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Chiara Rai
Tra qualche giorno avrebbe sostenuto gli esami per diventare maresciallo Vincenzo Varone, il vicebrigadiere di trentotto anni che ha perso la vita lo scorso martedì alle 19 in via dei Laghi, travolto dall’auto di un poliziotto. Una sorte avversa ha deciso altrimenti. Varone originario di Avellino, aveva trascorso un anno presso la scuola Marescialli di via Salvo d’Acquisto. “Il vicebrigadiere – racconta il maggiore Marco Piras alla guida della compagnia dei carabinieri di Velletri – lascia la moglie in dolce attesa del loro terzo figlio”. Proprio così, l’aspirante maresciallo da qui a breve tempo avrebbe avuto tante soddisfazioni, sia nel lavoro che in famiglia: sarebbe diventato padre per la terza volta e con tutta probabilità promosso di grado. Eppure ha perso la vita in maniera così improvvisa e imprevedibile. Martedì a Velletri è stata una giornata piovosa, le temperature diminuite almeno di otto gradi rispetto la scorsa settimana. Intorno alle 19, sul calar del sole, Vincenzo Varone prende la bicicletta per andare in direzione del Vivaro. All’altezza dell’ospedale veliterno San Raffaele, esattamente al chilometro diciotto, il vicebrigadiere dev’essere caduto invadendo la corsia opposta. In quei pocchissimi istanti viene falciato dall’auto guidata da un agente che passava in quel momento con la sua macchina, una Opel Corsa. Di fatto, oggi la perizia del medico legale saprà dirci se Varone è morto perché l’impatto con l’asfalto a causa della caduta gli è stato fatale, oppure se è morto dopo essere stato investito dall’agente. Ciò che è certo è che nessun testimone era presente per ricostruire la dinamica e quindi asserire con certezza che l’uomo ha probabilmente perso il controllo della bicicletta, cadendo e ritrovandosi nell’opposta corsia. Ma tutti gli elementi e i rilievi testimoniano questa dinamica. D’altronde chi è del luogo conosce bene la pericolosità di quella doppia curva, per giunta priva di adeguata illuminazione su una strada a doppio senso di marcia. Ad occuparsi dei rilievi è intervenuta la polizia stradale di Albano. Secondo indiscrezioni, i funerali dovrebbero tenersi dopodomani al paese di origine di Varone. A Velletri i compagni di Varone e chi l’ha conosciuto parlano di “tragica casualità” e c’è costernazione per il fatto che una giovane vita è stata interrotta così presto e proprio in un momento importante come l’arrivo di un altro figlio. Del vicebrigadiere, si dice fosse una persona solare sebbene riservata e attaccatissimo alla sua famiglia.
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