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Redazione
Vigevano – I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Vigevano, guidati dal Cap. Rocco Papaleo, hanno arrestato in ottemperanza ad un ordine di aggravamento di misura cautelare, emesso in data 23.09.2014 dalla Procura della Repubblica di Pavia:
Barbosu Luceafar, nato in Romania cl. 1977, domiciliato a Mortara, nullafacente, pluripregiudicato;
poiché avendo violato gli obblighi impostigli dall’A.G. ed in particolare, non essendo stato reperito, nel mese di agosto, dagli operanti, presso la sua abitazione, ove era stato sottoposto all’obbligo di dimora (dopo che aveva già trascorso un periodo di detenzione in carcere e dopo essere stato condannato nell’ambito della maxi operazione antiprostituzione denominata “Alba Nostra” coordinata dal Sost. Proc. della repubblica presso il Tribunale di Pavia Dr. Mario Andrigo), veniva richiesta ed ottenuta da parte del Tribunale di Pavia, l’emissione del citato provvedimento che nella giornata di ieri, dopo che è stato rintracciato, è stato eseguito.
L’arrestato, espletate le formalità procedurali, é stato condotto presso la propria abitazione in regime degli arresti domiciliari.
Il BARBOSU noto negli ambienti della prostituzione come “Lucifero” era sottoposto alla misura cautelare dell’ obbligo di dimora, dopo che nel mese di marzo 2013 era astato arrestato dai Carabinieri di Vigevano, nell’ambito dell’Operazione convenzionalmente denominata “Alba nostra”, operazione che permise di disarticolare con più di 40 ordinanze di custodia cautelare, diversi gruppi criminali rumeni ed albanesi, operanti nell’ambito dello sfruttamento e del favoreggiamento della prostituzione tra le province di Pavia e Milano. “Lucifero” risultò far parte del noto gruppo criminale “clan dei Rom”, operante da anni in particolare nel territorio della Lomellina. Già pregiudicato per reati specifici era salito agli onori delle cronache in quanto risultò essere lo sfruttatore di alcune ragazze rumene di giovane età gettate nel mercato del sesso illegale. Chiamato da tutti “Lucifero” anche per il colorito pallido della sua carnagione, era noto anche per far prostituire le sue “lucciole” sulle piazzole antistanti i cimiteri dei comuni di Mortara, Ceretto Lomellina e Sant’Angelo Lomellina.
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