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Redazione Lazio

VINITALY, PADIGLIONE LAZIO: IL PEGGIORE DI TUTTI

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Tempo di lettura < 1 minutoSi auspica che il prossimo anno la Regione Lazio e l'Arsial, sentendo tutti gli operatori del settore, facciano in modo che il giudizio sia più che positivo.

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E' accaduto a tutti di capitare in un ristorante ed essersi trovati male e quando ci si è sentiti chiedere se andava tutto bene, Per quieto vivere, spesso, si è risposto "si tutto ok" anche  per non scatenare polemiche  ripromettendosi di non tornarci mai più.

Lo si fa per piaggeria, per voglia di non fare polemica, per timore di discutere. E così può accadere anche che al Vinitaly riguardo il padiglione del Lazio alla domanda se è andato tutto bene se si dovesse rispondere che non è tutto ok, si potrebbe essere presi sottocchio e magari anche marginalizzati.

E così all'ultima edizione del Vinitaly svariate storiche cantine del territorio laziale non sono state presenti nel padiglione Lazio e succede anche in questo caso che nessuno ha mai detto che non è tutto ok.  Ma una voce fuori dal coro si è levata ed è quella di Franco Maria Ricci, Presidente di Worldwide Sommelier Association e curatore della testata Bibenda."Non è assolutamente necessario al Vinitaly stare tutti insieme, – scrive Franco Maria Ricci sul numero 142 di Bibenda – quello delle Regioni del Vino è sempre stato un metodo per far pagare le Regioni e risparmiare. Bene. Moltissime sono le Aziende che si collocano per conto loro e costruiscono i loro Stand ben disegnati, storici, folcloristici… Ma le Regioni hanno un grande spazio. Abbiamo visto ambienti eleganti e ben realizzati e soprattutto ben distribuiti per una migliore visibilità delle Aziende. Il peggiore di questi è di gran lunga il Lazio".

Si auspica che il prossimo anno la Regione Lazio e l'Arsial, sentendo tutti gli operatori del settore, facciano in modo che il giudizio sia più che positivo.  

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