Il 25 novembre è la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. È una data importante, per ricordare a tutti che il rispetto è alla base di ogni rapporto e che non possiamo continuare a veder crescere il numero delle donne che subiscono violenza. Per questo giorno, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ha invitato i governi, le organizzazioni internazionali e le ONG a promuovere attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica. Tanti gli eventi organizzati sia in campo internazionale che nazionale. In Italia dal 2005 anche istituzioni festeggiano questa giornata attraverso iniziative politiche e culturali per dire no alla violenza di genere in tutte le sue forme.
Anche l’Associazione Nazionale Insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica (ANCRI) scende in campo.
In vista della ricorrenza, la delegata regionale ANCRI Abruzzo, Commendatore Rosaria Nelli, ha organizzato un Convegno sul tema “Educare alla legalità, ai valori e al rispetto – Le diverse responsabilità sociali” che si terrà dalle ore 10 di domani 25 novembre, nella Sala Consiliare della provincia di Chieti.
Nel corso dei lavori moderati dalla giornalista Gioia Salvatore, oltre al Commendatore Rosaria Nelli, al Sindaco Umberto De Primio e al presidente della provincia Mario Pupillo, interverranno il presidente della Sezione ANCRI di Pescara Anna Maria Di Rita e altri rappresentanti delle istituzioni, amministrazioni ed enti locali che hanno a cuore il tema della prevenzione della violenza contro le donne. Sul tema della prevenzione e il contrasto della violenza contro le donne, da oltre 10 anni è impegnato attivamente anche il Prefetto Francesco Tagliente, delegato nazionale dell’ANCRI ai rapporti istituzionali. Tagliente va ripetendo da tempo che per contrastare la violenza contro le donne è necessario curare i carnefici. Che soltanto così sarà possibile salvare le vittime. Che le vittime di violenza vanno protette con interventi sugli stalker. Che è necessario rendere concrete le previsioni di legge sui programmi che hanno come obiettivo l’intervento nei confronti di maltrattanti e stalker, attraverso l’attivazione di percorsi psico-educativi e l’attività di sensibilizzazione. Che per proteggere le vittime, oltre al prezioso lavoro svolto dai centri antiviolenza, servono professionalità specializzate nell’ascolto e nell’intervento sui maltrattanti all’interno di servizi territoriali, consultori familiari, centri di salute mentale, centri per le dipendenze e strutture specializzate del privato sociale. Serve una formazione che coniughi competenza ed esperienza e che si traduca in linguaggio comune, regole e procedure operative condivise. Si rende necessario soprattutto affinare gli strumenti per il controllo dello stalker disturbato mentalmente, che a seguito dell’ammonimento potrebbe maturare atteggiamenti non sempre prevedibili.