VINCENZA SICARI: LA CAMPIONESSA ASPETTA NOI

di Roberto Ragone

Attirare l’attenzione su di un fatto umano, come quello del male oscuro di Vincenza Sicari, maratoneta olimpica, bloccata in un letto d’ospedale senza una diagnosi ed una cura, e in più, con rischio d’esser mandata in TSO, in Trattamento Sanitario Obbligatorio da medici che, non riuscendo a trovare la causa del suo male, la ritenevano fuori di testa, è stato doveroso. Ora tutti i media, compresa la stampa nazionale – una pagina intera su Libero – si occupano di Vincenza. E’ prevista anche un’apparizione a Pomeriggio 5, sul canale Mediaset. Di Vincenza Sicari si è occupato anche Sky TG 24, e un pò tutti si sono fiondati su quella notizia che non avrebbero potuto ignorare, se non altro per dovere professionale.

Vincenza Sicari non sta bene. L’orco progredisce dentro di lei; spostarsi da Pisa a Padova non le ha causato il benchè minimo vantaggio, tanto che a breve pensa di andare a Milano, in casa di sua madre. Gli ospedali non hanno più nulla da dirle, ed è diventata anche un’ospite scomoda. L’unica alternativa è quella di rivolgersi all’estero, come sempre. Chissà perché, e questo lo ricordo da piccolo, tutto ciò che proviene da oltreoceano è più bello, più buono, più efficiente, più esperto, più efficace, più risolutore. Una volta – anni ’50 – questo si diceva del nord Italia, ora invece degli Stati Uniti. Viaggi della speranza, si chiamano, a cui siamo costretti non da incapacità dei nostri medici – oppure vorrebbe dire mettere in discussione tutto l’apparato universitario con i suoi baroni cattedratici, cioè l’origine dell’ignoranza, i diciassette e la maggioranza strappati con i denti – oppure l’apparato sanitario, con gli incarichi, anche quelli, dati per raccomandazione. Oppure ancora la mancanza di mezzi adeguati e sufficienti. Fatto sta che quando un Italiano va all’estero, si parla di cervello in fuga, ma chi abbandona la propria culla vi è costretto da ragioni obiettive.

Mancanza di mezzi, tagli  orizzontali assassini ai finanziamenti, ‘ostruzioni’ causate da baronie più o meno evidenti, raccomandazioni, incapacità congenite per titoli ottenuti senza merito: Non a caso gli Stati Uniti sono il Paese della meritocrazia, se non altro perché essa produce reddito, e gli Americani, notoriamente pragmatici, lo hanno scoperto. Possono essere tante le cause della mancata diagnosi formulata a Vincenza, né vogliamo fare di tutte le erbe un fascio. Ma quando accade questo, bisogna andare alla fonte e chiedersi perché l’Italia è ridotta a rivolgersi sempre all’estero, perché i nostri medici sono bravi quando vanno fuori e non altrettanto quando operano da noi. Non crediamo che nessuno abbia la bacchetta magica: il successo è fatto di sudore e fatica, sempre e dovunque; ma questi sudore e fatica devono avere un obiettivo e un percorso precisi, e questo significa avere a disposizione mezzi sufficienti, e magari qualcosina in più. Perché qualcuno, nella nazione a stelle e strisce – criticabile sotto molti profili, ma pur sempre una grande nazione – si è reso conto che a facilitare la strada ai volenterosi, poi se ne raccolgono i frutti, e questo lo dico per esperienza personale. Dove ciò che in Italia è difficile, aspro e quasi impossibile, o riservato ai figli degli amici, in USA è a disposizione di chiunque ne sia all’altezza.

Tutto risolto, dunque, abbiamo trovato il rimedio per Vincenza Sicari. Lo abbiamo trovato? Forse, ma non lo sapremo finchè non sarà riuscita ad inviare le sue biopsie alla Columbia University. Per far questo ci vogliono soldi, e siamo lontani dal traguardo, nonostante la buona volontà di molti. Ragazzi, servono soldi, detto fuori dai denti. Va bene andare su Facebook e manifestare la propria solidarietà, ma non basta. Chi non ha ancora provveduto, lo faccia subito, non c’è tempo. Chi ha già provveduto alla donazione, guardi, se possibile, di rifarlo. Tutti insieme per Vincenza Sicari, tiriamola fuori da questa brutta avventura, che sia soltanto, alla fine, un’avventura a lieto fine, ma c’è bisogno dell’impegno di tutti. Essere un caso nazionale non basta. Qui di seguito riporto gli estremi del conto corrente di Vincenza, con la calda, caldissima preghiera di fare presto, perché non c’è tempo, e ancora non ci siamo.
Grazie.

VINCENZA SICARI 
IBAN: IT68B0709221900000000105881
– BCC CASTELLI ROMANI –
FILIALE DI S. MARIA DELLE MOLE (RM)