 milioni di euro che permetterà di recuperare, valorizzare e promuovere la storica struttura.

La conferenza di presentazione, che si svolgerà sabato 1 giugno alle 18.30 nell’incantevole cornice di Palazzo Chigi Albani, sarà moderata dal vicesindaco, e assessore alla Cultura e Turismo, Rachele Chiani.

Dopo i saluti istituzionali del sindaco Roberto Camilli seguiranno gli interventi dell’architetto Margherita Eichberg, Soprintendente per Viterbo e Etruria meridionale, dell’onorevole Mauro Rotelli, Presidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati, degli architetti Yuri Strozzieri e Giuseppe Borzillo, funzionari della Soprintendenza dei Beni Culturali e dell’architetto Alessandro Aimola, responsabile dell’ufficio tecnico di Soriano nel Cimino.

“Sarà una giornata ricca di emozioni, – commenta l’amministrazione comunale – poiché si tratta di un progetto dal grande valore storico, culturale e, per i sorianesi, anche affettivo. Un ringraziamento speciale a tutti coloro che stanno lavorando per la realizzazione di questa opera significativa”.

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Cultura e Spettacoli

Viterbo, a palazzo Scacciaricci si presenta il Movimento “SpazioTempismo”

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Saranno per la prima volta uniti nell’opera artistica il Tempo, lo Spazio e la
rappresentazione multi-prospettica del soggetto con l’evidenza della continuità del
trascorrere del flusso dell’intervallo tra una prospettiva e l’altra. L’idea di
SpazioTempismo nasce nel 2010 da un’intuizione di Enzo Trifolelli che supportato poi
da Giampiero Ascoli, intraprendendo studi e ricerche, hanno ampliato e sviluppato il
tema dello Spazio e del Tempo che nella storia dell’arte ha radici profonde,
concretizzando il nuovo concetto e strutturando l’omonimo Movimento artistico.
Nell’ambito del Festival ViterboImmagine2023 lo SpazioTempismo ha avuto la sua
affermazione con l’esposizione di 34 opere di 24 artisti.
L’inaugurazione – con ingresso libero – si aprirà alle 18,00 presso Il Palazzo
Scacciaricci, una Torre-Loggia che sovrasta il caratteristico portico della Piazza S.
Pellegrino, nel suggestivo quartiere medievale, nel cuore del centro storico di Viterbo.
Enzo Trifolelli verrà introdotto da Silvio Merlani titolare della Galleria Chigi e, dopo
una breve ma interessante descrizione del concetto di SpazioTempismo, aprirà un
confronto con i presenti: artisti, appassionati dell’arte e non solo, sul nuovo concetto
e Movimento Artistico “SpazioTempismo”, per approfondire i temi inerenti.
Nella splendida cornice dell’evento, è previsto anche l’intervento della Critico d’Arte
Barbara Aniello che parlerà delle opere esposte e del Concetto SpazioTempistico.
All’esposizione saranno presenti molte opere realizzate con il Concetto dello
SpazioTempismo da alcuni dei seguenti artisti: Emanuela Artemi, Luciana Barbi,
Sergio Barbi, Simona Benedetti, Carlo Benvenuti, Nello Bordoni, Stefano Cianti, Alessia
Clementi, Pippo Cosenza, Raffaela Cristofari, Daniele Del Sette, Francesca Di Niccola,
Paola Ermini, Sheila Lista, Gino Loperfido, Francesca Mazzone, Matilde Mele, Arialdo
Miotti, Francesco Persi, Cecilia Piersigilli, Enzo Trifolelli, Tullio Princigallo, Rita

Sargenti, Alessandro Scannella, Giampietro Sergio, Paolo Signore, Carla Sozio, Jennifer
Venanzi, Alessio Zenone.
All’inizio dell’incontro saranno distribuite delle piccole brochure che illustrano il
concetto e che, assieme al link web (QR code), conducono alla più ampia descrizione
dell’idea. Sulla brochure web sono presenti anche immagini di opere in pittura,
scultura, Digital Art, installazioni e altorilievi.
La Mostra sarà visitabile, con ingresso libero, dal 20 aprile fino al 5 maggio 2024 dal
martedì al venerdì dalle 16,30 alle 19,30 e sabato, domenica e festivi dalle 10,00 alle
12,30 e dalle 16,00 alle 19,30.
Gli organizzatori dell’Evento e fautori del Movimento Artistico “SpazioTempismo”
invitano tutti i lettori a visitare la Mostra per ammirare le opere in SpazioTempismo
esposte.

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